mercoledì 23 febbraio 2022

Catanzaro i particolari scabrosi del falso ginecologo che ha violentato 63 pazienti tra le vittime anche una minorenne. Le varie violenze sessuali e le posizioni hard tutte filmate dall'imputato.

 C'è anche una minorenne tra le vittime di un medico che si fingeva ginecologo per abusare delle pazienti nel suo studio a Soverato. Un medico cardiologo in servizio nell'ospedale di Soverato, nel catanzarese, é stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di avere violentato, dal 2017 ad oggi, almeno 63 donne, tra le quali una minorenne, con le quali si era spacciato per ginecologo pur non avendo mai conseguito questa specifica specializzazione.


Le vittime delle violenze sono state identificate grazie alle immagini riprese dalla telecamera installata nello studio del professionista, ma potrebbero essere di più perché alcune delle immagini registrate sono poco chiare e non hanno consentito, di conseguenza, di individuare le donne oggetto delle attenzioni illecite del falso ginecologo. Secondo le ipotesi di accusa, l’uomo, indagato per violenza sessuale aggravata, truffa e interferenze illecite nella vita privata, avrebbe ingannato diverse donne, anche una minorenne, sulla specializzazione in Ginecologia, in base alle risultanze delle indagini,  mai conseguita, inducendole, col pretesto di effettuare visite mediche, a subire atti sessuali. Ad incastrare il medico le dichiarazioni di diverse vittime, che hanno rivelato il clichè utilizzato dal dottore: c’è  chi veniva indotta a spogliarsi completamente, inserendole un ovulo nelle parti intime per poi visitarla con uno strumento fallico, toccandole il seno e sfiorandole le labbra.   Emergono ulteriori dettagli dall’inchiesta della Procura di Catanzaro, che ha portato oggi gli uomini della Compagnia di Soverato a notificare l’ordinanza, vergata dal gip Barbara Saccà, di una misura cautelare in carcere nei confronti del 51enne con contestuale decreto di sequestro preventivo di una copiosa documentazione, trovata sul cellulare, case esterno e hard disk.  Andando nel dettaglio dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di una donne 20enne, i carabinieri del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Soverato, nel corso di un periodo di circa 8 mesi di indagine da giugno 2021 ad oggi hanno scoperto che il sanitario, secondo la tesi dell’accusa, «traendo in inganno le giovani donne sulla propria qualifica di ginecologo, che in realtà non possedeva, col pretesto di effettuare visite mediche, compiva sulle stesse atti sessuali o le induceva a compiere atti sessuali con l’uso di oggetti di forma fallica». Il protocollo seguito dal cardiologo G. C., di Catanzaro ma residente a Soverato, sedicente ginecologo, sarebbe stato ben collaudato: dopo aver eseguito l’elettrocardiogramma di rito ed esami cardiologici, avrebbe consigliato alle pazienti di approfondire esami diagnostici, invitandole a spogliarsi completamente, per poi ipotizzare un problema ginecologico consistente in una vaginite o in qualche ciste ovarica o in un flusso venoso nelle parti più basse del corpo. Visite abbinate alle richieste di autoerotismo, a volte con la sottoposizione a visione di filmati pornografici o con la stimolazione praticata dallo stesso medico con le dita o con oggetti di forma fallica, baciando  le pazienti e portando la loro mano sulle sue parti intime, con la pretesa di sistemarle in posizione prona, “a gattoni”. tutte le visite venivano riprese da una telecamera installata proprio di fronte al lettino utilizzato dalle pazienti nello studio del medico chirurgo. I video contenenti espliciti atti sessuali sono stati estrapolati dal ..........

martedì 22 febbraio 2022

Sellia Marina, I Tragici particolari di 6 imprenditori vittime degli strozzini. 5 persone arrestate, 2 di Cropani 1 di Botricello 2 di Isola Capo Rizzuto.

 Piegati dal Covid e strozzati dalla criminalità, è il tragico destino di sei imprenditori dell'alto jonio catanzarese. Un incubo iniziato nel 2020 con la crisi pandemica e terminato solo all'alba di ieri quando i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno dato esecuzione all'operazione Cashback sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro. 

Cinque le persone raggiunte da misura cautelare. In contemporanea i carabinieri hanno anche eseguito il sequestro di beni per un valore di circa 85mial euro. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di usura in concorso, estorsione, ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria, nel territorio di Cropani, con l'aggravante del metodo


mafioso.L'indagine, partita nel febbraio 2020 dalla denuncia di un esercente, «ha rivelato - scrive il gip - una capillare attività di usura ed esercizio abusivo del credito nel territorio del Comune di Cropani». Ai militari dell'Arma la vittima ha raccontato come da un'iniziale prestito di mille euro sia arrivato a dover pagare 500 euro al mese di interessi. L'attività investigativa dei carabinieri della Compagnia di Sellia Marina ha consentito di accertare che l'esercente era costretto a versare un interesse mensile pari al 13.75% dell'importo finanziato. I gravi elementi indiziari acquisiti hanno riguardato, quindi, ulteriori presunte vicende di prestiti usurari ai danni di altri soggetti che, attraversando un momento di difficoltà economica aggravata ulteriormente dall'emergenza pandemica in atto, secondo i carabinieri, erano state costrette a ricorrere a tali canali di credito, delineandosi anche la gravità indiziaria per il delitto di abusivo esercizio del credito, in relazione a plurimi rapporti creditizi concessi ad esercenti, ristoratori, impiegati, artigiani, e piccoli imprenditori, con tassi d'interesse mensile compresi tra il 10% e il 20% del capitale. Uno degli imprenditori che aveva trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini è stato pesantemente minacciato. Sarebbe infatti stato protagonista di un inseguimento con Carmine Bianco che avrebbe tentato in tutti i modi di farlo desistere dall'intenzione di denunciare tutto ai carabinieri. L'inseguimento in auto si era concluso proprio davanti alla stazione dei carabinieri di Cropani, Carmine Bianco avrebbe detto all'esercente «Pisciaturo tanto se non ti sparo io, ti ammazza qualcun altro». Un'altra vittima avrebbe ricevuto la “visita” degli indagati a casa. davanti alla moglie non solo gli avrebbero intimato di pagare ma avrebbero pronunciato frasi del tipo «sono stato in galera» lasciando intendere di non avere timore di fare alcun che.

L'aggravante

Per le presunte condotte illecite, è stata ritenuta, altresì, la sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso in quanto sarebbero state poste in essere avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo a riconducibile a cosche di ‘ndrangheta, e in alcuni casi per agevolare l'attività di una delle cosche di ‘ndrangheta operante sul territorio. Con le vittime gli indagati avrebbero usato frasi allusive per far comprendere di avere alle spalle le cosche dominanti sul territorio. In particolare si faceva riferimento ai «migliori malandrini a Cutro, a Isola Capo Rizzuto, Steccato di Cutro, alle Castella». In altre occasioni gli aguzzini avrebbero creato uno stato di prostazione nella persona offesa facendo riferimento all'intervento di «cristiani buoni». Secondo l'accusa Santino Tropea avrebbe assunto la gestione delle «attività illecite facenti capo sul territorio di Cropani alla cosca Tropea» per come emerso nell'inchiesta Borderland scattata nel novembre 2016.

I precedenti

Non è la prima volta che le indagini degli inquirenti fanno emergere il fenomeno dell'usura nell'alto jonio catanzarese. Lo scorso anno l'inchiesta Big Bang ha svelato la ............

lunedì 21 febbraio 2022

Sellia Marina, arrestati 5 persone per usura a imprenditori in difficoltà per la pandemia.

 Indagine dei carabinieri dopo denuncia presentata da una vittima. Usura a imprenditori in difficoltà per pandemia, 5 arresti


Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina (Catanzaro) con l'accusa di avere sottoposto ad usura alcuni imprenditori che si trovavano in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia sulla loro attività. L'indagine che ha portato agli arresti ha preso spunto dalla denuncia presentata nel febbraio del 2020 da una delle persone sottoposte ad usura, con problemi economici provocati dall'incidenza del Covid, che aveva riferito di avere ricevuto un prestito con un tasso di interesse mensile pari al ............

sabato 19 febbraio 2022

Per il "Giornale" Nicola Gratteri è il procuratore della Repubblica, con i piedi di argilla dei grandi flop L'ultimo l'assoluzione di Domenico Tallini ex presidente del consiglio regionale Calabrese.

 Un altro caso di malagiustizia. Sempre in Calabria. Dopo il caso dell'ex senatore di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, un'altra inchiesta, firmata Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, con i piedi di argilla. È la storia di Domenico Tallini, ex presidente del Consiglio regionale della Calabria (con Jole Santelli presidente), di Forza Italia. Dopo essere stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e di scambio elettorale politico mafioso, ieri è stato assolto in primo grado con la più ampia formula del «fatto non sussiste».



Il gup del tribunale di Catanzaro, nell'ambito dell'inchiesta FarmaBusiness, istruita dalla Dda, guidata appunto da Gratteri, ha sancito l'insussistenza delle prove. «Un'accusa del tutto infondata spiega il legale di Tallini, Vincenzo Ioppoli con fonti di prova fragili, tant'è che prima il tribunale del Riesame e poi la Cassazione dichiararono la loro infondatezza». Il politico catanzarese aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato e la sua sentenza è quella che più balza all'occhio fra le 14 condanne e le sei assoluzioni. Gratteri riteneva di aver dimostrato che la mafia calabrese si era infiltrata nel mercato farmaceutico grazie all'appoggio di Tallini, ai tempi in cui era assessore regionale al Personale. Sette anni fa. Secondo la sua ricostruzione, avrebbe agevolato gli interessi della cosca Grande Aracri nel settore della distribuzione dei farmaci, accelerando l'iter di rilascio dell'autorizzazione per la costituzione di due consorzi. Secondo Gratteri, Tallini avrebbe svolto la funzione di intermediario negli uffici del dipartimento Tutela della Salute e in cambio avrebbe ottenuto appoggio elettorale alle Regionali del 2014. Fantasie giudiziarie. «Tutto ciò se non mi ripaga delle indicibili sofferenze, sicuramente mi restituisce la serenità commenta Tallini -, perché gli infamanti reati che mi erano stati attribuiti sono stati cancellati in maniera totale. Non porto rancore verso nessuno, ma quanto mi è capitato serva a fare riflettere tutti. Non mi sento un perseguitato, mi sento uno che ha subito un'ingiustizia». La sua vicenda inizia il 19 novembre 2020 quando Tallini si ritrova 8 carabinieri in casa che gli comunicano una misura di custodia cautelare ai domiciliari (durata solo un mese). Il classico teorema valido per tutte le stagioni: la commistione politica, affari, mafia. «Hanno costruito tutto questo a distanza di 7 anni perché potevo candidarmi alle elezioni regionali dopo la morte di Jole. Nell'ordinanza scrivono, infatti, che il potere da presidente del consiglio era diventato talmente grande e smisurato da rappresentare un pericolo potenziale per lo scambio politico mafioso e che potevo reiterare il reato se fossi stato candidato. Insomma, volevano impedirmi di vincere. Visto che avrei potuto avere i voti. Non soffro di vittimismo, però guarda caso in Calabria queste cose succedono solo agli esponenti di Forza Italia e soprattutto ai detentori di grandi consensi elettorali. Hanno voluto segarmi le gambe con una campagna mediatica diffamatoria».

E adesso, a 70 anni, è difficile rimettersi in

venerdì 18 febbraio 2022

Allarme sulla costa catanzarese 2 incendi distruggono 2 stabilimenti balneari. Non si esclude nessuna pista.

 Due incendi hanno interessato altrettante attività balneari a Squillace Lido e Isca Marina, sulla costa ionica catanzarese. Sulle cause sono in corso accertamenti e in entrambi i casi gli incendi hanno provocato danni ingenti. Non si esclude nessuna pista sulle origini dei roghi.



Un’attività balneare, con annesso ristorante e pizzeria, è stata interessata da un incendio nel comune di Squillace Lido, nel catanzarese. Le fiamme si sono sprigionate intorno alle ore 13 ed hanno raggiunto parte della attività, con struttura in cemento e laterizi, adibita a bar. Il primo a giungere sul posto è stato il titolare che ha provveduto ad una prima opera di spegnimento in attesa dell'arrivo dei vigili del fuoco. Sul posto sono intervenute le Squadre del comando di Catanzaro il cui intervento è valso alla completa estinzione delle fiamme ed alla messa in sicurezza del sito.Accertamenti in corso da parte dei Carabinieri per risalire all'origine del rogo, al momento non si esclude alcuna ipotesi.

Un grosso incendio sta interessando nel comune di Isca Marina, nel catanzarese, un'attività balneare costituita da due strutture in legno che risultano completamente avvolte dalle fiamme. Sul posto sono intervenute quindici unità dei Vigili del fuoco del comando di Catanzaro, provenienti dalla sede centrale e dai distaccamenti di..........

giovedì 17 febbraio 2022

Catanzaro non è un isola felice. 2° posto per spaccio secondo il Sole24Ore sulla criminalità. Furti di automobili nella pineta di Giovino, scippi, aggressioni e baby gang che si aggirano indisturbate nella città.



 Secondo le fonti 2021 sull’indice di criminalità nelle provincie italiane di Lab24, inserto del Sole 24 Ore, Catanzaro sale sul podio e guadagna il secondo posto per spaccio di stupefacenti con un totale di 378 denunce e il terzo posto per le estorsioni con un totale di 83 denunce. Seguono al 12esimo posto i reati contro l’ambiente come gli incendi, al 16esimo l’associazione a delinquere, al 18esimo i furti delle automobili. Alla 24esima posizione troviamo i reati per usura, al 26esimo gli infanticidi e subito dopo le truffe di natura informatica. I tentati omicidi sono al 37esimo posto mentre al 46esimo troviamo l’associazione di tipo mafioso. I reati di violenza sessuale si trovano alla 68esima posizione, mentre per ciò che riguarda i reati come furti con destrezza, furti in abitazione, furti negli esercizi commerciali, furti con strappo, gli scippi per intenderci, si troverebbero, per fortuna nelle ultime posizioni della classifica nazionale redatta in base alle denunce fatte dai cittadini. Analizzando questi dati, è logico pensare che, a parte i furti delle automobili dove ahinoi Catanzaro si trova alla 18esima posizione, tutti gli altri reati che si trovano proprio in fondo alla classifica nazionale potrebbero considerarsi la norma presente in ogni città. Da qualche giorno, però, la Catanzaro che parla sui social sta manifestando una grossa preoccupazione. Si parla di guazzabugli tra ragazzi fuori dai locali notturni, furti di automobili nella pineta di Giovino, scippi, aggressioni e baby gang che si aggirano indisturbate tra i vicoletti della città disturbando, con il loro trambusto anche il sonno dei cittadini. Ad essere tirate in causa sono le Forze dell’ordine, la Polizia in primis che, secondo alcuni commenti, starebbe più attenta a controllare i green pass dei clienti nei locali mettendo in secondo piano la sicurezza del territorio, principalmente il sabato sera. Ma, per quanto abbiamo saputo, stiamo parlando anche di ........