venerdì 4 aprile 2014

Riforma delle provincie si definitivo. Arrivano le città metropolitane, per i piccoli comuni si al terzo mandato dei sindaci con aumento dei consiglieri e assessori

Ieri la Camera ha approvato il disegno di legge Delrio che riforma le province. Il testo è passato a Montecitorio, senza modifiche, con 260 sì, 158 no e 7 astenuti. A votare a favore del ddl sono stati il Partito democratico, il Nuovo CentrodestraScelta Civica e Popolari per l’Italia. Contro si sono pronunciati Forza ItaliaM5SLegaSel e Fratelli d’Italia. Il ddl era uscito dalSenato lo scorso 26 
marzo. 

Tra le novità contenute nel testo l’istituzione di dieci Città metropolitane, il trasferimento di alcune delle funzioni delle Province a Comuni e Regioni, la trasformazione degli organi provinciali in enti di secondo grado. Le Province già commissariate continueranno ad esserlo e quelle in scadenza saranno prorogate fino al 31 dicembre 2014, spostando al 1° gennaio 2015 il momento in cui le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime. Un passaggio obbligato in attesa che i due rami del Parlamento partoriscano la riforma del Titolo V della Costituzione. L’intervento secondo il piano del
sottosegretario Delrio dovrebbe portare a circa 160 milioni di euro di risparmio dall’abolizione degli enti, mentre secondo i dati della Corte dei Conti, contando le strutture uscite dalle riforme del 2011 la misura comporterà solo 35 milioni di risparmio.
Una disposizione all’interno del disegno di legge contempla infatti un incremento del numero dei consiglieri comunali e degli assessori comunali per i Comuni fino a 3mila e fino a 10mila abitanti, nonché la “rideterminazione degli oneri connessi all’attività di amministratore locale, onde assicurare l’invarianza finanziaria di tali previsioni, innanzi recate dall’articolo 21 dell’A.S. n. 1212″. Nei Comuni più piccoli (fino a 3mila abitanti) il consiglio comunale sarà composto, oltre che dal sindaco, da dieci consiglieri e un numero massimo di due assessori, mentre per quelli fino a 10mila si passa a 12, più quattro assessori.
La riforma Calderoli prevedeva invece 6 consiglieri per i Comuni fino a mille abitanti, 6 consiglieri e due assessori per quelli tra i mille e ...........

giovedì 3 aprile 2014

Banane con sorpresa! Sequestrati al porto di Gioia Tauro 215 chili di cocaina purissima nascosta in un container di banane.


                        
Gli uomini della Guardia di finanza di Reggio Calabria e funzionari dell’Agenzia delle Dogane

 Ufficio Antifrode di Gioia Tauro hanno individuato e sequestrato 215 chili di cocaina purissima. Lo stupefacente era occultato all’interno di alcuni borsoni nascosti all’interno di un container, che trasportava banane, proveniente dall’Ecuador e giunto nello scalo portuale di Gioia Tauro. L’operazione è stata eseguita attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche con sofisticate apparecchiature scanner. La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 43 milioni di euro.
 La droga era occultata in alcuni borsoni nascosti all’interno di un container, che trasportava banane, proveniente dall’Ecuador e giunto nello scalo portuale di Gioia Tauro. Una tecnica di trasporto degli stupefacenti, detta del “rip off”, già accertata dalla maxioperazione antidroga Buongustaio, che nonostante rappresenti una rivoluzione rispetto ai tradizionali è stata già da tempo individuata dagli inquirenti. L’operazione è stata eseguita attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche attraverso sofisticate apparecchiature scanner, che hanno permesso di individuare il carico di “bianca”.Secondo i calcoli effettuati dagli inquirenti se immessa sul mercato, la cocaina avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali circa 43 milioni di euro, grazie anche alla possibilità di "tagliarla" con altre sostanze aumentandone la resa commerciale. L’indagine è stata .....

martedì 1 aprile 2014

Il sindaco di Zagarise Pietro Raimondo esprime il suo forte apprezzamento al neo assessore ai lavori pubblici di Catanzaro Giuseppe Vitale, professionista affermato il quale ha lavorato spesso nel territorio come la progettazione sulla riapertura SP25 Arsanise/Catanzaro.



Il sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, esprime le sue congratulazioni e un plauso al neo Assessore ai Lavori Pubblici della città di Catanzaro, Giuseppe Vitale, professionista affermato e orgoglio di tutta la comunità presilana dove lui, da catanzarese, ha deciso di vivere insieme a sua moglie, nativa di Zagarise, località in cui ha deciso di intraprendere anche un'esperienza imprenditoriale che migliora l'offerta turistica del territorio. “Esprimo tutto il mio apprezzamento per la scelta del collega Sergio Abramo – ha detto il primo cittadino di Zagarise – compiuta pensando ad un professionista stimato, che contribuirà certamente in modo concreto alla sua azione amministrativa, in un momento molto difficile per la città capoluogo di regione. All'amico Vitale, invece, auguro il perseguimento di tutti i suoi obiettivi e di aiutare la giunta in cui siede a migliorare la qualità della vita dei cittadini catanzaresi”. L'ingegnere Vitale, professionista di fiducia del sindaco di Zagarise, ha collaborato professionalmente nelle più importanti progettazioni e programmazioni del territorio. Non ultima, occorre segnalare l'idea progettuale comprensoriale sulla riapertura della SP 25 Magisano - Albi Arsanise, chiusa per un disastroso crollo di un tratto di strada, in conseguenza del nubifragio verificatosi lo scorso mese di novembre. A tal proposito, e ad onor di memoria, il sindaco Raimondo e l'ing. Vitale presentarono un interessante intervento risolutivo sul problema della strada interrotta all'interno di un importante incontro, convocato appositamente dal Prefetto di Catanzaro, che ha visto coinvolti tutti i sindaci del territorio presilano interessato, nonché tutte le parti pubbliche coinvolte, comprese quelle della città di Catanzaro. “La bontà dell'idea tecnica risolutiva, presentata in quell'occasione con il fine di ripristinare in tempi brevi il tratto interrotto – ha proseguito il sindaco Raimondo – fanno ben sperare tutti gli interessati circa una riapertura della strada in tempi ragionevoli, essendo l’arteria viaria di indiscutibile valore per tutti i territori coinvolti. Grazie alla soluzione ingegneristica proposta da Vitale, oggi non si parla più di cambi di percorso o della possibile chiusura della SP 25. Una risposta concreta che fa ben sperare per la mobilità dei nostri concittadini e che ....

lunedì 31 marzo 2014

Rubano 2 quintali di rame sulla linea ferroviaria nel territorio di Simeri Crichi ma vengono colti sul fatto dai Carabinieri di Sellia Marina

Avevano rubato due quintali di rame lungo la linea ferroviaria che attraversa il territorio di Simeri Crichi (Catanzaro), ma sono stati sorpresi ed arrestati dai Carabinieri. In manette sono finite due persone, padre e figlio, G.R. e G.M., residenti a Catanzaro. Sono stati i militari dell'Arma della Compagnia di Sellia Marina a bloccare i due in localita' La Petrizia, dove sono stati individuati con il carico di rame del valore di circa tre mila euro. Negli ultimi tempi il comprensorio e' stato al centro di diversi furti di rame che hanno anche causato molti disagi agli impianti di telefonia di varie compagnie. Per questo i carabinieri hanno intensificato i controlli che hanno permesso, nei giorni scorsi, di procedere con alcuni ....

sabato 29 marzo 2014

Scopelliti si dimette lunedi, a giugno si ritorna al voto per le regionali. Dopo la grave condanna a 6 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

 È ormai ufficiale che si voterà anche in Calabria. Non credo che si voterà il 25 maggio, ma è normale che si voti anche lì». Lo dice Matteo Renzi nel corso del suo intervento alla direzione del Pd. «Rinnoviamo – ha aggiunto – i consigli regionali del Piemonte e dell'Abruzzo, due regioni in cui siamo all'opposizione, e mi sembra ormai ufficiale che si voterà in Calabria, altra regione in cui siamo all'opposizione. Giochiamo quindi in trasferta e vincere vale doppio».

Scopelliti ha discusso delle prossime azioni da adottare, anche se le dimissioni del presidente della Regione sarebbero ormai una scelta acquisita e dovrebbero essere formalizzate dopo la riunione del consiglio regionale di lunedì 31 marzo. “Abbiamo discusso e studiato, e lo faremo ancora con l'aiuto di qualche amministrativista, quello che tecnicamente prevedono le norme – ha affermato, infatti, il presidente Scopelliti al termine della riunione di maggioranza - . C'è la necessità di vedere bene cosa prevede lo Statuto della Regione e, in particolare, ciò che la norma sancisce per trovare la scelta migliore che tutti insieme dobbiamo adottare". Non è semplice, infatti, districarsi tra norme regionali e nazionali, statuto e regolamenti per arrivare a delineare lo scenario amministrativo che traghetterà la Regione al nuovo governo. Ai sensi dell’articolo 33 dello Statuto approvato con legge regionale del 19 ottobre 2004, n.5, “si procede parimenti a nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta in caso di rimozione, impedimento permanente, morte, incompatibilità sopravvenuta e dimissioni volontarie del Presidente”, come in questo caso. Il comma 7 specifica: “il presidente della Giunta e la Giunta rimangono in carica fino alla proclamazione del nuovo Presidente”. Stando a quando prevede lo Statuto, il consiglio regionale decade, e la Giunta regionale e il presidente traghettano l’Ente a nuove elezioni, con poteri ordinari. In questo caso, però, Scopelliti attende il decreto di sospensione in virtù della legge Severino che prevede: “A cura della cancelleria del tribunale o della segreteria del pubblico ministero i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione ai sensi del comma 1 sono comunicati al prefetto del capoluogo della Regione che ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell'interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione.Scopelliti ha manifestato la sua amarezza, spiegando che la sua squadra si avvia a rassegnare le dimissioni perché «la Calabria ha bisogno di un governo legittimato». E ha avvertito il centrosinistra: «Noi siamo perché vinca sempre la democrazia. Non gioisca il centrosinistra rispetto a queste scelte e a queste sentenze perché non vince la politica».  
L’ex sindaco Giuseppe Scopelliti è penalmente responsabile del cratere di bilancio, dalle dimensioni ancora da definire, che negli anni della sua amministrazione si è creato nelle casse di Palazzo San Giorgio. È quanto aveva stabilito il Tribunale, presieduto da Olga Tarzia (a latere Filippo Aragona e Teresa De Pascale), condannando il governatore a sei anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici al termine del processo Fallara che lo ha visto imputato e oggi sanzionato per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.
 «Cosa succederà adesso?», è la domanda più ascoltata in queste ore nei corridoi dei Palazzi della politica. Finora mai era capitato che un presidente di Regione lasciasse anzitempo e, dunque, si lavora per capire quali conseguenze avrà tale scelta.
Ma, interrogativi di natura procedurale a parte, ci si interroga sulle conseguenze politiche della decisione di Scopelliti. Se l'uomo Peppe è provato dalla fatica e dello stress accumulato in questi ultimi mesi, il politico Peppe lo è ancora di più. Nel giro di un anno e mezzo ha incassato due micidiali colpi: a ottobre 2012 lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per «contiguità con la 'ndrangheta», ieri la pesantissima sentenza del “processo Fallara”. E a poco sono