mercoledì 1 settembre 2021

SS 106 Nessun nuovo finanziamento. I nostri politici incompetenti lottano solo per la poltrona, mentre la strada della morte continua a mietere vittime

 Il governo si dimentica di nuovo della Calabria perché la classe politica della Regione, guidata, si fa per dire, dal dannoso e abusivo Spirlì, è del tutto assente e incompetente.


Leggo incredulo la denuncia del comitato “Basta vittime sulla Ss 106” che lancia un preoccupante allarme e accusa la mancanza di programmazione sugli interventi per ammodernare e mettere in sicurezza la lunga statale Jonica calabrese su cui, solo due giorni fa, si è verificato l’ennesimo incidente mortale nel tratto di Riace marina (RC).
La grave dimenticanza riguarda il nuovo Documento di economia e finanza, nel cui allegato infrastrutture, tra i tanti interventi previsti da nord a sud, è quasi del tutto assente la strada Jonica, conosciuta come “strada della morte”, per l’altissimo tributo di vite umane pagato nel nome dell’indifferenza e incompetenza della classe politica regionale calabrese.

Infatti, nel documento approvato dal governo, viene riportato soltanto il Megalotto 3 (Sibari – Roseto Capo Spulico), già peraltro finanziato e avviato dai Def 2019 e 2020. Cioè il governo ha sbloccato i fondi per ammodernare solo 39 km dell’unica infrastruttura che collega tutti i centri della fascia jonica, per oltre 300 km, e che passa da Comuni importanti come Corigliano Rossano, Crotone, Catanzaro, Soverato e tutta la Locride, che soprattutto nei mesi estivi vede aumentare il traffico, e di conseguenza anche gli incidenti, in maniera preoccupante. Forse nessun esponente politico del governo si è mai imbattuto nelle decine di mazzetti di fiori attaccati ai guard rail della Jonica, in memoria di chi ha perso la vita in questo lungo cimitero a cielo aperto dove le madri e i padri continuano a piangere i figli e i figli a piangere i genitori. Ma evidentemente non è un problema nè del governo, né tantomeno di chi governa la Regione Calabria. Se il governo avesse davvero a cuore la Calabria è a questa regione, ultima d’Italia e d’Europa, che destinerebbe gran parte dei fondi del Pnrr. Nel nostro programma per liberare e rendere giustizia a questa terra, saranno pronti tutti gli investimenti e interventi adeguati per rendere sicure, moderne e mettere in sicurezza tutte le infrastrutture vetuste e pericolose. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato presidente alla Regione Calabria.

martedì 31 agosto 2021

Catanzaro; le “mani” delle cosche sugli appalti. Chiesto processo per 3 di Simeri Crichi 2 di Botricello 9 di Catanzaro.

 



Intestazione fittizia di beni, concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, favoreggiamento reale ed estorsione, sono queste le accuse di cui dovranno rispondere davanti al gup del Tribunale di Catanzaro 14 persone indagate nell’operazione “Coccodrillo” che ha svelato l’infiltrazione delle cosche nel gruppo imprenditoriale Lobello. I sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Debora Rizza e Veronica Calcagno hanno chiesto il rinvio a giudizio per : 

lunedì 30 agosto 2021

Tanti paesi della Presila rischiano di morire tra sconforto e tristezza. "Non posso non pensare ai paesi a me cari che si svuotano con una emorragia di gioventù"

 


Di Walter Fratto.

Sono stato la prima volta a Ferruzzano negli anni 80 del secolo scorso e ci sono tornato ieri. Ricordo che la prima volta mangiai carne di pecora come non l'avrei più mangiato in vita mia. Era rimasta a macerare per una settimana in una buca con delle erbe. Ne cucinarono metà arrosto e metà in brodo. Finì con una pastina al brodo di pecora a notte quasi finita, quasi a lavare le nostre budella dal vino e dai grassi. Ricordo l'allegria totale con persone che non avrei mai più incontrato in vita mia. Ho ricordi come in un sogno, con le donne tutte da una parte e gli uomini tutti dall'altra, una fila di sedie, i più anziani ad industriarsi intorno ai pentoloni e i più giovani ad apparecchiare la lunga tavola scherzando e ridendo di complicità. Il paese era già in avanzato stato di abbandono. Eravamo a Viale Regina Margherita. Ricordo che le strade erano intitolate ai personaggi studiati nella scuola dell'obbligo: Garibaldi, Leopardi … Qualche foto l'ho rifatta identica a distanza di quasi 40 anni. Le vecchie sono poche e in bianco e nero, le odierne sono decine e digitali, ma il senso non cambia: abbandono e sconforto. Solo che allora non avevo addosso tutte le vicissitudini di una vita e non afferravo il perché dello sconforto. Oggi come allora osservo la stratificazione delle case e cerco di materializzare il primo che decise di venire ad abitare qui oltre mille anni fa per mettersi in salvo dai pirati: qui mi difenderò, qui cresceranno i miei figli, qui, da questa terra, tirerò fuori di che campare. Secoli per modellare la montagna dalla quale domino un ampio tratto di costa, secoli per strappare alla terra le pietre per le mie case e i frutti per i miei figli. Vita difficile, ma al tempo vita comune, ovunque, quando la vita di un uomo e quella di un animale erano vicine alla terra. Oggi nel mio vagare tra vecchie case, povere e ricche, ancora in piedi o quasi ruderi, cerco di scoprire chi ci abitava, che lavoro faceva, fino a quando ci ha vissuto tra quelle mura. Non era un vero abbandono, era un chiudere dentro le poche cose della vita perché un giorno ci tornerò. Tornerà il fabbro, il falegname, la sarta, la tessitrice, il panettiere, il vignaiuolo, il contadino, il pastore. E torneranno anche i benestanti e i poverissimi, i primi che se ne sono andati insieme, insieme a cercare meglio vita. E sono quelli che torneranno meno perché meno hanno da rimpiangere. Tutti gli altri hanno chiuso le loro case come per un'assenza di pochi minuti, come per andare a fare le spesa ché non c'è nulla da mangiare e al ritorno voglio trovare tutto in ordine e pulito. Molti sono morti così, in solitudine, con i figli lontani. Molti sono partiti e non sono tornati più. Molti di quelli che sono tornati hanno trovato la casa sfondata le loro cose violentate, i cassetti aperti, la trave del tetto lesionata, la muratura che cede. Sconforto e sconfitta. Oggi è tutto in rovina. Pochi resistono caparbiamente a difendersi le case, le cose, i ricordi, il posto e, forse, l'infanzia e i rimpianti. Qualche robusta catena, qualche porta di ferro è l'ultimo bastione contro la violenza dello sconosciuto che si porta via una pentola in rame, una vecchia chiave, un vecchio attrezzo. Il paese resta lì muto a continuare a scrutare non più il temuto arrivo dei pirati, ma lo sperato ritorno dei suoi vecchi bambini ora cresciuti chissà dove nel mondo … Sconforto e tristezza perché la storia, questa storia, non è finita. Sconforto e tristezza perché è una storia che si ripete, che si sta ripetendo, che continua ovunque in Calabria … Mi riprometto di andare a Ionadi, un paese del vibonese. Un’amica che ci lavora mi dice che negli ultimi 10 anni il paese è passato da 3000 abitanti a massimo 600 residenti ufficiali. Non so se è vero, ma voglio andare a vedere … Sconforto e tristezza. Non posso non pensare ai paesi a me cari della Presila e Catanzaro stessa che si svuotano anche loro con una emorragia di gioventù che va a cercare il futuro altrove lasciando noi vecchi (statisticamente, mi devo arrendere, sono vecchio pure io) a rimpiangere tutte le emozioni perdute dei figli e dei nipoti che crescono lontani. Figli e nipoti che torneranno per poco, torneranno finché noi vecchi saremo qui a presidiare i paesi, le case e le cose, gli affetti e i ricordi, tenendosi dentro le emozioni di quando li vediamo allontanarsi verso un terminal con la carrozzina o con il cagnolino, tenendosi dentro le emozioni di quando vediamo il nipote, a mille chilometri di distanza, che ci sorride su uno schermo, accarezza il vetro con la mano e si sporge per vedere se siamo dietro lo smartphone...

  A seguire tante emblematiche foto di Walter Fratto.



















sabato 28 agosto 2021

Indagato per omicidio colposo un pastore 45 enne dopo la terribile morte di Simona sbranata dai cani. Il dolore del papà noto gioielliere di Soverato.

 È stato individuato il presunto proprietario dei cani a guardia del gregge che ieri hanno sbranato e ucciso Simona Cavallaro, di 20 anni, nelle vicinanze di un'area picnic in località Monte Fiorino nel territorio del comune di Satriano.



Si tratta di Pietro Russomanno, 45enne, che potrebbe sarebbe indagato per omicidio colposo. I carabinieri di Soverato e del Nucleo investigativo di Catanzaro, nel frattempo, stanno cercando di individuare gli animali, tutti pastori maremmani, per verificare se possiedano il chip che permetta di risalire all'esatto proprietario. Attendono infatti i risultati delle analisi effettuati dai veterinari. Cani che sono stati definiti “molto aggressivi”: militari e i vigili urbani arrivati sul posto dopo la segnalazione dell’amico della vittima, sono stati infatti aggrediti anche loro e costretti a sparare dei colpi di pistola in aria per farli allontanare. Sono solo due gli animali, ancora sporchi di sangue, che sono stati trovati mentre i veterinari stanno verificando se abbiano il chip. Gli investigatori stanno cercando di individuare anche gli altri, che dovrebbero essere in tutto una quindicina. Inoltre, sono in corso accertamenti per verificare se il gregge stesse pascolando in aree consentite o meno

Le parole del papà: noto gioielliere di Soverato. "Uno spaccato della sua poca vita vissuta nel pieno amore della famiglia e degli amici più cari". "Le nostre vite saranno distrutte"

"Dio non aveva bisogno di un ........

venerdì 27 agosto 2021

Il comune di Simeri Crichi sciolto per mafia “accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata“.

  Una commissione straordinaria, per la durata di 18 mesi                                                  sarà incaricata alla gestione  del Comune                                          




Il  Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha deliberato: lo scioglimento del Consiglio comunale di Simeri Crichi, e il conseguente affidamento della gestione del Comune a una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi; l'affidamento a una commissione straordinaria, per la durata di 18 mesi, della gestione del Comune di Nocera Terinese, già sciolto a seguito della riduzione dell’organo assembleare, per impossibilità di surroga, a meno della metà dei componenti del Consiglio comunale; l'affidamento a una commissione straordinaria, per la durata di

la terribile fine della povera 20enne sbranata dai cani randagi l'amico ricostruisce l'orrore di quei minuti nei boschi del catanzarese.

 Sbranata da un branco di cani randagi. Sarebbe morta così, nel pomeriggio di oggi, una ragazza 20enne, Simona Cavallaro, figlia di un imprenditore di Soverato.La tragedia è avvenuta all’interno della pineta Monte Fiorino di Satriano, nel soveratese, dove la giovane si trovava in compagnia del ragazzo.



Il terribile episodio si è consumata in pochi minuti. Simona Cavallaro - 20 anni, di Soverato, figlia del gioielliere Alfio - è stata aggredita e uccisa ieri pomeriggio da un gruppo di cani randagi. Il fatto è avvenuto nel cuore della pineta della zona di Monte Fiorino, nel territorio comunale di Satriano, a pochi passi da Soverato. (Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta del Sud) La ragazza, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe andata nell'area picnic  in compagnia di un amico, ma poi si sarebbe addentrata verso l'interno, in una zona abbastanza folta quando, a un certo punto, avrebbe incontrato il branco di pastori maremmani - almeno 10, forse 15, probabilmente a guardia di un gregge - che l'ha aggredita. I morsi non avrebbero dato tregua alla ragazza che non sarebbe riuscita a divincolarsi e scappare. Neanche le urla di auto avrebbero fatto allontanare gli animali che invece l'hanno ferita in modo mortale. Il ragazzo che era con lei, invece, probabilmente fuggito nella direzione opposta, è riuscito  miracolosamente a trovare riparo nelle vicinanze, all'interno di una baita, salvandosi così la vita. E' stato lui a chiamare i soccorsi. Sul posto sono immediatamente accorsi i sanitari del 1118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso e i carabinieri della Compagnia di Soverato, guidati dal tenente Luca Paladino, che hanno avvisato dell'accaduto i familiari della ragazza, oltre al magistrato di turno che è giunto sul posto per coordinare le indagini. Comprensibilmente sotto choc l'amico della ragazza che era andato con lei a trascorrere qualche ora in spensieratezza. Il ragazzo ha comunque fornito agli inquirenti elementi utili a ricostruire l'accaduto, per tracciare dinamica ed eventuali responsabilità. Ulteriori chiarimenti verranno dalle testimonianze di quanti, trovandosi nelle vicinanze, hanno potuto in.............