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giovedì 10 novembre 2011

Notizie dal territorio Simeri Crichi, Sellia marina, Zagarise


"Articoli tratti dal Quotidiano della Calabria"

CaraCalabria bellissima iniziativa con Legambiente sui terreni confiscati alla cosca Arena

Un’agricoltura etica, biologica e a basso impatto ambientale. È stato il tema di “Caralabria”, l’iniziativa di Legambiente svoltasi in località Cavaliere, su un terreno confiscato alla cosca Arena, dove ha fatto tappa la carovana di Legambiente che ha scelto di approfondire questo aspetto dell’inscindibile binomio tra ambiente e legalità. “Partendo dalla incredibile esperienza che in provincia di Crotone sta accomunando una rete di soggetti nella creazione di una cooperativa di giovani incaricata di coltivare e gestire i terreni confiscati alla ‘ndrangheta, - si legge in una nota - la carovana ha voluto focalizzare l’attenzione sulla necessità di ritornare ad un’agricoltura di tipo tradizionale, utilizzando i campi sottratti alla criminalità organizzata per produrre coltivazioni di qualità, nel pieno rispetto delle regole ma anche della terra e dell’ambiente. Di qui la scelta di consegnare simbolicamente una targa al coordinatore provinciale di “Libera” Antonio Tata, in rappresentanza di tutti i soggetti che stanno lavorando attivamente a questo progetto”. Alla tappa erano presenti il sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, il presidente della commissione regionale antimafia Salvatore Magarò, l’amministratore di Legambiente nazionale Nunzio Cirino Groccia, il direttore di Legambiente Calabria Franco Falcone, Antonio Tata e Umberto Ferrari per “Libera terra”. Falcone ha brevemente riassunto lo spirito che ha animato la nascita di “Caralabria”, un viaggio in sedici tappe “che - ha detto - vuole attirare l’attenzione su alcuni tesori ambientali e territoriali, su esperienze virtuose e di pregio scelte come esempi delle buone energie, spesso poco conosciute, che ci sono nella nostra regione”. Al sindaco Girasole, poi, il compito di ripercorrere brevemente i “due anni di intenso lavoro, dai primi raccolti al bando per la cooperativa, che stanno portando al compimento di un esperimento dal forte significato simbolico. È stata dura - ha aggiunto il sindaco - ed è dura tuttora, ma è uno sforzo di legalità e di educazione alla legalità che tutti insieme abbiamo deciso di compiere”. Tata ha poi spostato l’accento sul tema del giorno, sottolineando la necessità di “usare questi terreni eticamente, proprio in virtù del simbolo che rappresentano. Dobbiamo farlo - ha spiegato - producendo coltivazioni di qualità, coltivate nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni”. Non più, dunque, scelte di coltivazione dettate da incentivi economici o da un mercato condizionato. Si deve tornare alle produzioni locali, per le quali questi terreni sono naturalmente più adatti. E a metodi di coltivazione più naturali. “Dopo gli sforzi - ha proseguito Tata - fatti per arrivare alla costituzione della cooperativa, il prossimo obiettivo di Libera è quello creare una rete perchè i prodotti coltivati in queste terre trovino il giusto spazio sul mercato, agevolando così il lavoro dei giovani che hanno scelto l’agricoltura etica, libera e naturale, condividendo con Legambiente e Libera il valore del rispetto delle regole e della Costituzione italiana”. “È strano e un pò complicato - ha poi sottolineato - essere qui nella doppia veste di Legambiente Crotone e Libera, ma è anche una cosa interessante, che mi permette di condividere con.......

mercoledì 9 novembre 2011

Secondo compleanno del blog Selliaracconta.....Auguri!

BUON COMPLEANNO SELLIARACCONTA

Il blog selliaracconta….. si racconta
Tempo di bilanci per il blog che proprio oggi compie due anni di vita nato esattamente il 9.11.2009 con l’intento primario  di far conoscere la bellissima storia,i tanti racconti riguardanti il nostro stupendo borgo. Dopo due anni possiamo dire con un pizzico di orgoglio che l’obiettivo è stato raggiunto, tante sono state le storie i racconti, le curiosità spesso sconosciute anche agli anziani di Sellia, queste storie inserite sul blog hanno sicuramente aiutato anche i più giovani nel riscoprire,riconoscere, riappropriarsi di quel fardello culturale storico che  durante i secoli a portato il borgo di Sellia tra i paesi più importanti della Calabria,ma che in questi ultimi decenni era diventata chissà perché una zavorra da dimenticare al più presto . Per fortuna basta poco per riaccendere la curiosità,l’amore verso la nostra storia, a tal riguardo proprio  due giovani quest’estate mentre dialogavano scherzosamente sui lupi mammari riprendevano il bel racconto inserito sul blog dal titolo “ Portabella penninu” per rimarcare il fatto "non è vero ma sotto sotto ci credo".Tanti i racconti inseriti durante questi due anni ben oltre…. I quali sono tutti ambientati a Sellia, tutti narrati dai nostri nonni  tutti portatori sani della nostra identità come comunità che si è sempre contraddistinta per generosità,altruismo,laboriosità con una forte fede che era il cardine di ogni iniziativa. Obiettivo raggiunto  anche per quanto concerne le visite giornaliere che sono ben oltre ogni più rosea previsione, ovviamente il blog oltre a tenere come cardine centrale il borgo di Sellia si proietta sempre di più nei vari paesi del comprensorio inserendone le varie notizie, la storia,le curiosità ecc.. oltre ai paesi nel comprensorio un occhio di riguardo alle varie problematiche della nostra regione ma anche tante altre sezioni per mantenere il blog sempre attualmente aggiornato,sempre appetibile ai vari utenti. Un lavoro da non poco conto inserire quotidianamente nuovi articoli ma la stima,la quotidiana fiducia,le tante e-mail  e non per ultimo il bellissimo riconoscimento al sottoscritto con il premio ulivo d’oro 2011 con la seguente motivazione : Per l' impegno nella promozione delle tradizioni della storia e della cultura selliese il tutto ci porta nel continuare in questo importante lavoro di recupero verso la nostra storia,tradizione, e tutto quello che riguarda il nostro stupendo, glorioso passato. Seguiteci sempre con passione perché......

Il stretto legame tra i lupi e i Briganti raccontato nel nuovo libro di Giovanni Todaro

 "Lupi & Briganti" di Giovanni Todaro
(Lulu com, Ebook €10.00),Il libro uscito in questi giorni  affronta congiuntamente due tematiche storiche generalmente e genericamente affiancate fin nei detti più comuni, ma mai effettivamente approfondite nei dettagli e incrociando i dati pur disponibili. Difatti, al tema del brigantaggio viene spesso collegato quello del lupo, ma in effetti finora non erano mai state studiate e analizzate approfonditamente le tante correlazioni fra due realtà che convissero, praticamente negli stessi luoghi, per secoli. L’inusuale confronto metodologico dei dati storici sul popolare connubio “lupi e briganti” – entrambi ridotti a vivere ai margini della società umana e sempre al limite della sopravvivenza – ha evidenziato anche le totali analogie delle azioni delle autorità nei confronti sia del lupo sia del brigante. Il quadro che ne è emerso, soprattutto per quanto riguarda la repressione del brigantaggio nel XVIII-XIX secolo e in particolare dal 1861 da parte del Regno d’Italia è quello di una lotta di inaudita ferocia e poco conosciuta che vide autorità, briganti e lupi sullo stesso piano, sia vittime che carnefici in una situazione in cui la pietà era quasi sconosciuta. Un tempo i boschi italiani, dalle Alpi alla Sicilia, non mancavano né di lupi né di briganti. Questi ultimi, dalle autorità che li combattevano venivano anche chiamati banditi, che fossero comuni delinquenti, ribelli o patrioti. Molti briganti in effetti furono feroci assassini e in alcuni casi, una volta morti – come avvenne nel caso di Stefano Pelloni, detto il Passatore, ucciso in Romagna nel 1851 – i loro cadaveri furono posti dalle autorità su carretti e portati di paese in paese a dimostrazione del cessato pericolo. Come si faceva anche con i lupi. Molti altri briganti invece furono vittime loro stessi della miseria, dei soprusi delle autorità e di diffuse condizioni di vita che gli stessi, stupiti soldati italiani – che pure li combattevano – definivano bestiali e inumane. Una larga parte dei cosiddetti briganti, infine, furono sostenitori del regno borbonico. Dal 1861, la repressione militare del brigantaggio, poi supportata da leggi speciali, arrivò ad attuare migliaia di fucilazioni sommarie, immediate e senza alcun processo, oltre che comminare pesantissime pene detentive per i fiancheggiatori. Alcuni reparti militari si macchiarono di stragi, torture e stupri. Interi paesi furono dati alle fiamme. Non rare furono la decapitazione dei briganti e il pagamento di taglie “vivo o morto”. Del resto, per le autorità italiane i briganti erano come lupi: evitavano i pericoli, attaccavano all’improvviso e poi fuggivano, razziavano, uccidevano e scomparivano nel folto dei boschi, vivendo come animali selvaggi......

martedì 8 novembre 2011

Prestigioso riconoscimento da parte di Legambiente al comune di Sellia


Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria"

Inaugurato il nuovo tratto della 106 a quattro corsie "Borgia Simeri Crichi" ecco le opere che servono per lo sviluppo della nostra Regione


Dodici chilometri di tratto stradale da Borgia e Simeri Crichi 
Inaugurazione solo a metà per il lotto Simeri Crichi – Squillace della nuova statale jonica 106. Ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha tagliato il nastro, ma dei 22 chilometri previsti solo 12 sono attualmente percorribili. Mancano ancora lo svincolo che da Simeri collegherà direttamente al vecchio tracciato della statale e i circa sei chilometri da Borgia a Squillace. Allo stato nuovo e vecchio tracciato sono collegati da due provinciali che rischiano di trasformarsi in due infernali imbuti, soprattutto nel periodo estivo. Secondo quanto riferito oggi durante la cerimonia ci vorrà circa un anno e mezzo prima di veder interamente completato il lotto.
carreggiate a quattro corsie, undici gallerie di lunghezza variabile tra 305 metri e un chilometro e quattrocento, 326milioni di euro di investimento complessivo per ultimare l’opera nei quattro anni previsti, fino a mille le persone che hanno prestato servizio nei vari modi per la realizzazione dell’arteria.
Sono questi alcuni numeri che definiscono il nuovo tratto della Ss 106 che è stato inaugurato questo pomeriggio con una breve cerimonia che si è tenuta nella galleria Santa Maria, la più lunga nella nuova infrastruttura, alla presenza di molte autorità politiche tra cui il sindaco Michele Traversa, il presidente della Provincia Wanda Ferro, il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e soprattutto il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli che ha tagliato il nastro tricolore poco prima delle 16.30 e ha simbolicamente aperto al traffico la strada.  Nel corso dell’inaugurazione sono intervenuti anche l’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci il capo compartimento Anas Calabria Domenico Petruzzelli e l’arcivescovo di Catanzaro Squillace Vincenzo Bartolone che impartito la  benedizione.
Ha tenuto a ringraziare tutte le componenti che hanno reso possibile la realizzazione del nuovo tronco viario il capocompartimento Anas Petruzzelli che ha ricordato “la sinergia Provincia-Comune Regione, che ha reso possibile la costruzione della strada, completata nei quattro anni previsti” e ha ringraziato anche “le contraente generale Astaldi e il direttore dei lavori Bevilacqua”. Pietro Ciucci, massimo responsabile dell’Anas ha da parte sua rammentato che il nuovo tratto stradale  “si inserisce in un intervento più ampio nella Ss 106 Jonica del cosiddetto megalotto 2- in una situazione di ammodernamento e messa in sicurezza complessiva. Decongestionamento del traffico e diminuzione della pericolosità, questo l’obiettivo degli interventi dell’Anas in Calabria”.
Ciucci ha poi accennato al completamento di questa variante fino a Squillace, prevista per l’autunno 2012 anche se il sindaco Michele Traversa nel suo intervento e rivolgendosi in particolare al ministro Matteoli ha chiesto che si faccia tutto il possibile per anticipare questa data e un ulteriore finanziamento. Il completamento  secondo il sindaco avrà positive ricadute sul turismo estivo. Il primo cittadino ha quindi evidenziato  nuova strada che collegherà celermente l’area di Santa Maria l’area di Germaneto che“ospiterà la cittadella Regionale ma anche il nuovo ospedale”.