mercoledì 5 giugno 2019

Catanzaro incredibile pestaggio di 3 giovanissimi ad un uomo di 27 anni picchiato con brutale violenza dopo averlo rapinato all'uscita di una pizzeria

Notte da incubo per un uomo di 27 anni che è stato brutalmente aggredito da tre individui per rapinarlo nei pressi di una pizzeria su Viale Campanella, a Catanzaro.
Nella tarda serata di ieri la vittima si è recata al Centro Polifunzionale della Polizia di Stato per chiedere aiutoappena era accaduto il fatto. L’agente del Corpo di Guardia ha immediatamente allertato la Sala Operativa fornendo le informazioni date dall’uomo che, in tempo reale, sono state diramate alle pattuglie della VolantePreziose le descrizioni dei tre malviventi e dell’automobile sulla quale si erano allontanati dopo la violenza e che di lì a poco a portato a ritrovare la vettura. Il conducente del veicolo, però, intercettato su Viale Campanella, anziché fermarsi all’Alt della pattuglia, ha bruscamente iniziato una spericolata fuga verso la tangenziale est, mettendo a repentaglio l’incolumità degli agenti e delle autovetture che incrociava nella folle fuga.Appena imboccata Via Gallucci gli occupanti hanno abbandonato la vettura per nascondersi in un portonedove i poliziotti li hanno bloccati.Nei pressi dell’ingresso dello stesso portone è stata trovata una felpa grigia intrisa di sangue, corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima dell’aggressione. Condotti negli Uffici della Questura, i tre sono stati identificati per V.A., un pregiudicato catanzarese di 19 anni, V.G.D. sedicente catanzarese di 18 anni e C.A., anch’egli del capoluogo e di 20 anni.Durante la perquisizione personale e del veicolo, è stato ritrovato il pacchetto di sigarette rubato durante l’aggressione. V.G.D., l’unico che era a maniche corte, non ha potuto fare a meno di ammettere che la felpa insanguinata era sua e del tentativo di disfarsene per depistare il controllo.I tre giovani sono.........

martedì 4 giugno 2019

Fondi per l'energia pubblica nelle aree interne la regione Calabria stanzia 21,4 milioni di euro con contributi sino al 100% delle spese sostenute dai vari comuni.

Ciascun comune può presentare al massimo una domanda. Il contributo concesso è pari al massimo al 100% delle spese ammissibili 


La Regione Calabria con un impegno di oltre 21,4 milioni di euro sostiene le amministrazioni comunali calabresi inserite nella Strategia Regionale per le Aree Interne (SRAI) per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio. 
Il Dipartimento Sviluppo Economico-Attività Produttive, infatti, ha pubblicato sul sito istituzionale l’Avviso pubblico per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico negli edifici dei comuni inseriti nella SRAI di cui alla DGR n. 215 del 05.06.2018 che finanzia i comuni e unioni di comuni per interventi di: riduzione dei consumi di energia primaria (solo Azione 4.1.1)
riduzione dei consumi di energia primaria (Azione 4.1.1) e contestuale installazione di sistemi per la produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo (Azione 4.1.2).
Le risorse ammontano a complessivi 21.420.878 euro di cui 17.136.702 (80%) per l'Azione 4.1.1 e 4.284.176 (20%) per l'Azione 4.1.2.
Il contributo concesso è pari al massimo al 100% delle spese ammissibili e ciascun comune può presentare al massimo una domanda. Il valore del contributo richiesto, a pena di irricevibilità dell’istanza, dovrà essere compreso tra i 100.000 e i 500.000 euro.
Le istanze di finanziamento saranno selezionate secondo la..........

lunedì 3 giugno 2019

Botta e risposta tra la diocesi e la dda di Catanzaro sui 2 preti indagati per estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

Assume dei contorni piuttosto “forti” sebbene di per sé “delicati” la vicenda di don Graziano Maccarone (41 anni) e don Nicola De Luca (40), i due sacerdoti del vibonese finiti sotto i riflettori dopo essere stati indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro per l’ipotesi di reato di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose

E proprio le affermazioni della diocesi hanno portato oggi la Dda di Catanzaro a rispondere a quanto riportato nella nota partita dagli uffici del vescovo vibonese sottolineando alcuni dei passaggi chiave dell’indagine che hanno portato ad indagare i presbiteri.
È lo stesso procuratore Capo Nicola Gratteri a precisare infatti come il 7 marzo scorso sia stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di inizialmente di quattro indagati, due dei quali, nei 20 giorni successivi, avevano chiesto di essere sentiti dal Pm titolare delle indagini.
Al termine dell’interrogatorio di questi, la Dda aveva poi stralciato la loro posizione esercitando l’azione penale nei soli confronti dei due sacerdoti“che non hanno inteso esercitare alcuna delle facoltà” prevista in questi casi, pertanto, “non hanno offerto alcuna ricostruzione alternativa delle risultanze istruttorie, né hanno segnalato circostanze nuove o diverse rispetto a quelle accertante nel corso delle investigazioni”, ribadisce Gratteri.
In particolare, i due preti non avrebbero depositato delle memorie o documenti; prodotto documentazionerelativa ad investigazioni difensive; così come non avrebbero chiesto al Pm il compimento di altri atti di indagine; e non si sarebbero presentati per rilasciare dichiarazioni, né chiesto di rendere interrogatorio.
Il 23 aprile successivo, così, veniva esercita l’azione penale e gli atti trasmessi all’Ufficio Gip/Gup del Tribunale di Catanzaro.
“NESSUNO DEI PRETI HA CHIESTO DI ESSERE ASCOLTATO DAL PM”
Soltanto a seguito della notifica della data dell’udienza preliminare, fissata per il 3 ottobre - viene ricordato ancora dal Capo della Dda - è arrivata all’Ufficio del Pm una comunicazione, un email certificata(del 24 maggio), con la quale il difensore degli indagati non formulava alcuna richiesta di interrogatorioper i propri assistiti” ma chiedeva un colloquio dello stesso legale con il magistrato titolare delle indagini.
Gratteri fa poi riferimento ad alcuni passaggi nella nota della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, in particolare a quello in cui si sosterrebbe il fatto che uno dei sacerdoti coinvolti, don Graziano Maccaronesarebbe stato a sua insaputa registrato dalla persona offesa - ovvero la vittima della tentata estorsione - e in inoltre si alluderebbe al fatto che il contenuto delle registrazioni sarebbe stato “artatamente alterato e artificiosamente interpretato, fino ad accusarlo di messaggi a sfondo sessuale con la figlia disabile”.
Un altro passaggio del comunicato è quello in cui si sostiene che l’accusa di violenza e tentata estorsionedi stampo mafioso usata da don Maccarone nei confronti” della vittima sarebbe “senza riscontri nella realtà” e che per questo gli imputati hanno sporto querela nei confronti del denunciante presso la Procura di Vibo Valentia.
LE INTERCETTAZIONI E LA “STRADA PARALLELA” PER FARSI RESTITUIRE I SOLDI
Su questi argomenti, però, la Dda non è affatto d’accordo e rimarca come diversi accertamenti, riassunti poi nel fascicolo delle indagini preliminari, riportino oltre alle iniziali registrazioni versate agli atti dalla vittima, anche le acquisizioni dei tabulati telefonici, gli esiti delle intercettazioni oltre che le dichiarazioni delle persone informate sui fatti.
Da tutto ciò - sempre secondo gli inquirenti - emergerebbe pertanto che don Graziano Maccarone si sia attivato per recuperare la somma di denaro data in prestito alla vittima“percorrendo quella che lo stesso prelato definisce come la cosiddetta strada parallela”.
LE MINACCE ESPLICITE: “STAI ATTENTO CHE FAI UNA BRUTTA FINE”
Il Procuratore, facendo ancora riferimento agli atti, spiega infatti che il sacerdote avrebbe rivolto alla vittima delle minacce esplicite, comunicate tramite don Nicola De Luca che avrebbe dovuto fargli sapere che “se dovesse partire la macchina non si fermerà più”, e avvisandolo anche di stare attento, che avrebbe fatto una brutta fine.
Sempre nel fascicolo d’indagine sarebbe agli atti, poi, che don Maccarone, dopo aver preso contatti con soggetti di............

sabato 1 giugno 2019

Proseguono anche nel mese di giugno i lavori sulla 106 nei comuni di Simeri Crichi, Sellia Marina, Cropani, Botricello, Belcastro sino all'entrata di Crotone


Per il completamento degli interventi di pavimentazione lungo la statale 106 Jonica, fino al 3 luglio 2019 è in vigore il senso unico alternato; regolamentato da impianto semaforico o movieri; in tratti saltuari tra il km 195.800 e il km 248.700 tra i comuni di Sellia Marina (CZ) e Crotone.
Proseguono i lavori di manutenzione programmata lungo strada statali 106 “Jonica”, 106 ‘Variante di Montegiordano’ e 107 ‘Silana Crotonese’ al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e il livello di servizio dell’infrastruttura. Lungo la SS 106 Jonica, per gli interventi di ripristino della pavimentazione stradale tra i km 195,800 e 248,700, rimane in vigore il senso unico alternato regolamentato da impianto semaforico o movieri lungo i tratti stradali che attraversano i territori comunali di Catanzaro, Simeri Crichi, Sellia Marina, Sersale, Cropani, Botricello, Belcastro, Cutro, Isola Capo Rizzuto e CrotonePer gli interventi di manutenzione degli impianti di illuminazione, ventilazione, semaforici e tecnologicipresenti lungo la statale 106 Variante ‘di Montegiordano’, a partire da lunedì 6 maggio e fino alle ore 24:00 del 10 maggio 2019, sarà in vigore la chiusura al traffico dal km 0,000 al km 3,200. Infine, per consentire l’esecuzione degli interventi di ripristino delle non conformità eseguite dall’Impresa e relative alla soletta e al rivestimento superficiale delle .......

venerdì 31 maggio 2019

Progetto di ricerca del patrimonio culturale di Cropani, Zagarise e Sersale Concluso importante ricerca storica scolastica


La ricerca documentale e fotografica del patrimonio culturale è terminata. Gli studenti coinvolti nel progetto di alternanza scuola-lavoro dell’Istituto di istruzione superiore di Sersale hanno infatti terminato le fasi di raccolto e hanno ordinato tutte le informazioni del patrimonio culturale di Cropani, Zagarise e Sersale. Il progetto è stato promosso in partnership con la Soprintendenza Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. I due enti hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa lo scorso marzo teso alla valorizzazione e alla tutela dei beni culturali del territorio. Il progetto destinato agli istituti professionali ha invece visto lo sviluppo del tema dal titolo “Sulle orme di Mattia Preti” destinato agli alunni dell’alberghiero di Taverna. Invece “L’economia e i beni culturali” è stato destinato agli alunni dell’istituto commerciale di Botricello. Infine, “Costruire un itinerario turistico” è stato l’argomento trattato dagli studenti dell’alberghiero di Botricello. Tutor del percorso didattico le funzionarie Sabap Nicla Macrì, archivista, la demoetnoantropologa Antonella Iacovino e la.........