foto notizia

sabato 12 febbraio 2011

Esenzione del ticket in Calabria, ecco chi ne ha diritto. Nel distretto di Catanzaro raggiunto la ratifica con i sindacati per il rilascio del certificato


L'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro è la prima che ratifica con i sindacati l’attuazione delle procedure di certificazione delle esenzioni ticket. I soggetti assistiti dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che, per effetto della modifica del Regolamento di compartecipazione alla spesa sanitaria-ticket, hanno diritto all’esenzione da reddito e che alla data del 31 marzo non sono presenti negli elenchi degli esenti, in possesso dei Medici di famiglia o dei Pediatri, potranno rivolgersi alle strutture sindacali territoriali per l’espletamento, a titolo gratuito, di tutte le procedure necessarie ad ottenere dagli uffici distrettuali dell’Asp la certificazione di esenzione. E’ stata, infatti, definita la collaborazione tra l’Asp e le Confederazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL, grazie al protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi al fine di snellire le operazioni di rilascio delle attestazioni del diritto all’esenzione e agevolare i soggetti interessati al rilascio dei certificati, spesso persone anziane, talvolta non autosufficienti, che possono così evitare i disagi per eventuali attese in coda agli sportelli. L’accordo nasce dopo aver preso atto della direttiva e delle indicazioni esplicative rese dal Dipartimento regionale tutela della salute, nonché del Protocollo d’intesa stipulato dal Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, con i responsabili regionali delle organizzazioni sindacali, in considerazione della straordinarietà della situazione venutasi a creare. Per il Commissario straordinario, dr. prof. Gerardo Mancuso, “l’iniziativa dell’Asp di Catanzaro, prima ad essere messa in atto nella regione, con la disponibilità e il contributo delle organizzazioni sindacali, mostra l’attenzione riservata alle persone più deboli che possono trovarsi in difficoltà anche di fronte al disbrigo di pratiche burocratiche, necessarie per il riconoscimento di un diritto”. Un passo significativo dettato dalla necessità di snellire le procedure e alleviare i disagi dei cittadini che ritengono di possedere i requisiti per avere i benefici previsti per i codici E01, E02, E03, E04 del Regolamento in vigore dal primo gennaio. Per richiedere l’esenzione ticket basterà, infatti, rivolgersi a una delle strutture sindacali territoriali firmatarie dell’intesa, che si impegneranno a seguire ogni fase operativa necessaria: dalla compilazione dei moduli di autocertificazione, alla consegna della documentazione ai competenti uffici distrettuali, al ritiro delle attestazioni del diritto di esenzione, fino alla loro consegna ai richiedenti. Chi vorrà affidarsi al sindacato dovrà delegare la persona designata per il disbrigo delle pratiche, la quale provvederà ad acquisire dal richiedente un documento di indentità, la tessera sanitaria e il modello reddituale del nucleo familiare (CUD, mod. 730, Mod. Unico); documenti che dovranno poi essere esibiti agli sportelli distrettuali, preposti alle operazioni di rilascio delle attestazioni di esenzione. Le categorie di soggetti aventi diritto all’esenzione da reddito sono codificate nel seguente modo:

Per i 150 anni dell'Unità d'Italia,secondo la confapi (associazione delle medie e piccole imprese) la Calabria ha ben poco da festeggiare.

 “Con le aziende che annaspano (la maggior parte chiudono) e la disoccupazione superiore al 30 percento sarei tentato di scrivere una lettera al presidente della Repubblica e dirgli che in Calabria c’è poco da festeggiare per il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia”. È quanto ha dichiarato il presidente regionale della Confapi, Mario Petramale. “Penso che più che commemorare l’Unità d’Italia, - aggiunge - ci sia da ricordare, invece, cos’era la Calabria preunitaria e il mio pensiero corre ad esempio alla cannoniera di Mongiana (della quale spero sia riesumata la tragica storia) e delle tante altre realtà produttive del regno Borbonico. Nel senso che forse, non per essere antiunitari, ma per lanciare una provocazione, si stava meglio quando secondo la storia che s’insegna a scuola si dice che si stava peggio.
In effetti con l’Unità d’Italia la Calabria, ma non solo essa, il Sud in generale, ha conosciuto solo disagi e in particolare l’emigrazione: prima quella della forza lavoro, poi quella delle intelligenze (quella che i media definiscono fuga dei cervelli) e non è escluso che nell’immediato possa anche determinare l’emigrazione dei pochi imprenditori, perchè - ha sottolineato Petramale - non ce la fanno più a operare in Calabria, terra marginale rispetto ai mercati che contano, terra in cui il sistema d’accesso al credito è antico, antidiluviano, impossibile. Terra in cui, infine - rimarca il presidente regionale della Confapi - ci sarebbe bisogno di una classe politica capace di difendere, tutelare e lanciare (non rilanciare come solitamente dicono loro i politici che non hanno mai lanciato nulla) il territorio, soprattutto una classe politica che non si faccia zittire per logiche di partito.

venerdì 11 febbraio 2011

Simeri Crichi, nella frazione di Simeri dopo l'ennesima delusione i cittadini esasperati tentano di occupare l'uffico postale che rimane chiuso da oltre due mesi.


Alla fine gli abitanti della frazione Simeri esasperati per il perdurare della chiusura dell’ufficio postale che dura da oltre due mesi, sdegnati  per il continuo disservizio che tanti problemi sta recando all’intera popolazione.  E dopo aver constatato amaramente l’ennesima chiusura  hanno tentato una via estrema, quella di occupare la sede dell’ufficio postale. Sul posto sono intervenuti prontamente i carabinieri della locale stazione, i quali hanno faticato non poco per far riportare la calma agli oltre trenta utenti,  i quali fortemente amareggiati hanno sporto una denuncia per il perdurare dell’interruzione di servizio pubblico. Già lo scorso 5 febbraio  quando nonostante alcune rassicurazioni l’ufficio era rimasto chiuso  si erano rivolti al Prefetto  di Catanzaro e alle varie autorità competenti per cercare di risolvere il problema, ma purtroppo senza nessun positivo riscontro, se non risposte vaghe da parte di poste Italiane  che rassicurava la risoluzione con l’arrivo  di un nuovo  impiegato nei giorni prestabiliti all’apertura. L’intatto all’interno della comunità delusa verso la mancanza di un servizio essenziale, non esclude nuove e forti iniziative, rimanendo forte il rischio che la situazione possa degenerare.

Breve gita del ministro Tremonti sul treno che attraversa la Calabria Molti lo invitano a fare una gita anche sulla 106 oppure in treno sulla tratta Jonica , forse capirebbe in che situazione si trova la Calabria.

"Appena arrivato voglio dire una cosa: da Milano a Roma ci si impiega 3 ore; da Roma a Reggio molto di piu' e debbo dire che e' piu' complicato. Intanto abbiamo fatto un'esperienza". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, arrivato questa sera a Reggio a bordo del treno regionale 3675, partito da Lamezia Terme (Catanzaro) alle ore 17,10 e giunto a Reggio Calabriacentrale alle 18,50.
Tremonti in viaggio assieme a Bonanni e Angeletti
"Domani mattina abbiamo il pullmino" ha detto ancora riferendosi al viaggio di ritorno a Roma attraverso l'autostrada A/3. "I treni - ha aggiunto - ci sono. Dobbiamo solo migliorare le linee, perche' la cosa vera e' che da Milano a Roma si impiegano 3 ore, e da Roma a Reggio ci vuole molto di piu'". Tremonti, accompagnato dal segretario della Cisl Rafafele Bonanni e dal segretario dell'Uil Luigi Angeletti, e' stato accolto dal sindaco della citta' calabrese, Giuseppe Raffa, con il quale si e' intrattenuto brevemente a colloquio. 
Le regioni del Sud - e' la disanima del professore - non fanno sistema. Al Nord Piemonte e Lombardia si mettono assieme per fare le grandi opere, qui le cose si fanno nell'ottica di un ritorno elettorale''.
L'arrivo alla stazione di Reggio Calabria
Insomma, un gap che negli ultimi 15 anni e' cresciuto. Bonanni e Angeletti annuiscono e rincarano la dose: ''Da anni chiediamo un luogo di concertazione tra le regioni e il governo, ma alla fine prevalgono i localismi''. ''O le regioni si mettono assieme - e' il diktat di Tremonti - o e' opportuno per il Sud un nuovo centralismo, come ai tempi della Cassa del Mezzogiorno, che guarda un po', non e' stata la Lega a cancellare ma la classe dirigente del Meridione. Nessuno vuole il Paese diviso ma per l'Italia servono due ricette diverse''. Intanto la ricetta del ministro prevede piu' infrastrutture e piu' scuola, in attesa di quella Banca del Sud che dovrebbe risollevare il tessuto creditizio: ''Aspettiamo solo l'autorizzazione di Bankitalia''.''Auspico che il ministro Giulio Tremonti, il cui interesse verso la situazione dei trasporti nel Mezzogiorno sembra essersi improvvisamente manifestato, dopo la gita sul treno Freccia Rossa, dedichi una sua prossima missione ad una ricognizione sullo stato della ferrovia ionica, della strada statale 106 (la stessa arteria alla quale ha sottratto i fondi Fas) e della strada statale 18. Avrebbe modo di rendersi conto davvero dello stato di arretratezza del sistema viario calabrese, considerata anche la lentezza con cui si sta procedendo all'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio''. Ad affermarlo e' Adriano Musi, senatore e commissario del Pd Calabria. ''Tremonti - spiega Musi - ne ricaverebbe la convizione che la sola ipotesi di introdurre un pedaggio sull'autostrada, se e quando sara' completata, e' un insulto per gli utenti in assenza di una viabilita' alternativa. Allo stesso tempo - continua Musi - immagino che il ritrovato interesse verso le regioni del Mezzogiorno induca il ministro, che ha inviato la Guardia di Finanza per vigilare sui conti della sanita', a mandare negli aeroporti e sui binari calabresi i voli ed i treni soppressi a discapito di quelle migliaia di pendolari che utilizzano quotidianamente quel che rimane dei servizi pubblici. E magari - conclude Musi - la noia del lungo viaggio potrebbe indurlo a riflettere sul danno subito dalle aree interne della regione a causa della revoca dei Fas, che ha privato le amministrazioni locali delle risorse occorrenti per il mantenimento della viabilita' secondaria''.

giovedì 10 febbraio 2011

Sellia,Il comune più virtuoso della Calabria durante il 2009 nella raccolta della differenziata


Articolo tratto dalla Gazzetta del Sud del 10/2/2011

Sellia, secondo i dati forniti dall'Arpacal è stato il comune più virtuoso della Calabria nella raccolta della differenziata con ben il 73,68%. Ma nel resto della regione va molto male.

 
È Sellia superiore, piccolo centro in provincia di Catanzaro, con il 73,68% dei rifiuti che vanno in differenziata, il comune più virtuoso nel 2009 in Calabria per quanto riguarda il rapporto tra tonnellate di rifiuti urbani prodotti e, appunto, quelli raccolti con il sistema della differenziata. Più in generale la Calabria ha prodotto 11,93% di raccolta differenziata, rispetto al totale di rifiuti urbani prodotti nel 2009, determinando un calo del 1,07 % rispetto al 2008. Nel 2009, in sostanza, la Calabria ha prodotto più rifiuti (833 mila tonnellate rispetto alle 807 mila del 2008) e meno differenziata (112 mila tonnellate rispetto alle 120 mila del 2008). È quanto emerge dal Report Rifiuti 2010, riferito all’anno 2009, che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) ha pubblicato sul proprio sito web (www.arpacal.it) nella sezione Dati Ambientali alla voce Dati rifiuti 2009. Il Report, inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione Calabria, è uno strumento che, contenendo dati ufficiali, fotografa lo stato della Raccolta differenziata in Calabria, permettendo ai Comuni di poter accedere ai contribuiti erogati dalla stessa Regione. Il documento è il risultato di un complesso lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata, per l’anno 2009, riferiti a tutti i Comuni della Regione Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER. Il Report è stato realizzato, con il coordinamento del dirigente Arpacal Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica. La normativa che regola il Catasto Rifiuti, infatti, prevede l’istituzione di sezioni regionali presso le Arpa ed una sezione nazionale presso l’Ispra. Del Gruppo di lavoro che ha realizzato il report, fanno parte Beatrice Bilotta e Fabrizio Trapuzzano. Rispetto a quella precedente, che fotografava la realtà calabrese del 2008, dall’ultima edizione del Report Rifiuti emergono altri dati importanti. Il 30,81% dei comuni calabresi non ha risposto alle comunicazioni ufficiali che l’Arpacal ha trasmesso per richiedere i dati riferiti alla raccolta di rifiuti; nonostante ciò, l’Agenzia ambientale calabrese è riuscita a recuperare i dati da altri canali ufficiali (es. impianti di gestione rifiuti o società miste), raggiungendo comunque il 96,29% dei dati necessari per realizzare il Report. Tra i dati che emergono dal Report Rifiuti 2010, ecco alcuni riferiti alle principali città calabresi: Catanzaro (12,84% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 6321,41 tonnellate di differenziata prodotta), Cosenza (8,41% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 3187,26 tonnellate di differenziata prodotta), Reggio Calabria (13,29% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 12123,57 tonnellate di differenziata prodotta), Crotone (13,39% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 4567 tonnellate di differenziata prodotta), Vibo Valentia (10,51% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1749,22 tonnellate di differenziata prodotta), Lamezia Terme (19,27% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 7495,02 tonnellate di differenziata prodotta), Castrovillari (14,38% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1404,29 tonnellate di differenziata prodotta), Rossano (18,28% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 3360,01 tonnellate di differenziata prodotta), Corigliano (13,64% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 2903,29 tonnellate di differenziata prodotta), Locri (4,90% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 298,37 tonnellate di differenziata prodotta), Gioia Tauro (15,69% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1703,86 tonnellate di differenziata prodotta), Rosarno (11,33% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 782,56 tonnellate di differenziata prodotta).