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mercoledì 15 dicembre 2010

Una volta a Sellia nevicava molto spesso, e la neve durava per molto tempo.


Una bella nevicata oggi diventa un evento quasi eccezionale una volta almeno sino agli anni 50 era una cosa del tutto normale la prima neve arrivava molte volte già a fine novembre mentre non era raro che nevicasse proprio la notte di natale rendendola  così ancora più bella,più magica. La neve nelle zona di manca rimaneva per mesi come nella fascia che andava dall’ex putica di Coppoletta sino alla vecchia posta in quel tratto la strada rimaneva ghiacciata per diverso tempo mentre i ragazzi ne approfittavano per fare delle gare di pattinaggio costruivano in modo artigianale dei legni che poi posizionavano sotto le scarpe, mentre   un enorme pupazzo di neve con due olive come occhi,una vecchia scopa fatta di scupularu,un capello di paglia,un capotto ormai impossibile di riciclare dava un aria signorile a questo pupazzo (babbu e niva) che spesso rimaneva quasi intatto sino a marzo. Dai tetti scendevano dei lunghi  “pinzarri”  che davano un aria veramente polare a tutto il paesaggio. Alcuni abili artigiani proprio in questo periodo mettendo in pratica una attenta procedura conservavano la neve per poi rivenderla durante le giornate estive sotto forma di prelibate granite (ne abbiamo parlato approfonditamente QUI). Se durante le lunghe nevicate bisognava raccogliere le olive  i contadini non si tiravano indietro aspettando le belle giornate anche perchè spesso se non nevicava pioveva, armati di pazienza,ma soprattutto della necessità di dover lavorare, andavano nei vari terreni raccogliendo le olive da sotto la neve  riscaldandosi le gelide dite delle mani con dei piccoli fuochi che accendevano in più punti. Erano tempi duri difficilmente trovavi un oliva per terra non raccolta anche perche dopo una determinata data entravano in  azione molti contadini i quali non possedevano dei terreni  i quali armati di pazienza andavano a cocci in giro per i vari terreni . ritornando alle nevicate spesso era proprio durante queste gelide serate invernali  che tutta la famiglia si radunava intorno al focolare unica fonte di calore dove spesso vicino veniva posizionato un lumino ad olio, mentre il più anziano prendeva posto iniziando  un bel racconto, una affascinante storia su Sellia descrivendo abilmente ogni particolare …..altro che televisore.
 Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

Brusco calo delle temperature in Calabria breve nevicata a Sellia , nevischio a Catanzaro.

Un leggero nevischio sta cadendo da alcuni minuti su Catanzaro,mentre una breve ma intensa nevicata ha interessato la zona di Sellia È l'effetto delle temperature rigide che da ieri si registrano su tutta la Calabria. Abbondanti nevicate sono segnalate sulle quote più elevate della Sila e dell’Aspromonte.
Le temperature sono ulteriormente calate nella notte e su Monte Botte Donato, la colonnina di mercurio si è fermata a -11. Imbiancate le montagne della Sila catanzarese e crotonese e molti comuni dell’interno sopra i 450 metri di quota, -7 gradi a Ciricilla. Non si segnalano fenomeni in queste ore sul versante cosentino dell’altopiano dopo le precipitazioni nevose di ieri. Abbondanti nevicate anche sull'Aspromonte (-1, nella notte) e sulle Serre, in particolare a Serra San Bruno. La Polstrada non segnala particolari problemi sul tratto calabrese dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Si circola, al momento, sulla statale Silana-Crotonese dove comunque sono operativi i mezzi spargisale e spazzaneve.

martedì 14 dicembre 2010

Mio padre ( 5° capitolo )

I periodi delle 2 feste religiose più importanti cioè Natale e Pasqua erano i momenti più nostalgici per papà. Quando arrivava natale faceva un  grande presepe  con tanti personaggi che aumentavano di anno in anno, tanto che i Re magi non erano più tre ma sei e forse anche di più, di suonatori con la zampogna,piffero ecc,.. ne sistemava minimo 5 , mentre le pecorelle erano diventate talmente tanti che non si riuscivano più a contarle. Papà era orgoglioso del suo presepe,guai a parlargli di albero di natale rispondeva seccamente che non è natale senza il presepe,l’albero non faceva parte delle nostre tradizioni. La sera della vigilia  ci riunivamo  tutti a casa sua, ultimante eravamo diventati un bel po’ forse troppi, tra figli nuore, nipoti ma nessun problema il tavolo veniva allungato sempre di più con nuovi ripiani,  nessuno poteva mancare, nessuno si poteva sedere ad un altro tavolo dovevamo stare tutti uniti. Mamma preparava un sacco di roba piatti poveri tipici della tradizione Selliese, non potevano mancare l’olivi ammacati, i cipulli all’acquati ecc.. il  baccalà si faceva in mille modi con il sugo, con la pastella, con la verdura, le quali  dovevano essere rigorosamente broccoli, cavolfiori, rape e poi ancora lupini,nuci, castagni, finocchi, tardilli ecc.. Era tutta roba che arrivava da Sellia con il camion dei pacchi,  alla fine del banchetto (che avrebbe sfamato un intero paese) se qualcuno di noi si azzardava ad aprire la confezione di panettone, papà storceva il naso assaporando un buonissimo tarallo con l’annisu  fatti da Nicola Dorghina… come dargli torto, il panettone rimaneva quasi intero mentre i taralli si finivano subito. Dopo la messa della notte ritornavamo a casa  papà prendeva la bellissima statua del bambinello Gesù, e prima di sistemarla nella mangiatoia a turno in fila davamo un bacio ai suoi nudi piedini Papà aveva gli occhi rossi dall’emozione e dalla nostalgia, gli mancava tanto Sellia gli mancavano tanto le  funzioni religiose  che si svolgevano in questo periodo, tanto che un anno per tirarlo un po’ su ebbi una idea: dopo il rituale del bacio di Gesù Bambini proposi di andare a cantare la strina a nostro zio che abitava a circa 30 chilometri da noi, ero sicuro che tutti avrebbero detto di no ma invece....

Notizie dal comprensorio di Catanzaro

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lunedì 13 dicembre 2010

La storia, le origini del presepe. Vi piace di più il presepe oppure l'albero di natale?

 Per le feste natalizie vi piace di più il presepe oppure l'albero di natale?
Caratteristico presepe  esterno nel centro storico di Sellia
La nostra tradizione vuole che dopo l'Immacolata in ogni casa si iniziava ad addobbare il presepe,grande piccolo  costruito con materiali semplici. Dagli anni 60 anche in Calabria l'albero di natale fece la sua comparsa sino a quasi  soppiantare il presepe per la sua semplicità nell'addobbarlo. Ma vuoi mettere un bel presepe li si rivive la magia della nascita di Gesù bambino che si rinnova ogni anno cercando,bussando nei nostri cuori. Voi siete più per l'albero di natale oppure per il presepe? Senza dubbio la mia risposta è: w il presepe w le nostri tradizioni.
In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l'incarnazione di Dio, esiste l'usanza di erigere presepi nelle case e nelle chiese. I presepi sono rappresentazioni artistico- figurative della nascita di Gesù nella mangiatoia di una stalla a Betlemme.
Nella capanna vediamo la Sacra Famiglia e i pastori, sullo sfondo l'asino e il bue. L'adorazione dei saggi d'Oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 gennaio. Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la storia dell'incarnazione di Cristo. È famoso il Vangelo di Natale di Luca, apparso nel secondo secolo dopo Cristo e poi divulgato nelle prime comunità cristiane.Già nel Quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della natività. L'origine esatta del presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo.È storicamente documentato che già in tempo paleocristiano, il giorno di Natale nelle chiese venivano esposte immagini religiose, che dal decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi poi in tutta l'Europa. Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi , poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere.