lunedì 27 maggio 2013

Il comune di Catanzaro vuole costruire due nuovi depuratori uno sulla sponda del fiume Corace l'altro sulla sponda del fiume Alli a ridosso del comune di Simeri Crichi



 Riceviamo e pubblichiamo

Depuratore sull’Alli
           Conferenza di servizi: Simeri Crichi vuole esserci

Sul sito web del Comune di Catanzaro è pubblicato l’avviso di convocazione, per il 5 giugno prossimo, della conferenza preliminare dei servizi sul progetto per la costruzione di due depuratori, uno sul Corace e l’altro sulla sponda destra del fiume Alli (la sponda sinistra è nel territorio di Simeri Crichi).
Con nota 4105/2003 chiedo che il Comune da me amministrato partecipi alla conferenza, dal momento che, come ho più volte evidenziato anche a mezzo stampa, questo territorio verrebbe a sopportare un grave impatto ambientale, aggravato dalla presenza dell’impianto di trattamento di rifiuti e dall’annessa discarica che si vuole ampliare. Voglio ricordare che questo Comune è parte civile nel processo pendente davanti al Tribunale di Catanzaro, per la vicenda nota come “il percolato nell’Alli”.
Nel progetto del Comune di Catanzaro è detto che il nuovo depuratore di Alli sarebbe dimensionato per una popolazione di 66.000 abitanti, con una portata idraulica in 4 linee e con una condotta sottomarina per i reflui in uscita, che pur mantengono un carico inquinante residuo, con la possibilità della formazione delle mucillagini e di schiume galleggianti e maleodoranti. La condotta sottomarina, al contrario degli sversamenti superficiali delle acque trattate in impianto, affievolirebbe la stratificazione termica  ed alina delle acque e la concentrazione dei tensioattivi. Così almeno dalla relazione tecnica, che individua il sito di Alli in adiacenza della discarica, sul presupposto che “la discarica consentirà di convogliare con economicità il percolato” all’impianto di depurazione, in una zona “di risibile valore naturale e paesaggistico, non visibile dai centri abitati e dalla strade principali e lontano dai centri abitati”. E conclude con la pretesa mitigazione dell’impatto “trascurabile” attraverso schermature arboree che ne garantiscano un corretto inserimento paesaggistico. Le cosiddette interferenze ambientali  della condotta sottomarina, in particolare lo scavo della trincea e la posa sul fondale (con conseguente aumento della torbidità delle acque), saranno “minimizzate” con lavori fuori dalla stagione estiva.
Nessun riferimento alla presenza sulla costa dei villaggi turistici e, a monte, della centrale elettrica Edison. E’ chiaro che si tratta di questioni complesse, che non possono essere liquidate con le battute degli pseudo ambientalisti a intermittenza: serve un serio approfondimento e un’adeguata partecipazione istituzionale, che non può prescindere dal Comune di Simeri Crichi. Più volte abbiamo dimostrato responsabilità senza demagogia, in una materia delicata e vitale come quella del rapporto ambiente-sviluppo-opere di civiltà. Fuori di metafora, intendiamo vederci chiaro, attraverso un corretto ...

venerdì 24 maggio 2013

Catanzaro; Piazza Matteotti cambia di nuovo pelle, giù la brutta scala al suo posto una fontana.La nuova piazza una volta restaurata ospiterà anche un anfiteatro con un giardino dei ciliegi


  Ecco la nuova piazza Matteotti con una fontana al posto della discussa scala, un anfiteatro ma anche un  “giardino dei ciliegi” e innovazioni nell’area che si affaccia sulla statua del Cavatore.

 Piazza Matteotti, nel bene e nel male, è un simbolo di Catanzaro. Un emblema amato, odiato, discusso e vissuto dalla gente, che presto cambierà radicalmente volto. Accadrà in base alla ristrutturazione elaborata ancora una volta, dopo l’originaria progettazione di inizio anni ’90 e il restyling del 2007, dal prof. Franco Zagari. L’attuale struttura è stata concepita con un approccio più morbido rispetto allo stile aggressivo scelto quasi un quarto di secolo fa. Si è pure deciso di smontare l’orologio solare (la nota meridiana su cui tanto si è dibattuto, ndr). La rimozione della scala ha posto dubbi sul suo eventuale recupero sotto altre forme. Per esempio – ha proseguito – tramutandola in una pergola ovvero un piccolo labirinto. Anche se l’ipotesi più probabile è che quello spazio venga occupato da una fontana con un getto variabile, simile a uno spruzzo di balena, a seconda del periodo dell’anno o dell’ora del giorno. In un secondo tempo, però, sarà anche possibile consentire dei giochi d’acqua per i quali ora non c’erano le risorse. Un punto forte –ha concluso –sarà l’anfiteatro da circa 400 posti, che sorgerà di fronte all’ex Standa e potrà ospitare concerti o rappresentazioni in una cornice molto suggestiva e in un contesto molto accogliente. Un’opera nei confronti della quale la piazza fungerà da ponte ideale. Altro luogo di assoluto richiamo sarà l’isoletta, per così definirla, che prenderà forma davanti al Cavatore. Un’area che permetterà di trascorrere momenti aggregativi e conviviali. C’è poi la parte in cui è ubicato il monumento ai Caduti, che sarà valorizzata con la creazione di un giardino dei ciliegi situato nei pressi. La pavimentazione di questa superficie sarà in quarzite e l’illuminazione a led di ultima generazione.
Prospetto della nuova fontana al posto della scala
Piazza Matteotti anni 60
“L’interesse suscitato dalla riunione indetta dal sindaco Abramo per la presentazione dei lavori che muteranno il volto di piazza Matteotti dimostra, innanzitutto, attenzione verso un luogo simbolo per i catanzaresi ma, soprattutto, testimonia un metodo di confronto delle idee e registra una vicinanza tra Amministrazione comunale e città, intesa nelle sue varie articolazioni: ordini professionali, associazioni e semplici cittadini. Forte è l’auspicio che da questo metodo e confronto democratico si possa giungere a soluzioni condivise che possano essere trasferite al progettista per il completamento dell’opera”. È quanto ha affermato il vicesindaco e assessore alla cultura, Sinibaldo Esposito, all’indomani della presentazione del progetto di restyling che, partendo da piazza Matteotti, coinvolgerà l’antistante area cosiddetta “ex-Standa”, la zona del San Giovanni fino ad arrivare alla via Carlo V. “Piazza Matteotti rappresenta la piazza per

mercoledì 22 maggio 2013

Le polverini di Santa Rita Oggi 22 maggio si festeggia la Santa dei miracoli impossibili.

 Rita da Cascia, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457), monaca agostiniana nella regione di Cascia (PG), fu proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.

A Cascia, in Umbria, vi è ancora il monastero dove sono conservate molte testimonianze dell'agostiniana che è una delle sante più venerate nel nostro Paese per gli strepitosi miracoli che ha compiuto Rita era appena nata da qualche giorno quando i genitori, contadini abbastanza agiati di Roccaporena, un paesino umbro a pochi chilometri da. Cascia, decisero di portarla con loro nei campi e la sistemarono in una cesta sulle rive ombrose del fiume Corno. Mentre stavano lavorando, un mietitore che si era ferito a un polso ed era corso all'acqua per lavarsi, li chiamò meravigliato. Passando accanto alla rustica culla aveva visto uno sciame di api bianche avvolgere la bimba e addirittura entrare e uscire dalla bocca. Mentre alzava il braccio per scacciarle, la ferita si era improvvisamente chiusa. Questo fu il primo miracolo di Rita da Cascia, secondo la tradizione; ma anche un'allegoria della sua vocazione perché le api simboleggiano il Verbo. È difficile sceverare nella leggenda su santa Rita da Cascia, che si è formata nei secoli per successive stratificazioni, il vero dal favoloso. D'altronde pochi sono i dati storicamente certi. Era nata intorno al 1378-1379 e pare che già da piccola si sentisse attratta dalla vita religiosa tant'è vero che appena era libera dal lavoro nei campi o dalle faccende domestiche si ritirava nell'oratorio che si era sistemato in una stanza. Ma un giorno i genitori decisero di sposarla con un giovane del luogo, un ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone con cinquanta soldati. Rita, che aveva tredici anni, non si oppose alla loro volontà. Quell'uomo pare fosse ruvido e anche aggressivo, ma lei riuscì a poco a poco ad addolcirlo grazie anche ai due gemelli che erano arrivati subito. La vita di Rita pareva ormai orientata quando il marito venne ucciso in un agguato. La famiglia del giovane meditava vendette e i ragazzi crescevano in un ambiente che li avrebbe prima o poi costretti a impugnare le armi in una faida sanguinosa. Narra la leggenda che Rita per sottrarli a quel destino abbia pregato il Cristo: "Gesù dolce, Gesù amore, non permettere che l'anima dei miei figli si perda. Levali dal mondo piuttosto. Io te li dono. Fa' di loro secondo la tua volontà". E i due gemelli morirono. Ma un'altra leggenda narra che Rita li affidò a parenti materni che abitavano lontano dal territorio di Cascia. Anche questa versione suscita perplessità se si pensa che una madre non abbandona per sempre i propri figli ancora adolescenti per entrare in un monastero. Forse essi morirono giovanissimi per qualche malattia, e fu soltanto dopo la loro scomparsa che la madre decise di seguire quella che era stata la sua prima vocazione. Ma le Suore Agostiniane di Cascia, alle quali si era rivolta, la rifiutarono perché temevano di essere coinvolte in una faida tra famiglie del luogo. Soltanto quando i suoi cognati perdonarono gli assassini del fratello, riconciliandosi pubblicamente con loro, venne accettata nel monastero. La leggenda invece narra che un giorno del 1407 i suoi santi

A Simeri Mare il villaggio "Eucaliptus" è sommerso da cumuli di rifiuti



martedì 21 maggio 2013

Magisano 10 forestali rinviati a giudizio per assenteismo figuravano presenti sul posto di lavoro invece si trovavano altrove


Chiuse le indagini nei confronti di 10 operai  forestali  del cantiere nel comune di Magisano CZ accusati di assenteismo dal posto di lavoro


La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 10 operai forestali dell'Afor della Calabria. Gli operai sono accusati di aver attestato falsamente la loro presenza nel cantiere di Magisano (Catanzaro) mentre in realtà si assentavano per attività private. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dal sostituto procuratore Carlo Villani. Agli operai viene contestato anche di aver usufruito illegalmente dei permessi per riscuotere il salario. Nell'inchiesta della Procura di Catanzaro sono coinvolti anche un capo squadra ed un capo operaio i quali sono accusati di aver attestato falsamente, attraverso i fogli presenza, la durata del turno di lavoro e le presenze dei forestali. Durante le indagini i carabinieri Zagarise (Catanzaro) hanno invece accertato la presenza degli operai in luoghi diversi dal cantiere di lavoro. Gli investigatori hanno accertato anche la manomissione del foglio utilizzato per segnare le presenze degli operai. Gli operai indagati avranno ora a disposizione venti giorni per ...