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mercoledì 30 marzo 2011

Condanna confermata in appello per una tentata violenza Sessuale a carico di un quarantacinquenne di Sersale.

La corte d'appello di Catanzaro ha confermato ieri  la  sentenza di colpevolezza emessa in primo grado a carico di Pasquale Strignile, 45 anni, di Sersale, accusato di tentata violenza sessuale ai danni di una dottoressa in servizio, all’epoca dei fatti, alla guardia medica di Cropani. I giudici hanno cosi confermato la pena di due anni di reclusione, già inflitta all’uomo,revocando però la misura di sicurezza del ricovero in una  struttura sanitaria prescritta in primo grado poiché ritenuta sconfiggente con il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso a Strignile. ll giudizio di primo grado a carico di quest’ultimo si  concluse il 17 febbraio del 2010 quando, al termine del rito abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Abigail Mellace ritenne provati i problemi psichici dai quali l’imputato (difeso dagli avvocati Domenico Pasceri .e Antonietta Mazza) sarebbe affetto.  Prima della vicenda per la quale è stato denunciato e processato, dall'atra parte, Strignile  era stato protagonista di altri  episodi particolati tra cui. un’eclatante protesta, attuata sempre a Cropani, per il proprio stato di disoccupazione uno dei quali aveva reso necessario l’intervento dei sanitari del servizio di emergenza "118". I fatti oggetto del giudizio abbreviato, in particolare, risalgono all’alba di una giornata dell’estate del 2009. Secondo la ricostruzione dei fatti oggetto dell’udienza verso  le 5.30 del mattino il quarantacinque si era presentato alla guardia medica di Cropani chiedendo assistenza .Ma,sempre secondo la ricostruzione dell’accaduto, una volta entrato, si era avventato sulla dottoressa, tentando di  abusare di lei. La donna era  riuscita a liberarsi ed a chiedere aiuto, mentre....

martedì 29 marzo 2011

Dizionario dialettale Selliese ( Lettera Z )

Siamo arrivati alla fine di questo interessante dizionario dialettale Selliese, mi preme innanzitutto ringraziare i tanti utenti che con i loro vari commenti hanno contribuito nel renderlo più completo, con l'aggiunta di nuove parole, alcune delle quali sconosciute anche a me.
Z come zappuna, attrezzo immancabile in ogni casa, anche  nel palazzo du baruna sutta u castello intra i magazzeni c'eranu i zappuni certo loro i nobili non li usavano  altrimenti rischiavano di rovinarsi le delicate manine. Finito il dizionario con il mese d'aprile   faremo un nuovo lavoro, anzi lo riprenderemo visto che eravamo arrivati alla lettera B per quanto riguarda i  PROVERBI , MODI DI DIRE, "DITTI " CALABRESI  Una ricerca meticolosa sui vari libri dove riscopriremo l'antica saggezza popolare che trovava con un proverbio la soluzione ai vari problemi

 ZACURAFA grosso ago

ZAGARELLA s.f. Fettuccina di stoffa colorata
ZAINU s.m. Zaino
ZIBIBBU s.m. Zibibbo
ZINNU s.m. Margine
ZZA s.f. Zia
ZZACCAGNU s.m. Coltello

ZZACCHINU s.m. Collo del maiale
ZZANCU s.m. Fango
ZZANIFO’ esclam. Minaccia detta ad un cane per allontanarlo

La Locride si propone come terra d'accoglienza essendo disponibile nel costruire nel territorio a proprie spese una tendopoli per ospitare i rifugiati arrivati a Lampedusa

Locride “terra d’accoglienza”. L’ha dichiarata recentemente il Comitato direttivo dell’Associazione dei Comuni della zona jonica reggina. Ad annunciare l’iniziativa è il vice presidente del Comitato dei primi cittadini del comprensorio, Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, che da tre giorni ha assunto le funzioni di presidente dopo le dimissioni dalla carica di Salvatore Galluzzo, sindaco di Gerace. Ammendolia ha comunicato che i Comuni di Gerace e di Antonimina sono pronti a realizzare una tendopoli (quello di Benestare degli alloggi) per accogliere immigrati. “Siamo italiani. Ci sentiamo europei - spiega - ma nello stesso tempo siamo consapevoli dei nostri legami indissolubili con tutti i popoli del Mediterraneo. Il razzismo non fa parte della nostra civiltà che ha visto nei secoli un continuo e proficuo scambio con i popoli che si affacciano su questo nostro mare. Quanto avviene a Lampedusa ci umilia e ci imbarazza” afferma Ammendolia per il quale “non è questa l’Europa che vogliamo, non è questa la nostra Italia - aggiunge - la zona jonica reggina è conosciuta perchè, da tanto tempo, comuni come Riace e Caulonia, sono diventati modelli di accoglienza; un’accoglienza che tende non solo a porgere la mano ai disperati che bussano alle nostre porte ma che ha, come obiettivo di fondo, anche l’idea- certamente di non facile attuazione- di far rinascere le campagne abbandonate ed i borghi disabitati grazie agli immigrati ed ai rifugiati”. Ammendolia sottolinea che “dinanzi a quanto sta succedendo a Lampedusa e sulle coste dell’Africa non restiamo indifferenti. Non ci giriamo dall’altra parte. Il Comitato direttivo dell’associazione dei 42 comuni della zona Jonica ha deciso di dichiarare la Locride terra di accoglienza” e chiarisce, soprattutto, che “non si tratta d’una semplice dichiarazione di principi. Già abbiamo comunicato che grazie alla sensibilità di alcuni sindaci come quello di Gerace e quello di Antonimina siamo disponibili a che nella nostra zona sorga una “tendopoli” (che abbia come requisito prioritario la tutela della dignità umana) che accolga gli immigrati. Altri Comuni, tra cui Benestare, hanno messo a disposizione alloggi, ed un fabbricato sequestrato alla ndrangheta. Altri sindaci hanno dato la propria disponibilità a collaborare”. Il presidente del Comitato dei sindaci della Locride annuncia, inoltre, che sono “Numerosi i medici ed i volontari che si sono messi a disposizione. Molte le cooperative pronte a

lunedì 28 marzo 2011

C'era una volta a Sellia ............ "Ecco come nasce una passione". (Quinta e penultima Parte )

Per parecchi giorni non uscii di casa, non si poteva “E’ scornu ma ti vidanu jocara subitu dopo chi è moruta  nannata” Mi sembrava di essere in prigione, ne soffrivo molto, ero ansioso di rivedere la foto, per fortuna c'era nonno che mi disse molte cose sul vecchio borgo di Sellia il quale franò rovinosamente nel 1943, ma tutto questo non faceva altro che aumentare la mia smania di rivedere la foto. Finalmente mamma dopo un paio di giorni mi disse che potevo uscire, mi recai subito "a ra chjazza" il vecchietto era li al suo solito posto, ma anche i miei amici erano li. Non giocavo da diversi giorni ma sapevo benissimo da chi dovevo andare per primo.......  dai miei amici ovviamente! Anche perchè avevano racimolato chissà dove un pallone vero, certo un pò sgonfio ma era un pallone,un pallone vero! il vecchietto sarebbe rimasto lì a godersi il fresco e alla fine della partita lo avrei accompagnato a casa rivedendo finalmente di nuovo la foto. ma per quel giorno non fu così arrivò nonno poco dopo e mi riportò a casa perchè erano arrivati dei parenti da fuori e volevano conoscermi. Ero molto arrabbiato,amareggiato, ma domani,domani pomeriggio non mi metterò prima a giocare ma farò un sacco di domande al vecchietto magari mi racconterà anche qualche racconto su Sellia da inserire su "SELLIARACCONTA" questa fu la frase che scrissi su un quaderno perchè questo doveva essere il titolo del mio fantasioso libro su Sellia, si perché volevo scrivere un libro sul passato glorioso del nostro stupendo borgo. Il giorno seguente nel primo pomeriggio andai subito in piazza, il vecchietto non era ancora arrivato, mentre i vari amici d'infanzia erano tutti presenti, ma io con una scusa non mi unii a loro mi sedetti sotto “u caciaru” aspettando che arrivasse. E puntualmente come un orologio svizzero...

domenica 27 marzo 2011

Sentite un pò cosa dice il neo ministro alla Cultura Giancarlo Galan a proposito dei Bronzi di Riace

Un festival del cinema in concorrenza con quello di Venezia è “a dir poco stravagante”, tra le priorità è un piano per Napoli e Pompei con “progetti e fondi certi”, e i Bronzi di Riace, “solo perché sono stati trovati nei mari della Calabria devono rimanere in quella zona?”. Giancarlo Galan, neoministro della Cultura, in tre interviste a La Stampa, Il Mattino e il Sole 24Ore delinea le priorità del suo mandato al dicastero dei Beni Culturali. L’intenzione di Galan è quella di non diventare “il sottosegretario di Tremonti”, afferma al Sole 24 Ore e “quando avrò problemi li porterò davanti al Consiglio dei ministri”. Occorre, però, cambiare approccio secondo l’ex governatore del Veneto, a partire dalla localizzazione delle opere. “I Bronzi di Riace che sono stati trovati nei mari della Calabria - prosegue sul Sole 24Ore - ma solo per questo devono rimanere in quella zona?”. Immediata la levata di scudi da parte della politica calabrese e non solo. “Sono convinto che quello del ministro Galan sia stato un passaggio del suo discorso che voleva essere una riflessione, ma prossimamente, quando avrò modo di incontrarlo, gli spiegherò perché i Bronzi di Riace resteranno in Calabria”. Così il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha risposto al neoministro della Cultura. “I Bronzi di Riace sono una testimonianza altissima della cultura della Magna Grecia ed è giusto che siano allocati nella culla della Magna Grecia che è la Calabria”. A dirlo è stato l’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri. “È evidente - ha aggiunto - che i Bronzi vanno promossi e valorizzati nel modo migliore nell’interesse della Calabria e del Paese”. “I Bronzi di Riace non rappresentano un patrimonio calabrese solo per un mero ritrovamento geografico”. Lo afferma il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. “I Guerrieri - precisa infatti Raffa - fanno parte di una tradizione millenaria, quella della Magna Grecia che, vorrei ricordare, affonda le sue radici proprio nell’estremo lembo dell’Italia: essi sono l’emblema visibile e maestoso di una civiltà che si è irradiata partendo proprio dai territori Meridionali, di cui siamo profondamente fieri oltre che naturali eredi. Non stiamo parlando, quindi, solo di una semplice esposizione al pubblico di testimonianze di un antico passato, bensì del senso di una cultura nata in Grecia e sviluppatasi anche e soprattutto nella mia Città e nel resto della Regione, assumendo livelli superiori”. “Ecco perché - prosegue il Sindaco - i Bronzi non sono solo stati ritrovati nei mari calabresi ma appartengono a questa terra a prescindere da dove, nel lontano 1972, il sub Stefano Mariottini si immerse avendo la grande fortuna di incontrare questi inestimabili tesori: essi raccontano l’evoluzione storica di un popolo, la sua essenza più intima e il suo essere depositario di un bagaglio di conoscenze caratterizzato da splendore artistico e culturale divenuto un esempio per il mondo e per molte generazioni future. Saremo perciò ben lieti di ospitare il Ministro Galan per fargli apprezzare non solo i Bronzi, ma anche tutti gli altri beni della millenaria storia che gelosamente custodiamo sul territorio”. “I Bronzi di Riace sono patrimonio e opportunità insostituibile per la cultura e il turismo in Calabria”: lo dichiara il leader di Alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli. “Grazie al progetto di ristrutturazione del Museo archeologico di Reggio Calabria, concretizzato in collaborazione con gli enti locali e la Regione dal governo di cui ho fatto parte, i Bronzi avranno finalmente - conclude Rutelli - un museo in grado di accogliere e soddisfare il grande pubblico della archeologia e dell’arte”. “Che il Ministro Galan all’indomani del suo insediamento pensi ai Bronzi di Riace, mi inorgoglisce: evidentemente, come noi calabresi, è un grande estimatore di questi capolavori. Ô indubbio che i Bronzi siano parte integrante per patrimonio storico e culturale calabrese e non credo sinceramente che il ministro abbia obiettato quest’evidenza. La loro sede naturale è Reggio Calabria e la cornice del nuovo Museo, su questo non c’é dubbio”. Sono le parole di Lella Golfo, deputata Pdl eletta in Calabria. “L’apprezzamento del neoministro per i Beni Culturali, piuttosto, mi fa ben sperare su una stretta sinergia con il Governo per l’adeguata promozione e valorizzazione di questi tesori e di tutto il grande patrimonio artistico calabrese. I Bronzi sono certamente un patrimonio italiano e per questo non sono contraria a “prestiti” temporanei, anche all’estero, che ne facciano apprezzare la maestosità e promuovano l’immagine della Calabria. L’importante - conclude Golfo - è che sia chiaro che la loro “casa” è e rimane Reggio Calabria. Non a caso Il nuovo museo nazionale della Magna Grecia di Reggio riaprirà ufficialmente con il ritorno dei Bronzi di Riace dal restauro in corso a Palazzo Campanella. E sono certa che il Ministro Galan sarà accanto a noi calabresi nel festeggiarne un ritorno tanto atteso”. “È proprio vero: il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Dopo il tentativo, qualche tempo fa, dei vertici del ministero dei Beni culturali, con in testa il ministro uscente e coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi, che provarono, senza riuscirci, a trasferire i Bronzi di Riace lontano da Reggio Calabria, adesso vi è il secondo atto: la prima uscita pubblica del neoministro Galan, anch’egli del Pdl, si è contraddistinta per una vergognosa e indegna dichiarazione di guerra contro Reggio e la Calabria”. A sostenerlo è il segretario cittadino di Reggio Calabria del Pdci, Ivan Tripodi. “Il veneto-berlusconiano Giancarlo Galan, fresco di giuramento ministeriale.....

Sul quotidiano la padana appare in prima pagina l'ennesimo atto di razzismo verso i Calabresi


Sul quotidiano La Padania, organo di stampa della Lega Nord, appare a caratteri cubitali un titolo inquietante: “Expo, Castelli: fuori i calabresi”. Il Ministro dice di essere preoccupato per le infiltrazioni di stampo mafioso all’interno dei lavori dell’Expo 2015. Quindi, si appresta, “efficiente e solerte” a chiedere un decreto ad hoc per evitare che tali lavori possano vedere la partecipazione di aziende collegate con la ‘ndrangheta. E fin qui sembrerebbe tutto normale (anche se a dirla tutta non si capisce perché solo la ‘drangheta. La camorra è forse consentita? Non sarebbe stato meglio usare un termine generico come mafia o criminalità organizzata?). E’ il seguito che appare ingiurioso e inquietante: “In poche parole, escludiamo le ditte calabresi”. Ma Bravo Castelli! Fa bene! Non sia mai detto che anche per l’Expo accada quanto successo per i lavori della Salerno-Reggio Calabria. Ricorda Ministro come si chiamavano i tre azionisti chiave di Impregilo che allegramente elargivano alla ‘drangheta il 3% del valore dell’appalto (e non erano bruscolini!) a titolo di “tassa di sicurezza”? Quelli che mascheravano questo “esborso” illecito di soldi pubblici con donazioni ambientali o a onlus per il contrasto alla fame e alla miseria nei Paesi del Terzo Mondo? No lo ricorda? Le rinfreschiamo noi la memoria: Zeffirio Benetton, Lavio e Ligresti. Se questi “signori” abbiano o meno antenati calabresi non possiamo saperlo. Di certo sappiamo che sono di Bruzzano un quartiere della periferia nord di Milano. Ops!! E vogliamo anche parlare delle centinaia ditte del Nord che per anni hanno foraggiato la camorra nell’affare rifiuti, per liberarsi della loro “monnezza” tossica e no, facendo diventare la Campania la pattumiera d’Italia? Si risente il Ministro perché da “da Saviano a Gratteri a Vendola, ormai sembra diventata un’abitudine sparare sul Nord”. Non ci provi Ministro! Non si azzardi nemmeno ad alimentare odi fratricidi. Al Nord e al Sud ci sono tante persone perbene, che lavorano e vivono degnamente nonostante lei e i suoi colleghi cerchino in tutti i modi di rendere loro la vita un’erta invalicabile. Se si parla di malaffare al Nord è perché dalla mega “Operazione Arca“, ai tanti dossier fino alle numerose inchieste, i fatti dicono che questo è un “fatto” reale. Così come esiste al Sud. La criminalità organizzata in tutta Italia è una piaga in cui i politici come lei si divertono a rigirare il coltello per tenerla sempre sanguinante e aperta.
Lei non è preoccupato delle infiltrazioni camorristiche, senza le quali, molti dei suoi colleghi non occuperebbero la poltrona dove si sono fin troppo comodamente seduti. In piena sintonia con la Lega da lei “degnamente” rappresentata, porta avanti un becero, incivile e pure ignorante, tentativo di scatenare un.....