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venerdì 17 febbraio 2012

Il boss omaggiato su rai 2 nel teatro politeama di Catanzaro. Gaetano Marino ospite d'onore in prima fila mentre la figlia sul palco le dedica una canzone


 Il papà «ospite d'onore» in prima fila in uno spettacolo dello scorso anno. L'articolo tratto da "corriere.it" dopo la denuncia di Roberto Saviano su Facebook


Roberto Saviano se lo chiede sul suo profilo Facebook: «Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d'onore in prima fila. Perché la Rai ha messo in scena questa celebrazione?». Gaetano Marino, alias McKay, è il fratello di Gennaro, considerato uno dei capi del clan degli scissionisti. Il 29 dicembre del 2010 appare per qualche istante su RaiDue. Sua figlia, dodicenne, aveva appena cantato una canzone: «Lettera a papà». E, terminata l'esibizione, accompagnata dalla conduttrice Lorena Bianchetti, scende dal palco per abbracciare un signore seduto in prima fila. Per l'appunto il suo papà, personaggio con un discreto curriculum criminale.

LO STUPORE DELLO SCRITTORE - Il fatto risale dunque a un anno fa. Ma a parte Saviano (e il quotidiano locale Giornale di Napoli) nessuno se ne è accorto. «Questa è una storia passata inosservata», spiega Saviano. Che tratteggia la figura dell'ospite Rai: «Gaetano Marino è ai vertici degli Scissionisti, detti anche Spagnoli, usciti vincitori della guerra interna al cartello dei Di Lauro. Hanno partecipato alla faida, i Marino. Gaetano infatti è fratello di Gennaro Marino, promotore militare della faida. Sono detti i "McKay" perché il padre Crescenzo (ucciso dai Di Lauro come vendetta) somigliava a un vecchio personaggio di una serie televisiva western». Come riporta un articolo del Giornale di Napoli del 4 gennaio 2011, pur non avendo condanne per 416bis, Marino è stato arrestato e condannato per spaccio. Venne fermato nel 2004 a Nerano, sulla costiera sorrentina. Pare che si nascondesse per sfuggire ai killer dei Di Lauro, ai tempi della faida. Nel parcheggio dell'albergo era parcheggiata la sua Ferrari, solitamente affidata all'inseparabile «maggiordomo». McKay ha perso le mani, forse nell'esplosione di un ordigno, e da allora non si separa mai dal suo «assistente».

IL PROGRAMMA - La trasmissione segnalata dall'autore di Gomorra è andata in onda dal Politeama di Catanzaro, nel corso di una puntata della trasmissioneCanzoni e Sfide. Musica, ballo, spettacolo. E tra artisti veri e improvvisati, anche la figlia di McKay, presentata in questo modo dalla conduttrice: «Lei è una bambina, ma ha voluto scrivere e dedicare una lettera al suo papà, davvero molto toccante». La bimba, innocente come tutti i bambini, candidamente intona: «Tu sei il padre più bello del mondo che non cambierei». Saviano però si chiede come sia stato possibile un simile omaggio a un esponente di primo piano «dell'aristocrazia del narcotraffico italiano». Come è possibile che «vada in televisione», e che addirittura venga ripreso dalle telecamere della tv di Stato (che omettono di riprendere le protesi delle mani). «Mi domando, perché questo omaggio? Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d'onore in prima fila. Perché la Rai ha messo in scena questa celebrazione?».
La Fondazione “Politeama-Città di Catanzaro”, in relazione all’articolo apparso sul sito del “Corriere della Sera” dal titolo “Quel boss in prima fila”, precisa che lo spettacolo “Canzoni e Sfide”, registrato dalla RAI il 26 settembre 2010 e successivamente andato in onda sulla seconda rete, non appartiene, né direttamente, né indirettamente alla programmazione ufficiale del Teatro Politeama......


Alla fine anche la Calabria sarà pronta al passaggio definitivo al digitale terreste tra maggio e giugno 2012 ? Intanto le piccole tv locali chiedono aiuto

Com'è noto, le date del passaggio definitivo alla tv digitale sono state fissate dal Ministero dello Sviluppo Economico al 30 giugno prossimo.
In Calabria si prevedono due fasi: la prima riguarda le sole province di Cosenza e Crotone, che dovranno effettuare il passaggio tra il 24 maggio e l'8 giugno; la seconda, che interessa le altre province, dovrà essere effettuata tra l'11 e il 30 giugno.
E' quanto comunicano il Presidente del Corecom Calabria Sandro Manganaro ed i commissari Gregorio Corigliano e Paolo Posteraro che sottolineano come il Comitato regionale per le comunicazioni abbia consapevolezza che il passaggio dall'analogico al digitale terrestre costituisca un processo molto delicato, sia perché coinvolge molte imprese tv private sia perché riguarda l'informazione, settore molto importante per la crescita della vita politica, culturale e sociale della nostra regione.

“Le emittenti televisive calabresi si sono riunite a Lamezia Terme per discutere e approfondire le principali problematiche del settore”. È quanto si riferisce in un comunicato degli editori televisivi calabresi. “Nel corso della riunione - si aggiunge - si è fatto prioritario e particolare riferimento ai seguenti punti: il varo imminente del digitale terrestre in sede regionale; le connesse questioni relative agli ingenti investimenti tecnici richiesti che comportano un’adeguata e precisa pianificazione dei carichi finanziari per le imprese televisive, il rinnovamento delle linee editoriali, alla luce dei più moderni contenuti richiesti dall’avvento dei canali tematici; la condivisione di un qualificato percorso di crescita del settore, valorizzando il ruolo dell’informazione e della comunicazione televisiva regionale a favore dell’utenza, nel rispetto delle istituzioni e del principio di autonomia e trasparenza; la costituzione di una “sindacation” televisiva regionale denominata “Associazione Tv Locali Calabria” e la stesura di un Codice etico delle televisioni indipendenti calabresi”. All’iniziativa di costituire l’Associazione tv locali Calabria” hanno aderito le emittenti: Calabria tv, Calabria uno, Canale 10, City one, Essetv, Metrosat, Promovideo Gerace, Reggio tv, Rete 3, Rete Kalabria, Rtc, Rti, Sila v, Tele A1, Tele A57, Tele Diogene, Tele Jonio, Telelibera Cassano, Tele Locri, Telemia, Teleradio sud, Telereggiocalabria, Televideo pm, Video Calabria e Vivavoce tv. “Nel corso della riunione - è detto ancora nella nota - si é sviluppato e articolato un ampio e approfondito confronto che ha messo al centro il valore straordinario di un patrimonio d’imprese, modelli di comunicazione, servizio alle istituzioni locali, provinciali e regionali della Calabria che non solo va rispettato e tutelato ma ancor di più rafforzato e valorizzato all’insegna della legalità e del rispetto delle regole. Non a caso tra tutti i principali gruppi editoriali televisivi, appare forte e unanimemente avvertita la preoccupazione e il rischio che la Calabria possa e debba subire un pesante e iniquo “digital divide” rispetto a tutto il sistema radiotelevisivo nazionale e internazionale. In questo senso, proprio nel rispetto dei diritti alla qualità della ricezione televisiva da parte dell’ampia platea calabrese, si è inteso avviare una proficua collaborazione e un coordinamento costante e stabile tra le emittenti, nell’interesse esclusivo del pluralismo e del rispetto degli ascoltatori dislocati in ogni ambito territoriale e locale. A tal fine si è fortemente evidenziata l’urgenza di ottenere dalle competenti autorità istituzionali regionali una rapida risposta, concreta e scadenzata, alle ormai inderogabili e pressanti esigenze operative poste dalla data certa del prossimo “switch-off” che rischia di lasciare le imprese in condizione di incertezza e insicurezza gravissima, di impedire ai calabresi di godere del proprio diritto a una televisione di qualità, abbandonando gli utenti alla confusa soluzione del “fai da te”.

Sersale presentato l'ultimo libro di Antonio Scalise ferroviere con il cuore di un poeta



giovedì 16 febbraio 2012

Dopo 21 anni di carcere ( ne aveva 18 quando fu arrestato) viene riconosciuto innocente


Entrò in carcere a diciotto anni,
accusato dell'omicidio
dei due carabinieri in Sicilia
La Corte d'Appello: è innocente

Assolto. Per sentirsi restituire l’innocenza soffocata dalle torture Giuseppe Gulotta ha aspettato 36 anni. Ne aveva 18 quando fu arrestato e accusato di avere partecipato alla strage di due carabinieri nella caserma di Alcamo Marina (Trapani). Fu l’inizio di un incubo che finalmente si scioglie, nell’aula della Corte d’assise di appello di Reggio Calabria, quando al termine del processo di revisione viene letta la sentenza. Anche se l’esito è annunciato da una richiesta di assoluzione da parte dell’accusa, Gulotta non trattiene le lacrime. Abbraccia la moglie Michela, il figlio William di 24 anni e si accascia su una sedia. «Ora posso dire - riesce a sussurrare - che giustizia è stata fatta. La mia vita era stata bruciata. Ora è come portare indietro l’orologio di 36 anni. Chi potrà mai restituirmi quello che mi è stato tolto?».Da uomo libero, che ha passato in carcere 21 anni, cerca di riannodare almeno gli affetti familiari. La prima persona a cui telefona, per annunciare l’esito del processo, è la sorella Maria che vive ad Alcamo mentre lui da tempo ormai si è stabilito a Certaldo, in provincia di Firenze. «Il paese di Boccaccio» tiene a precisare. Ma se proprio un riferimento letterario va cercato la sua storia appartiene al genere delle tragedie ma soprattutto dei misteri. «Non so perchè - dice - sono finito in questo inferno. Cercavano un colpevole a ogni costo. Lo hanno trovato sì ma non hanno fatto giustizia».Era il 27 gennaio 1976 quando un commando assaltò la caserma di Alcamo Marina e uccise due giovani carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Da Palermo arrivò una squadra di investigatori guidata dal colonnello Giuseppe Russo, che l’anno dopo sarà ucciso dalla mafia a Ficuzza nel Corleonese. Seguendo una pista ’terroristicà, fermarono Giuseppe Vesco, un giovane anarchico che aveva perso una mano maneggiando esplosivo. Vesco fu costretto, con le torture, a confessare la partecipazione alla strage (un atto «rivoluzionario») e ad accusare un gruppo di giovani che frequentava: Giuseppe Gulotta, Giovanni Mandalà e due all’epoca minorenni, Vicenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo.....

Chi di voi ha visto la puntata "Presa Diretta" su raitre Andata in onda domenica sera ??


Nel viaggio tra le devastazioni del paesaggio, l'inchiesta in onda su Rai Tre ha fatto tappa a Zumpano e Catanzaro.



Dai grattacieli di Ligresti al multisala di Zumpano, passando per gli scheletri di cemento di Ischia e le grandi opere (sprecate) a Isernia. Quello di “Presa Diretta” (domenica scora su Rai Tre alle 21.30) è un viaggio nell'Italia devastata dalle costruzioni selvagge e dalla mancanza di regole. Il phylum che tiene insieme fatti (ed edifici) apparentemente così distinti (e distanti) gli uni dagli altri è la devastazione del territorio. Si fa per lucrarci sopra o sistemare i conti con le banche. È il caso dei cinque grattacieli del quartiere “Stevenson” a Milano, costruiti negli anni 80 e desolatamente vuoti. Da quelle parti arriveranno anche le costruzioni dell'Expo (che – anche se non è questo il tema della puntata – ha molto a che fare con la Calabria), che, secondo l'inviato della trasmissione ideata da Riccardo Iacona, Domenico Iannaccone, «saranno una grossa occasione per il cemento armato, che resterà sul territorio. Come un cimitero di immobili». I grattacieli di Ligresti sono solo un aspetto del problema. C'è un dato che lascia a bocca aperta: in Lombardia, negli ultimi otto anni, la speculazione edilizia ha prodotto una città grande quanto Milano.
E la Calabria cosa c'entra? Nel grand tour degli scempi ambientali, Iannacone si è fermato in riva al Crati. La sua tappa bruzia inizia con una visita nel centro storico di Cosenza («un posto che sta morendo, dove i negozi chiudono e la gente se ne va»), dal quale si vede benissimo l'area industriale di Zumpano, con un multisala nuovo di zecca costruito dove, poco più di un anno fa, una frana non ha fatto vittime solo perché non c'era nessuno nei dintorni. Dal costone che sovrasta il nuovo cinema  – e diverse attività commerciali, tutte costruite in zona ad alto rischio – l'inchiesta si sposta nelle stanze dell'Autorità di bacino regionale. E qui il segretario generale dell'organo che dovrebbe sorvegliare sul territorio, incalzato dall'inviato, ammette che il pericolo insiste sulla zona. E che i documenti più aggiornati sui quali può basarsi l'Autorità risalgono al 2001.
Un quadretto poco edificante, nel quale la Calabria è in buona (si fa per dire) compagnia. “Presa diretta”, infatti, racconterà anche gli scempi di Ischia («c'è di tutto: dai condoni agli abbattimenti che non si fanno, tutto completato da un potentissimo partito del cemento») e i compromessi delle giunte di centrosinistra dell'Emilia Romagna con le speculazioni edilizie delle cooperative rosse. Al centro del viaggio, Iannacone tornerà un po' a casa, nel suo Molise, per raccontare la storia di un auditorium che sarebbe dovuto costare 4,5 milioni di euro e poi, dopo essere stato inserito nelle opere destinate a celebrare il 150° dell'Unità d'Italia, ne è costato 55 (sempre milioni di euro).

I paesi della provincia: Maida