giovedì 21 maggio 2020

Catanzaro all'ospedale Pugliese 106 assunzioni con contratto a tempo indeterminato grazie al decreto legge “Rilancio Italia” Con un'ultima delibera si è provveduto a prolungare anche i contratti in scadenza fino al 31 ottobre.


Un primo passo per la stabilizzazione dei precari del “Pugliese” è stato compiuto. La pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del decreto-legge “Rilancio Italia” si era rivelata una doccia gelata per le aspettative dei dipendenti a tempo determinato dell'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Il sogno della stabilizzazione sembrava cosa fatta dopo la pubblicazione della bozza del decreto, in particolare l'articolo 255 sembrava aprire le porte all'attesa stabilizzazione, estendeva infatti al 31 dicembre del 2020 la possibilità per i precari di maturare i requisiti utili ai fini della stabilizzazione. Tanto che erano state predisposte dai vertici aziendali due distinte delibere per l'assunzione di 14 tecnici e 44 operatori sociosanitari. E invece nella stesura finale del decreto “Rilancia” qualcosa è cambiato e le porte della stabilizzazione sono tornate a chiudersi. Potranno beneficiare della stabilizzazione solo coloro i quali hanno già maturato i requisiti entro il 31 dicembre del 2019. Ieri la direzione del Pugliese di concerto con le organizzazioni sindacali ha emanato le delibere che consentono, almeno per il momento, di mantenere tutto il personale. Per 36 infermieri è arrivata la stabilizzazione e verranno fatte scorrere le graduatorie per arrivare a complessive 106 assunzioni. Contratto a tempo indeterminato anche per quattro collaboratrici ostetriche, e due tecnici perfusionista e audiometrista. Inoltre si è proceduto all'assunzione a tempo indeterminato di personale dirigenziale (10 unità) mentre altri 8 verranno mantenuti in servizio fino all'espletamento delle ................

mercoledì 20 maggio 2020

Simeri Crichi una petizione con oltre mille firme per stoppare l'autovelox magari spostandolo in una zona più consona.


SIMERI CRICHI (CZ)/ Sono circa un migliaio i cittadini che hanno sottoscritto una petizione per spingere il Comune di Simeri Crichi, ma anche ANAS, Prefettura e Polizia Stradale, ognuno per quanto di propria competenza, a riconsiderare una scelta che, a distanza di sei mesi, si è rivelata molto più penalizzante per gli utenti che utile ai fini della prevenzione.Lo statuto comunale prevede che l’Amministrazione comunale debba deliberare entro 60 giorni, quando a formulare una proposta siano almeno 200 cittadini. Riteniamo necessaria una “pausa” di riflessione per valutare serenamente lo spostamento dell’autovelox, allocandolo sulla vicina zona rettilinea, già teatro di numerosi sinistri anche mortali. Proprio perché l’obiettivo è quello di scongiurare incidenti stradali ed evitare le vittime – sostiene Francesco Di Lieto -caso contrario sarà evidente, come quello strumento non sia stato installato per far prevenzione mettendo in sicurezza la statale, bensì solo ed esclusivamente per far cassa. In attesa delle determinazioni sullo spostamento, il Codacons ha formalizzato una istanza di accesso, chiedendo copia del contratto stipulato dal comune di Simeri Crichi con la società che ha noleggiato l’apparecchio nonché tutta la............
documentazione relative alla conformità del dispositivo ed alla sua verifica e taratura”.
su segnalazione

Boss e gregari della ndrangheta tutti con il reddito di cittadinanza Denunciati 116 persone. Tra i beneficiati ci sono anche i figli del “Pablo Escobar italiano

 Boss e gregari della ‘ndrangheta con reddito di cittadinanza. 
E’ stata denominata “Mala Civitas” l’operazione della Guardia di Finanza che ha individuato 101 ‘ndranghetisti organici alle maggiori cosche della provincia, con ruoli gerarchici diversificati al loro interno che avrebbero indebitamente richiesto ed ottenuto l’assegno dall’Inps. Sono stati denunciati insieme ad altre 15 persone. Tra loro, esponenti anche di spicco delle più note famiglie di ‘ndrangheta operanti nella piana di Gioia Tauro o delle potenti ‘ndrine reggine dei Tegano e dei Serraino.

Altri invece, sono capibastone delle maggiori cosche della Locride, tra le quali la ‘ndrina Commisso-Rumbo-Figliomeni di Siderno, la cosca Cordì di Locri, la ‘ndrina Manno-Maiolo di Caulonia e la ‘ndrina D’Agostino di Canolo. Anche i figli del “Pablo Escobar italiano”, noto negli ambienti della ‘ndrangheta come “Bebè”, al secolo Roberto Pannunzi, considerato dagli investigatori italiani e statunitensi come uno dei più grandi “broker” mondiali di cocaina che si faceva vanto di pesare i soldi anziché contarli, figurano tra i percettori della misura. Uno di loro, il figlio maggiore Alessandro, oltre ad essere sposato con la figlia di uno dei maggiori produttori mondiali colombiani di cocaina, è stato  condannato in via definitiva per l’importazione di quintali di stupefacente in Italia. Le indagini svolte dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno inizialmente interessato una platea di oltre 500 soggetti gravati da pesanti condanne passate in giudicato, per reati riferibili ad associazione di stampo mafioso e si sono concluse con le denunce alle procure di Reggio Calabria, Locri, Palmi, Vibo Valentia e Verbania di 101 persone richiedenti e di altri 15 sottoscrittori delle richieste irregolari.Gli indagati sono stati, inoltre, segnalati all’Inps per l’avvio del procedimento di revoca dei benefici ottenuti, con il conseguente recupero delle somme già elargite che ammontano a circa 516.000 euro. Sarà conseguentemente interrotta l’erogazione del sussidio che avrebbe comportato, fino al termine del periodo di erogazione della misura, un’ulteriore perdita di risorse pubbliche di oltre 470.000 euro. Dura la reazione del leader della Lega Matteo Salvini: «’Ndranghetisti pagati dallo Stato attraverso il reddito di cittadinanza. Dopo la........

martedì 19 maggio 2020

Catanzaro da ieri ufficialmente aperti moltissimi negozi ma l'incertezza sul futuro è forte mentre ormai nei vari luoghi di ritrovo dei ragazzi come i giardini di "San Leonardo" nessuno o quasi rispetta le distanze

Tutto è ritornato come prima. Ma proprio tutto. Anche il ritrovarsi nel tardo pomeriggio o di sera nel luogo più in auge della movida catanzarese ossia i giardini di San Leonardo. E, a vedere i ragazzi è come se nulla fosse successo. I mesi di lockdown, la paura del contagio, le 32mila persone morte solo in Italia, sembrano non essere più nemmeno un ricordo. Il buon senso, le regole, la responsabilità tardano a farsi vedere. Il vociare, la musica, i clacson, il rombo dei motorini rompono il silenzio che in questi mesi ha avvolto i giardini ma, si sta vicini, troppo vicini, ripetendo quelle simbologie a cui siamo abituati da generazioni.



Riapertura nel segno dell'incertezza per il futuro a Catanzaro e non per tutti. Molti i negozi aperti, ma alcuni hanno preferito tenere ancora abbassate le serrande, visto anche il poco tempo - le linee guida sono state rese note solo ieri sera - per mettersi a posto. Al centro dell'attenzione, soprattutto parrucchieri e bar. In un salone del centro, le fasce bianche e rosse delimitano le postazioni off limit, mentre il titolare attende le prime clienti con indosso il camice monouso, maschera e guanti. Dopo oltre 2 mesi, anche i banconi dei banchi sono tornati ad essere frequentati dai clienti per un caffè "vecchio stile". Ma i dubbi tra i commercianti restano. "Se non avremo accesso al credito - dice Marisa Costa titolare di un negozio di abbigliamento del centro - molti di noi finiranno nelle mani degli usurai. In questi mesi di lockdown i costi li abbiamo avuti ugualmente. Gli ultimi decreti governativi e regionali non sono ancora stati pubblicati. La volontà non ci manca ma ci serve aiuto".
   Un altro problema è quello dei ritardi nei pagamenti dei 600 euro e della cassa integrazione. "La mia dipendente - dice ancora la commerciante - solo pochi giorni fa ha avuto la prima parte della cassa integrazione. Se non ci sono soldi chi verrà a comprare?". Una richiesta, quella dell'accesso al credito, ripetuta come un mantra da tutti i commercianti catanzaresi, a prescindere dal settore di competenza. Oggi, dopo oltre due mesi, anche a Catanzaro i primi fedeli sono tornati in chiesa. Sui banchi dei cartelli indicano gli
spazi da lasciare liberi per permettere di osservare il distanziamento, ma le limitazioni non sono state comunque tali da impedire il ritorno dei fedeli che, di prima mattina, hanno anche potuto assistere alla messa.  E mentre le attività commerciali tornano timidamente a tirare
su le serrande, nel settore balneare ancora tutto è fermo. Le...............

lunedì 18 maggio 2020

Simeri Crichi grande emozione per la processione dell'amato protettore San Nicola "se chiedi miracoli Nicola provvede..."

 "se chiedi miracoli Nicola provvede..."

Come da tradizione ogni terza domenica di maggio si festeggia il  Santo Patrono di Simeri Crichi  San Nicola. neppure in questo bruttissimo periodo di pandemia da covid-19 si è voluto rinunciare alla tradizione anzi la fede, il forte bisogno di mettersi alle spalle questa brutta esperienza che sta coinvolgendo il mondo intero aumenta il senso di appartenenza di una comunità viva e partecipe di una comunità che si stringe simbolicamente attorno al suo amato protettore san Nicola.
Un forte grazie va alla Gazzetta dei Ragazzi per aver permesso di seguire a tutta la comunità virtualmente la processione.
(Il Parroco ha voluto ribadire come «si potrà osservare il passaggio della statua del Santo affacciati dai balconi o dall’uscio delle proprie case, senza creare assembramenti e mantenendo le distanze prescritte dalle autorità». Non sarà dunque possibile avvicinarsi alla statua ma solamente rendergli omaggio a debita distanza.
in tanto hanno accolto la richiesta di........
 accendesse una luce ed esporre i “ddomaschi” ai propri balconi.

foto dai social 

E' morto il famoso pittore e scrittore catanzarese Tommaso Le Pera era nato a Cropani 96 anni fa e da tempo viveva a Roma.



Si è spento serenamente con i conforti religiosi, il noto scrittore e pittore Tommaso Le Pera. Il 9 marzo scorso aveva compiuto 96 anni. Le esequie si terranno alle ore 12 di lunedì 18 maggio 2020, nella chiesa di San Pio V, a Roma, dove viveva da tanti anni. Celebrano il figlio Don Donato Le Pera e gli arcivescovi mons. Mani e mons. Rossi; la celebrazione, cui parteciperanno le massime autorità, potrà essere seguita  in diretta sul profilo Facebook di Don Donato Le Pera, alle ore 12 di oggi. La salma verrà traslata subito dopo nel cimitero di Barbarano Romano, nella Tuscia Viterbese, dove riposa la moglie Rita Ruggeri. Originario di Cropani (Catanzaro), ha pubblicato innumerevoli opere letterarie e poetiche sulla Calabria, oltre ad avere esposto i sui quadri nelle più importanti gallerie italiane. Da qualche mese, con il sostegno del Credito Cooperativo Centro Calabria presieduto dal dott. Giuseppe Spagnuolo, è stato pubblicato il volume “Tommaso Le Pera una vita per l’arte” con una selezione delle sue maggiori opere letterarie, fra cui il romanzo “Fratima Fratima”, poetiche e pittoriche. Era in corso l’organizzazione della presentazione del volume, sia in Calabria che a Roma nella Biblioteca del Senato con la collaborazione del giornalista Riccardo Colao e del regista Eugenio Attanasio. “Con la scomparsa di Tommaso Le Pera ci lascia il più grande cantore di Cropani e uno dei più grandi cantori della Calabria”,  ha stigmatizzato il vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori sezione Calabria Luigi Stanizzi. “Dalla Calabria l’unico riconoscimento giunto in vita a questo grande artista ­– ha aggiunto – è il premio Mar Jonio, conferitogli nel 2001 insieme al grande regista Vittorio De Seta e al grande fotografo suo omonimo Tommaso Le Pera. Sarebbe doveroso per...............