Martedì la struttura residenziale psichiatrica “SalusMent is” di Sellia Marina ha donato presepi realizzati
nell’ambito di attività laboratoriali pratico-manuali. I presepi dati in dono in realtà sono due: uno è andato al
comune di Sellia Marina (foto), l’alt ro (un quadro presepe) al borgo limitrofo di Soveria Simeri. Trascorrendo una giornata all’insegna della solidarietà e dell’integrazione sociale, la delegazione della “SalusMent is”, guidata da Ornella Dodaro e Santina Colao, ha fatto la prima tappa, di mattina, nel municipio capitanato dal primo cittadino Francesco Mauro. Di pomeriggio, invece, si è recata nella casa comunale di Soveria Simeri, trovando accoglienza da parte del team amministrativo a partire dal sindaco Mario AmedeoMormile che ricopre pure la carica di presidente della Provincia di Catanzaro. Quello regalato al comune di Soveria Simeri è per l’esattezza un quadro presepe, che ha vinto pure il primo premio alla mostra di Borgia, prodotto dall’associazione Lorazepam insieme ad alcuni volontari della chiesa diSellia Marina e ai pazienti della “SalusMent is”. Un manufatto di riciclo, tutto confezionato con oggetti riciclati: pietre, pezzi di legno raccolti al marele passeggiate di questi paz ienti per una boccata d’aria. L’iniziativa dei presepi rientra tra le attività terapeutico-riabilitative previste per i propri ospiti: si tratta di un laboratorio d’arte all’interno del quale, con l’aiuto del maestro d’arte Luciano Gagliardi, vengono prodotti diversi manufatti artigianali. a seguire l'articolo completo tratto dalla Gazzetta del Sud
venerdì 15 dicembre 2023
Consegnati ai comuni di Sellia Marina e Soveria Simeri due particolari creazioni natalizie da parte degli ospiti della "SalusMentis"
giovedì 14 dicembre 2023
“I mille cieli di Zagarise” 2 giorni di storia leggende e delle sfide del futuro. L’evento è realizzato con il contributo economico dell’Ente Parco nazionale della Sila include soci e collaborazioni in ben cinque comunità ovvero Simeri Crichi, Sellia, Magisano, Zagarise e Pentone), Linea Selvatica (di Sersale), Lipu Calabria
A Zagarise sta per partire una interessante e intensa due giorni
all’insegna della storia, della leggenda e delle sfide del futuro.
L’iniziativa, dall’impronta verde, si chiama “I mille cieli di Zagarise” e prenderà il via venerdì 15 dice m b re . L’evento è realizzato con il contributo economico dell’Ente Parco nazionale della Sila e con il patrocinio delle associazioni Aps Asperitas (associazione comprensoriale del territorio, rivolta alla valorizzazione e promozione
dei beni culturali e ambientali, che include soci e collaborazioni in ben cinque comunità ovvero:
Simeri Crichi, Sellia, Magisano, Zagarise e Pentone), Linea Selvatica (di Sersale), Lipu Calabria
(associazione per la conservazione della natura, la tutela della biodiversità, la promozione della cultura ecologica in Italia). Venerdì sarà il momento della visita guidata nel centro storico di Zagarise, alle pendici della Sila tra storia e natura: si farà tappa alla torre bizantino-normanna, per poi procedere verso la chiesa del Rosario e il Convento dei domenicani, fino ai palazzotti nobiliari e alla chiesa romanico-gotica di Santa Maria Assunta. La serata sarà gratuita: i visitatori saranno debitamente guidati
negli spazi dell’osservatorio astronomico “Ipazia di Alessandria”. Sabato, invece, respirando ..................
mercoledì 13 dicembre 2023
Festa della Ciclovia dei Parchi della Calabria Domani al Politeama di Catanzaro concerto gratuito di Fabio Concato. Con il concorso dei Parchi del Pollino, della Sila, dell’Aspromonte e delle Serre
Si terrà al Teatro Politeama di Catanzaro domani giovedì 14 dicembre, a partire dalle 16.30, la prima festa della Ciclovia dei Parchi della Calabria a coronamento di una stagione da incorniciare. L’infrastruttura turistica progettata dalla Regione Calabria, con il concorso dei Parchi del Pollino, della Sila, dell’Aspromonte e delle Serre, è ormai una delle destinazioni più apprezzate e desiderate non solo dai cicloturisti italiani ma anche da quelli provenienti dall’Europa e, finanche, dagli Stati Uniti. La Festa della Ciclovia dei Parchi vuole essere un’occasione di incontro per parlare di cicloturismo, di sicurezza e di mobilità sostenibile insieme alle istituzioni coinvolte e ai graditi ospiti dell’evento: Davide Cassani, ex CT della Nazionale Italiana Ciclismo, Antonio Dalla Venezia di Bicitalia, Daniele Carletti e Simona Pergola che hanno viaggiato sulla Ciclovia per primi nel 2020 dopo aver girato il mondo, i triatleti Alessandra Fior e Luca Mancuso che in ..........
martedì 12 dicembre 2023
106 strada della morte dal 1996 a oggi oltre 12 mila incidenti 750 vittime 27 mila feriti un bollettino di guerra. Nell'attesa dell'avvio dei lavori del lotto Simeri/Crotone
’L' organizzazione “Basta vittime” si costituirà parte civile nei processi dei futuri incidenti
La SS 106 resta più che una strada una trappola per gli automobilisti Tante le promesse ma esistono ancora ponti di mussoliniana memoria e ai lati delle carreggiate centinaia di “ingressi” abusivi Una strada assassina, spietata nel mietere vittime quasi giornalmente lungo tutto il suo lungo, pericolo e tortuoso
percorso che copre l’intera fascia ionica della Calabria. Una croce sulle spalle per tutti e non una via di comunicazione normale, sicura e in grado di ridurre, senza patemi d’animo e, soprattutto, lutti, di accorciare le distanze e unire la Calabria al resto dell’Italia. Qui nell’estremo meridione rappresenta questo la fatidica Strada Statale 106, un’arteria lunga circa 400 chilometri (da Reggio Calabria a Roseto Capo Spulico, nel cosentino) che attraversa il territorio di ben quattro delle cinque province della Calabria e che, non a torto visto il suo altissimo livello di pericolosità e mortalità, da circa 40 anni tristemente nota come la “St rada della morte”. Una lunga striscia di asfalto (servono, senza intoppi, circa 7 ore di viaggio per coprire l’intero percorso) dove, appunto, per automobilisti, camionisti, centauri, ciclisti e pedoni, rischiare la vita, in decine e decine di tratti, è sale quotidiano tant’è che l’arteria ionica in decine di tratti e aree (in particolare Locride, Soveratese e Sibaritide) è più simile a un cimitero che a una strada viste le centinaia di lapidi e mazzi di fiori presenti ai lati delle carreggiate che in tantissimi tratti della Statale 106, tra l’altro, si snodano a stretto contatto, rendendo ancora di più pericolosa la situazione, con la linea ferroviaria ionica, altro “dente del giudizio” cariato e dolente, in tema di trasporti, sulle spalle dei calabresi. Senza, inoltre, contare che paradossalmente lungo il tracciato della Statale 106 –che “spacca”in due decine di paesi costieri rendendo a tutti, specie nei periodi estivi la vita un inferno – esistono ancora ponti di mussoliniana memoria e ai lati delle carreggiate centinaia e centinaia di" ingressi o uscite” abusivi, case, villette, negozi, bar, ospedali, scuole e decine di accessi, con tanto di passaggi a livello, alla costa e ai lungomari delle cittadine. La Statale 106 in Calabria, dal '96 a oggi, ovvero da quanto esistono dei sistemi per il rilevamento dell'incidentalità e della mortalità stradale, ha prodotto circa 12 mila sinistri, circa 27 mila feriti (di cui migliaia con danni permanenti), e oltre 750 vittime. U n’ecatombe! Solo, in particolare, negli ultimi 10-12 anni, per come del resto è stato più volte ribadito a gran voce, in particolare, negli ultimi 4-5 anni, anche dai vertici dell’O rg a n i z z a z i o n e di volontariato “Basta vittime sulla
Strada Statale 106”, lungo l’arteria ionica della Calabria sono decedute, a seguito di incidenti stradali, circa 250 persone: una media, quindi, di circa 25 decessi l’anno. «Questi sono omicidi di Stato. Lasciare, da decenni, in queste condizioni la Strada Statale 106, l'unica arteria che lungo tutta la costa ionica della
Calabria attraversa, non essendoci mai stata una strada alternativa, l'intera regione, significa essere mandanti e complici di vere e proprie stragi»:queste le pesantissime parole pronunciate durante l’omelia a Roccella,
nella primavera del 2022, dal parroco, padre Francesco Carlino, nel corso dei........
lunedì 11 dicembre 2023
"Hey Joe" La Sila piccola Catanzarese, all'ombra di quello che fu il Grande albergo delle Fate di Villaggio diventa il New Jersey degli anni 70
James Franco, la star hollywoodiana, si è fermato nella Sila piccola catanzarese e più precisamente a Villaggio Mancuso per le riprese del film di Claudio Giovannesi “Hey Joe”. il film ambientato nel New Jersey del 1971 e prodotto da Rai Cinema, Palomar e Vision Distribution con la Calabria Film Comission. James Franco è il protagonista americano Dean Barry che, nel leggere il telegramma della morte della madre di suo figlio che aveva messo incinta e abbandonato dopo la guerra, decide di tornare in Italia per conoscerlo.
Ad aspettarlo sarà un uomo diventato membro della criminalità.
Ciak, si gira nella Sila piccola Catanzarese. E all'ombra di quello che fu il Grande albergo delle Fate di Villaggio Mancuso riaffiorano i ricordi di una fugace stagione del cinema italiano vissuta tra i pini e le casette in legno di questa incantevole porzione di altipiano che si riscopre, dopo tanti anni, perfetto set naturale per storie e ambientazioni del grande cinema e dell'audiovisivo. "Hey Joe" è infatti il titolo, ispirato probabilmente anche ad un brano blues di Jimi Hendrix, il nuovo film di Claudio Giovannesi, le cui riprese si sono concluse da qualche giorno. Protagonista è l'attore americano James Franco. Altri interpreti sono Giulia Ercolini, Francesco Di Napoli, Aniello Arena, Francesca Montuori. La fotografia è di Daniele Ciprì. Oltre alla location in Sila, altre scene, in un mix tra mari e monti della Calabria, sono state girate a...........
sabato 9 dicembre 2023
Inferno per un povero ragazzo 12 enne. Insulti, botte, veri e propri pestaggi. Vittima di bullismo in una scuola del Catanzarese di un branco nell'indifferenza della dirigenza scolastica.
Insulti, botte, veri e propri pestaggi, la scuola per un ragazzino di appena 12 anni si è trasformata in un vero e proprio inferno. E se la giustizia si è dovuta fermare davanti alla impunibilità dei componenti del “branco” perché minori dei 14 anni, quel che stupisce è l'indifferenza dell'istituzione scolastica che nulla o quasi ha fatto per garantire il diritto allo studio del ragazzino. Anzi l'ultimo intervento fatto durante questo anno scolastico sa, a dir poco, di beffa.
La vicenda inizia nel 2021 quando Antonio (il nome è di fantasia) è al primo anno in una scuola media della provincia di Catanzaro. Sul finire dell'anno scolastico il ragazzino finisce nel mirino di un gruppo di compagni. In particolare uno dei minori lo insulta pesantemente e gli ordina: «Tu devi fare quello che ti dico io». Al rientro a scuola purtroppo la situazione è addirittura peggiore. Gli insulti, le offese, le prese in giro si susseguono quasi quotidianamente, fino a quando il “branco” dalle parole non passa ai fatti. Antonio subisce una vera e propria aggressione viene colpito con calci, schiaffi e pugni. Quando torna a casa sta male, tanto che la madre decide di portarlo al pronto soccorso per farlo visitare perché lamentava forti dolori addominali. I sanitari dell'ospedale Pugliese di................