Per il consigliere comunale Rizza: “I corsi per le professioni sanitarie a Cosenza rappresentano un’umiliazione per Catanzaro”
“La vicenda riguardante i corsi universitari inerenti le
professioni sanitarie che l’Università La Sapienza di Roma erogherà a
Cosenza è l’ulteriore prova provata di come la sanità catanzarese e
l’Ateneo Magna Graecia vengano umiliati da una regia politica che –
oramai è fin troppo chiaro – mira a depotenziare e ad umiliare il
capoluogo di regione”. È quanto scrive in una nota il consigliere
comunale Roberto Rizza. “Tutto questo accade a pochi giorni di distanza
dal consiglio comunale del prossimo lunedì 17 giugno nel quale,
finalmente, sarà possibile ospitare e ascoltare il governatore
Scopelliti e l’intera classe dirigente esprimersi sulla questione. La
vicenda attinente i corsi delle professioni sanitarie era già stata
stigmatizzata esattamente un anno fa, allorquando vennero fuori due
protocolli d’intesa in contraddizione l’uno con l’altro: col primo
infatti, il DPGR n. 77, Scopelliti avallava i corsi tramite una
convenzione tra l’ateneo La Sapienza e l’ASP cosentina; col secondo, ed
in esecuzione del DPGR n. 7 e n. 11 del 2012, Scopelliti dichiarava che
qualsiasi corso universitario e para universitario inerente l’ambito
medico avrebbe avuto afferenza all’unica facoltà di medicina esistente
sul territorio regionale, cioè l’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro.
Quest’ultimo passaggio è testualmente riportato nell’art. 1 al comma 2
del protocollo d’intesa. Evidentemente, però, né le parole dette e
nemmeno quelle scritte con tanto di firma e di documentazione
istituzionale hanno valore. Inutile persino sottolineare che questo
strappo così violento appare come una dichiarazione di odio e
disinteresse totale verso l’Ateneo catanzarese. Inutile anche ribadire
che esso presta il fianco al campanilistico movimento d’opinione messo
in piedi dalla famiglia dei fratelli Gentile per creare una seconda
facoltà medica in Calabria, esattamente a Cosenza, grazie ad una corsia
preferenziale (?) con il primo Ateneo di Roma. Inutile domandarsi perché
i trenta posti non sono stati attivati sfruttando il buon polo
distaccato del nostro Ateneo già presente a Cosenza. Infine è ancora più
inutile rimarcare quali interessi estremamente particolari e
familistici stiano dietro ad un disegno così perverso e così avverso ad
ogni buon senso, ad ogni logica di economia, ad ogni razionalizzazione
delle risorse. Mentre aspettiamo di conoscere il destino della
Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro, e mentre aspettiamo una
soluzione ai tagli indiscriminati e dannosi effettuati al
Pugliese-Ciaccio a danno dei pazienti di mezza Calabria, la vicenda
dell’accordo raggiunto tra La Sapienza e l’ASP di Cosenza, su impulso
della famiglia Gentile e con la benedizione del governatore Scopelliti,
chiude il cerchio rispetto ad un disegno malefico che danneggia non solo
Catanzaro, ma l’intera Calabria. Non finiremo mai, infatti, di ripetere
che le nostre ragioni non sono le ragioni di una città, bensì di una
regione intera che ha disperatamente ...
bisogno di uscire dalla logica dei
piccoli feudi. Il nostro primo articolo, per mezzo del quale abbiamo
chiesto che la maggioranza di Palazzo De Nobile intervenisse sulla
questione delle professioni sanitarie a Cosenza in convenzione con Roma,
è datato 10 giugno 2012; esattamente un anno dopo ci ritroviamo,
amareggiati, a riscontrare il verificarsi di quanto allora denunciato. A
questo punto non ci resta che l’augurio per uno scatto di dignità da
parte del sindaco Abramo e dell’assessore regionale Tallini, a meno di
pensare che vogliano essere ancora subalterni, complici e correi di un
danno così inestimabile e irreversibile per il nostro territorio”.
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Scopelliti continua a mortificare questa provincia, in ogni settore. Dai trasporti alla sanità, dalla spazzatura aill' istruzione. Alcuni continuano ad apprezzarlo, vorrei capire come fanno.
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