A seguire altri articoli su Simeri Crichi, Albi,Taverna, Soveria Simeri,Catanzaro, il comprensorio.
sabato 15 giugno 2013
Notizie da: Albi, Sersale, Simeri Crichi, Magisano, Taverna,Soveria Simeri,Sellia Marina,Catanzaro tratti dai vari giornali locali. Il nostro comprensorio sempre in primo piano.
giovedì 13 giugno 2013
Partecipata riunione a Simeri Crichi del PD. Introdotto dal segretario Michele Gigliotti ha registrato autorevoli interventi su importanti temi dalla disoccupazione alla forte repressione economica sino alle recenti elezioni amministrative dove il PD ha stravinto ma forte è stata l' astenzione la quale ha sfondato per la prima volta il tetto del 50%
Riceviamo e pubblichiamo
La camera del lavoro di simeri crichi, martedì 11 giugno, ha
ospitato un’iniziativa del locale circolo del partito democratico dedicata
all’ascolto degli iscritti e della cittadinanza finalizzato a raccogliere
suggerimenti e spunti. Numerosi i partecipanti all’assemblea, anche non
iscritti, che fra l’altro ha registrato la presenza di Giovanni Puccio,
coordinatore regionale del PD, e di Arturo Bova, sindaco di Amaroni che sta
dando grande prova di sé con un modello di amministrazione dinamico e
estremamente innovativo che gli è valso il premio Tom Benetollo.
Il dibattito,
introdotto dal segretario Michele Gigliotti, muovendo dalla inequivocabile
vittoria del PD alle amministrative, si è sviluppato principalmente su tre
temi: le riflessioni da svolgere lungo il percorso che culminerà con il
congresso nazionale di ottobre, la necessità che il partito formuli proposte e
soluzioni per rilanciare l’economia, contenendo la dilagante disoccupazione e
il disagio delle famiglie. Terzo punto, ma non meno importante, il rapporto del
cittadino con il voto, atteso che l’astensionismo, per la prima volta nella
storia repubblicana, ha sfondato il tetto del 50%: votano 4 italiani su dieci. Il
dibattito è stato infiammato dalla franchezza degli interventi, ma tutti hanno
concordato sulla necessità di predisporre un programma politico solido. Il PD
deve tornare ad essere un partito diviso sui contenuti e non sui nomi da
assegnare alle varie poltrone. Tra gli intervenuti, molti hanno convenuto ...
mercoledì 12 giugno 2013
Sul Parco Eolico di Simeri Crichi spira forte il vento del dissenso ma chi ne decise la sua realizzazione?
Riceviamo e pubblichiamo
Ancora strabismo
sul parco eolico di Simeri Crichi
nota stampa del
sindaco Marcello Barberio
E’ veramente singolare il clamore suscitato dal recente
ricorso al Tar, a difesa degli interessi dominicali di alcuni proprietari
agricoli interessati alla realizzazione del parco eolico.
E’ stata l’occasione anche per protestare tardivamente sulla
megacentrale Edison e sull’impianto di trattamento dei rifiuti di Alli. Non una
parola, invece, a proposito del nuovo impianto di depurazione in una zona già
compromessa, come quella prossima alla discarica (al processo penale del
percolato questo Comune è parte civile). Ma tant’è. In questa materia è facile
sbagliare indirizzo, specie se si pensa che non sono stato io né
l’Amministrazione che presiedo a rilasciare le autorizzazioni per tali
impianti, abbondantemente datati, come le tardive e facili levate di scudi
solo contro il piccolo Comune.
Dell’ecologismo a intermittenza ho già detto in precedenza, ma sono disposto
eventualmente a chiarire meglio, in sede istituzionale, con senso di
responsabilità e con la ponderazione dell’ordine gerarchico del prevalente interesse
pubblico su quello privato o di parte.
Tralascio ogni considerazione sul ricorso al Tar, il cui
esito valuteremo con attenzione, già in fase di sospensiva. Ribadisco col
Consiglio di Stato: titolare del procedimento per l’autorizzazione unica è solo
la Regione,
mentre i Comuni non hanno competenze a riguardo, se non quella di partecipare alla
preparatoria conferenza dei servizi.
La realizzazione e gestione di impianti eolici restano tra
le attività d’impresa liberalizzate, sottoposte ad autorizzazione unica
regionale, in ossequio ai principi comunitari recepiti dall’art. 12 del D.Lgs.
387/2003, in aderenza alla logica della promozione dello sviluppo sostenibile
attraverso l’energia da fonti rinnovabili.
L’autorizzazione unica è sostitutiva dei cosiddetti permessi
a costruire e produce anche l’effetto di variante urbanistica autonoma. Altro
che battute ad effetto degli ultimi tempi, che prescindono dalla responsabilità
di chi - anche a prescindere dalle
proprie idee personali - non può permettersi di provocare danni
economici al Comune, con provvedimenti improvvidi o illegittimi.
Voglio comunque rassicurare tutti che ...
martedì 11 giugno 2013
Ennesimo schiaffo per la città di Catanzaro. Imminente l'inizio a Cosenza dei corsi universitari inerenti le professioni sanitari il tutto con la benedizione del governatore Scopelliti, una vera umiliazione per la città un offesa verso l'Ateneo Magna Graecia
Per il consigliere comunale Rizza: “I corsi per le professioni sanitarie a Cosenza rappresentano un’umiliazione per Catanzaro”
“La vicenda riguardante i corsi universitari inerenti le professioni sanitarie che l’Università La Sapienza di Roma erogherà a Cosenza è l’ulteriore prova provata di come la sanità catanzarese e l’Ateneo Magna Graecia vengano umiliati da una regia politica che – oramai è fin troppo chiaro – mira a depotenziare e ad umiliare il capoluogo di regione”. È quanto scrive in una nota il consigliere comunale Roberto Rizza. “Tutto questo accade a pochi giorni di distanza dal consiglio comunale del prossimo lunedì 17 giugno nel quale, finalmente, sarà possibile ospitare e ascoltare il governatore Scopelliti e l’intera classe dirigente esprimersi sulla questione. La vicenda attinente i corsi delle professioni sanitarie era già stata stigmatizzata esattamente un anno fa, allorquando vennero fuori due protocolli d’intesa in contraddizione l’uno con l’altro: col primo infatti, il DPGR n. 77, Scopelliti avallava i corsi tramite una convenzione tra l’ateneo La Sapienza e l’ASP cosentina; col secondo, ed in esecuzione del DPGR n. 7 e n. 11 del 2012, Scopelliti dichiarava che qualsiasi corso universitario e para universitario inerente l’ambito medico avrebbe avuto afferenza all’unica facoltà di medicina esistente sul territorio regionale, cioè l’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro. Quest’ultimo passaggio è testualmente riportato nell’art. 1 al comma 2 del protocollo d’intesa. Evidentemente, però, né le parole dette e nemmeno quelle scritte con tanto di firma e di documentazione istituzionale hanno valore. Inutile persino sottolineare che questo strappo così violento appare come una dichiarazione di odio e disinteresse totale verso l’Ateneo catanzarese. Inutile anche ribadire che esso presta il fianco al campanilistico movimento d’opinione messo in piedi dalla famiglia dei fratelli Gentile per creare una seconda facoltà medica in Calabria, esattamente a Cosenza, grazie ad una corsia preferenziale (?) con il primo Ateneo di Roma. Inutile domandarsi perché i trenta posti non sono stati attivati sfruttando il buon polo distaccato del nostro Ateneo già presente a Cosenza. Infine è ancora più inutile rimarcare quali interessi estremamente particolari e familistici stiano dietro ad un disegno così perverso e così avverso ad ogni buon senso, ad ogni logica di economia, ad ogni razionalizzazione delle risorse. Mentre aspettiamo di conoscere il destino della Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro, e mentre aspettiamo una soluzione ai tagli indiscriminati e dannosi effettuati al Pugliese-Ciaccio a danno dei pazienti di mezza Calabria, la vicenda dell’accordo raggiunto tra La Sapienza e l’ASP di Cosenza, su impulso della famiglia Gentile e con la benedizione del governatore Scopelliti, chiude il cerchio rispetto ad un disegno malefico che danneggia non solo Catanzaro, ma l’intera Calabria. Non finiremo mai, infatti, di ripetere che le nostre ragioni non sono le ragioni di una città, bensì di una regione intera che ha disperatamente ...
“La vicenda riguardante i corsi universitari inerenti le professioni sanitarie che l’Università La Sapienza di Roma erogherà a Cosenza è l’ulteriore prova provata di come la sanità catanzarese e l’Ateneo Magna Graecia vengano umiliati da una regia politica che – oramai è fin troppo chiaro – mira a depotenziare e ad umiliare il capoluogo di regione”. È quanto scrive in una nota il consigliere comunale Roberto Rizza. “Tutto questo accade a pochi giorni di distanza dal consiglio comunale del prossimo lunedì 17 giugno nel quale, finalmente, sarà possibile ospitare e ascoltare il governatore Scopelliti e l’intera classe dirigente esprimersi sulla questione. La vicenda attinente i corsi delle professioni sanitarie era già stata stigmatizzata esattamente un anno fa, allorquando vennero fuori due protocolli d’intesa in contraddizione l’uno con l’altro: col primo infatti, il DPGR n. 77, Scopelliti avallava i corsi tramite una convenzione tra l’ateneo La Sapienza e l’ASP cosentina; col secondo, ed in esecuzione del DPGR n. 7 e n. 11 del 2012, Scopelliti dichiarava che qualsiasi corso universitario e para universitario inerente l’ambito medico avrebbe avuto afferenza all’unica facoltà di medicina esistente sul territorio regionale, cioè l’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro. Quest’ultimo passaggio è testualmente riportato nell’art. 1 al comma 2 del protocollo d’intesa. Evidentemente, però, né le parole dette e nemmeno quelle scritte con tanto di firma e di documentazione istituzionale hanno valore. Inutile persino sottolineare che questo strappo così violento appare come una dichiarazione di odio e disinteresse totale verso l’Ateneo catanzarese. Inutile anche ribadire che esso presta il fianco al campanilistico movimento d’opinione messo in piedi dalla famiglia dei fratelli Gentile per creare una seconda facoltà medica in Calabria, esattamente a Cosenza, grazie ad una corsia preferenziale (?) con il primo Ateneo di Roma. Inutile domandarsi perché i trenta posti non sono stati attivati sfruttando il buon polo distaccato del nostro Ateneo già presente a Cosenza. Infine è ancora più inutile rimarcare quali interessi estremamente particolari e familistici stiano dietro ad un disegno così perverso e così avverso ad ogni buon senso, ad ogni logica di economia, ad ogni razionalizzazione delle risorse. Mentre aspettiamo di conoscere il destino della Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro, e mentre aspettiamo una soluzione ai tagli indiscriminati e dannosi effettuati al Pugliese-Ciaccio a danno dei pazienti di mezza Calabria, la vicenda dell’accordo raggiunto tra La Sapienza e l’ASP di Cosenza, su impulso della famiglia Gentile e con la benedizione del governatore Scopelliti, chiude il cerchio rispetto ad un disegno malefico che danneggia non solo Catanzaro, ma l’intera Calabria. Non finiremo mai, infatti, di ripetere che le nostre ragioni non sono le ragioni di una città, bensì di una regione intera che ha disperatamente ...
lunedì 10 giugno 2013
Sellia - 14,3% Sorbo -11,3% Albi -8,6% Zagarise - 8,3% I quattro comuni del nostro comprensorio con un forte calo demografico dal 2001 al 2011
Il 72% dei comuni italiani ha meno di 5000 abitanti e rappresenta una ricchezza insediativa che però conosce da tempo fenomeni di spopolamento, impoverimento e relativo invecchiamento della popolazione. Ciò implica per l’ente difficoltà sia di tipo gestionale, in termini di servizi da erogare, sia di programmazione economica e sociale.
In Calabria i piccoli comuni rappresentano l’80% dei comuni e il 34% della popolazione calabrese. Il loro andamento demografico è caratterizzato da un progressivo spopolamento che inizia nell’immediato dopoguerra. Infatti, se la popolazione regionale rimane stabile in cinquant’anni intorno ai 2 milioni di abitanti, cambia nel corso degli anni la sua distribuzione tra grandi e piccoli comuni e sul territorio. Per quanto riguarda il primo aspetto, nel lungo periodo (dal 1950 ad oggi) aumenta il numero di piccoli comuni (da 306 a 326) e diminuisce la loro dimensione media (da 2700 a poco più di 2000 abitanti); al contrario, i comuni di più grandi dimensioni aumentano la loro densità di popolazione ma diminuiscono in numero. Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione sul territorio, la crisi dei piccoli comuni inizia negli anni cinquanta con la cosiddetta “crisi dei presepi” (F. Compagna, 1980), con riferimento ai piccoli centri interni, “vicini ma inaccessibili. Da quegli anni, tale crisi diventa la nota dominante della regione. Essa si riversa a valle, con l’utilizzo intensivo delle pianure e dei ...
domenica 9 giugno 2013
Conugi dopo 63 anni di matrimonio muoiono entrambi nello stesso giorno
Anche il funerale sarà celebrato per entrambi lo stesso giorno. Doveva essere venerdì pomeriggio, ma il pm ha disposto l'autopsia sul corpo di Marcello, per fare chiarezza sulle cause della sua morte avvenuta in seguito a un incidente. Così aspetterà l'ultimo saluto anche Maria. Una decisione arrivata a funerale già organizzato: è stato il nipote Daniele (nella foto) ad avvertire tutte le persone arrivate in chiesa che il funerale è spostato.
Marcello Martini, 90 anni, aveva incrociato in paese lo sguardo di Maria Cartei, di due anni più giovane, sessantatrè anni fa. L’aveva amata, corteggiata, sposata. E da quel tempo il percorso era stato sempre condiviso. Tre figli, una casa, una vita costellata di grandi gioie e immensi dolori, come la morte improvvisa di uno dei tre frutti del loro amore. Qualche giorno fa, Marcello, che non era infermo ma camminava con alcune difficoltà per via di una malattia, era caduto lungo la via Baccheretana, una delle strade principali di Seano. Era stato ricoverato per riparare agli acciacchi, ma mercoledì sera, attorno a mezzanotte, i medici sono stati costretti a spiegare ai due figli – Adolfo e Fabiola – che non ce l’avrebbe fatta. E’ spirato dopo pochi minuti.
Nel frattempo la signora che si occupava di badare alla salute di sua moglie Maria ha chiamato la figlia Fabiola (che si trovava in ospedale): «Tua madre ha avuto un attacco di cuore, sta male». La morte è arrivata in pochi istanti anche per la donna, che nulla poteva sapere del fatto che qualche minuto prima il suo Marcello se ne fosse andato per sempre. «Una storia ....
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