E' stato inaugurato a
Taverna un monumento in memoria di otto boscaioli morti l'11
maggio del 1954 inghiottiti dalle gelide acque del lago
Ampollino. I lavoratori erano a bordo di un camion che precipitò
nell'invaso artificiale e venne inghiottito dai flutti senza
lasciare scampo ai boscaioli. L'opera, realizzata per volontà di
alcune associazioni, è dedicata alla memoria delle otto vittime
ma, idealmente, si propone di celebrare tutti i caduti sul
lavoro. E' rimasta impressa nella memoria
collettiva come la "Tragedia dell'Ampollino", un episodio tragico che
negli anni della ricostruzione post bellica costò la vita in Calabria a
otto persone, tutti boscaioli. A

sessant'anni di distanza da
quell'evento luttuoso, le comunità di Taverna e Albi, hanno ricordato
oggi le vittime della sciagura avvenuta l'11 maggio del 1954. E
l'occasione è stata offerta dalla cerimonia di inaugurazione di un
monumento dedicato a quel tragico episodio, ma che idealmente si propone
di ricordare tutti i caduti sul lavoro. Si chiamavano Salvatore Luigi
Godino, Luigi Barberio, Luigi Pullano, Rosario Palermo, Carmine Pullano,
Luigi Godino, tutti di Taverna, e Giovanni Siniscalchi e Carmine Nania
di Albi i lavoratori che si guadagnavano il pane nei boschi della Sila e
che, in quella fredda mattina di maggio, trovarono la morte inghiottiti
dalle ancora gelide acque del lago Ampollino. Erano a bordo di un
grosso camion che li stava portando sul cantiere e che uscì fuori strada
precipitando tra i flutti senza lasciare loro alcuna possibilità di
scampo.
Una tragedia del lavoro, mai dimenticata nella Presila Catanzarese.
Simeri Crichi: oggi, 4 novembre, giorno dell’Unità Nazionale e delle
Forze Armate, in piazza Martiri del capoluogo, con inizio alle ore 10, una
nutrita rappresentanza di alunni della locale scuola primaria, guidata
dall’insegnante e assessore all’istruzione Adriana Maria Nagero, deporrà una
corona di fiori al monumento in memoria dei caduti di tutte le guerre. Saranno
presenti anche il sindaco Marcello Barberio, l’assessore Antonio Domenico
Zangari, le forze dell’ordine e della polizia municipale.
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Assessore Adriana M. Nagero
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L’assessore Nagero ha sempre vissuto la ricorrenza con particolare
partecipazione emotiva, anche per via del contributo di sacrificio da parte di
suoi ascendenti nel corso delle due guerre mondiali
Un suo nonno era un fante della famosa Brigata Catanzaro,
che, sulle montagne del Carso, prima della battaglia del Piave, fu protagonista
di straordinari ed emblematici episodi di valore e di protesta, come
evidenziano le ricerche storiche più recenti.
Da “Commemorando la vittoria” del compianto parroco Antonio
Scalise apprendiamo che Crichi diede alla causa della Grande Guerra 240 soldati
(più una decina aggregati all’esercito USA in Francia), Simeri 40: oltre 30 i
caduti, “per comporre una migliore umanità per i popoli che non muoiono”. Il
mare fu la tomba di diversi marinai di Crichi, imbarcati sulla Lusitania e
sull’Ancona., per “proclamare i diritti di una giustizia superiore alla forza
brutale e l’incitamento all’adempimento del dovere”.
Numerosi anche i caduti nella seconda guerra mondiale, come
testimoniano le medaglie al valor militare, le croci di guerra e le varie
onorificenze che lo Stato ha tributato ai suoi figli migliori, distintisi a El
Alamein, nella battaglia del Don , sulle montagne del ...
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