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martedì 9 aprile 2013

Sellia Marina; importanti reperti archeologici del quinto secolo avanti Cristo recuperati dai carabinieri


Recuperati dai carabinieri della Compagnia di Sellia marina e dagli uomini del Nucleo patrimonio culturale di Cosenza, reperti archeologici del quinto- settimo secolo avanti Cristo. il maggiore Giovinazzo:" un importante ritrovamento.

Reperti archeologici del quinto-settimo secolo avantiCristo sono stati recuperati  dai carabinieri della Compagnia di sellia marina e dai colleghi del nucleo patrimonio culturale di Cosenza. Due le persone denunciate. I " tombaroli" sorpresi con il prezioso materiale in auto  nei pressi di Simeri Crichi, in provincia di Catanzaro. I carabinieri hanno sequestrato anfore, brocchette e terracotte, alcune delle quali molto pregiate, oltre a monete e riproduzioni in bronzo tra i quali un piccolo leone. Suggestiva l'ipotesi scientifica rispetto al sequestro al sequestro, dal momento  che potrebbe trattarsi  di una Necropoli, ma la qualità dei reperti non esclude possa trattarsi  anche di un vero e proprio tempio. I dettagli dell'opearzione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. Il maggiore Raffaele Giovinazzo, comandante del nucleo specializzato dell'arma ha evidenziato: "si tratta di un bel recupero, non tanto dal punto di vista numerico, quanto per il tipo e la natura degli oggetti." " Un'operazione - ha aggiunto- reas possibiole dalle attività di controllo meticolose svolte sul territorio, in una zona  quale quella catanzarese , ricca di siti archeologici molti dei quali ancora nemmeno noti e censiti" Al momento non si sa esattamente da quale sito archeologico i tombaroli hanno trafugato i reperti tra cui

lunedì 8 aprile 2013

Sgominata banda di Rumeni che avevano il loro covo a Simeri Mare (CZ) nella quale sono state rinvenute centinaia di merce rubata frutto di diversi furti ai danni di attività commerciali


È caccia ai complici dei quattro rumeni fermati dalla polizia di Catanzaro, in quanto sospettati di aver commesso diversi furti ai danni di esercizi commerciali della provincia nelle scorse settimane. L'attività investigativa, che ha portato la Squadra Mobile a disporre il fermo di tre uomini e una donna (e la denuncia di un'altra donna minorenne), prosegue nel tentativo di individuare gli altri negozi da cui è stata sottratta parte della merce rinvenuta nell'abitazione di Simeri Mare che i rumeni avevano preso in affitto e dove custodivano centinaia di oggetti pronti per essere immessi sul mercato nero. Alle persone fermate viene contestato, al momento, solo il reato di ricettazione, essendo state colte in flagranza proprio nel momento in cui stavano per portare fuori dalla casa la merce rubata per venderla, ma gli investigatori ritengono che le stesse persone abbiano commesso i furti in un negozio di telefonia di Squillace Lido e in una ditta di abbigliamento di Catanzaro Lido, nonché in altri esercizi non ancora individuati. Nella casa in cui abitavano è stato trovato "un vero e proprio arsenale di attrezzi per lo scasso - come ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile, Rodolfo Ruperti - costituito da ganci in acciaio, chiavi inglesi di ogni genere e grandezza, grimaldelli, torce, crick e altri oggetti utili per commettere furti". L'ipotesi più accreditata è che i quattro rumeni fermati facciano parte di una vera e propria banda composta anche da altre persone al momento non identificate, dedita ai furti e alla ricettazione della refurtiva. "Ogni cittadino è depositario della sicurezza della zona in cui vive, per questo è importante che ognuno collabori con le forze dell'ordine con l'obiettivo di tutelare la propria sicurezza e ciò che gli appartiene". Lo ha detto il questore di Catanzaro, Guido Marino, durante la conferenza stampa con cui sono stati illustrati i particolari dell'operazione che ha portato al fermo di quattro rumeni accusati di ricettazione di merce rubata da due negozi della costa. Il questore ha fatto riferimento all'aiuto fornito agli investigatori da un cittadino, che era stato contattato dai ricettatori per acquistare materiale informatico a basso costo, lodando la sua denuncia e deprecando, invece, il comportamento del titolare dell'abitazione di Simeri Mare in cui i malviventi

domenica 7 aprile 2013

Gesù Misericordioso Gesù confido in Te Oggi si celebra la domenica della Divina Misericordia

Oggi domenica 7 aprile la prima domenica dopo Pasqua la chiesa festeggia la Divina Misericordia, festa fortemente voluta da Papa Giovanni Paolo II. Basta poco per ottenere la Misericordia di Gesù (di cui tutti noi chi pù chi meno ne ha fortemente bisogno) basta osservare anche per qualche minuto ogni giorno alle 15 questa miracolsa immagine rivolgendosi alla Divina Misericordia con fede,umiltà,semplicità con misericordia.
 O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te”.
"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte. Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria.
 I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina. Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.". La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente: O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE. "Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!". Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo. Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine." "Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia. La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace." "Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

venerdì 5 aprile 2013

Sorpresa! Secondo l'Istat Catanzaro risulta la città più verde della Calabria ai primi posti nel Meridione

 Per  l'Istat Catanzaro è il capoluogo con più verde urbano

È Catanzaro il capoluogo di provincia calabrese in cui i cittadini hanno più verde urbano a disposizione, circa 36,4 metri quadrati per abitante, superiore alla media nazionale (30,3 mq). Il dato emerge da un’analisi dell’Istat resa nota oggi. Dietro il capoluogo di regione si collocano Vibo Valentia con 24,3 mq per abitante, Reggio Calabria (15,5 mq), Cosenza (11,6 mq) e Crotone (3,7 mq). Dallo studio dell’Istat emerge, inoltre, che, tra i capoluoghi meridionali, solo Catanzaro e Potenza si collocano sopra la media nazionale sia per densità del verde che per superfici destinate ad uso agricolo. Il capoluogo calabrese si distingue anche per la consistenza del verde “storico” tutelato dal Codice dei beni culturali, che si estende a parchi, ville e giardini che la normativa definisce “di non comune bellezza”. “La consistenza del verde storico - è scritto nello studio - caratterizza, oltre Matera (oltre 59,2 milioni di mq), dove la quasi totalità del verde urbano è vincolato ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 42/2004, anche Catanzaro (3 milioni di mq) e Nuoro (2,2 milioni), dove
rappresenta più del 90% del verde urbano”. Sotto la media per tutte e tre le tipologie di aree verdi prese in esame dallo studio (verde urbano, aree naturali protette e superficie agricola utilizzata) si posizionano Vibo Valentia, Reggio Calabria e Cosenza mentre a Crotone risulta rilevante la presenza di superfici destinate a uso agricolo. A Cosenza, infine, prevalgono le aree verdi create a fini estetici o funzionali per migliorare la qualità dell’ambiente urbano: nella città dei Bruzi, come a Palermo, questa ..

giovedì 4 aprile 2013

Indagati 10 consiglieri della regione Calabria i quali si facevano rimborsare anche: gratta e vinci,detersivi,L'iPhone, l'iPad, l'auto di lusso, pieno carburanti, viaggi di lusso ecc ... ecc .. messi in nota come rimborsi alla regione Calabria

Si sono fatti rimborsare perfino i "Gratta e Vinci". E poi viaggi in Italia e all'estero, auto di lusso, pranzi e cene con tavolate sterminate di commensali. Persino le multe per divieto di sosta e per eccesso di velocità sono finiti nei bilanci dei gruppi del Consiglio Regionale della Calabria.  Gli specialisti della Quotidiano della Calabria oggi, hanno iscritto sul registro degli indagati quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi di Palazzo Campanella, e con essi anche dieci consiglieri regionali. L'accusa per tutti è di peculato. Avrebbero distratto soldi pubblici per finalità non istituzionali. Dieci nomi eccellenti, sui cui c'è ancora il massimo riserbo, ma la sensazione è che si tratti soltanto della punta dell'Iceberg. Lo spettro su cui si sviluppa l'indagine è piuttosto ampio. Da una parte ci sono scontrini di poco conto, dall'altra centinaia di migliaia di euro di cui solo in parte s'è trovata traccia. I conti insomma non tornano. Anche a volere ammettere che tutte le spese rendicontate siano regolari (ipotesi che pare difficile) o che possano avere una qualche giustificazione, nei bilanci dei gruppi regionali i numeri dicono che c'è un buco enorme, che potrebbe superare il milione di euro. Soldi entrati regolarmente nelle casse delle formazioni politiche, ma di cui non c'è più traccia in uscita. Nessuna pezza giustificativa, niente fatture o ricevute. I soldi non ci sono più e non si sa bene dove siano andati a finire. Il caso dei "Gratta e vinci" appare come uno dei più eclatanti, ma non è l'unico. Il consigliere che se lo sarebbe fatto rimborsare (ovviamente dopo aver ben controllato che non fossero vincente), oltre a tentare spesso la fortuna amava piacevoli soggiorni per due a spese dei contribuenti a Chianciano e Montepulciano. C'era poi anche chi di viaggi ne ha fatti di ben più importanti, come ad esempio quelli in Russia, a Montecarlo e persino a Los Angeles. Naturalmente con annessi e connessi, auto e alberghi di lusso. Tutto spesato.  Un capitolo a parte gli inquirenti lo hanno poi dedicato alle ricevute "particolari". Tra queste le Fiamme Gialle hanno scoperto che c'è chi si è fatto rimborsare la tassa per i rifiuti, qualcuno ci pagava degli affitti, altri ancora corposi acquisti di detersivi, persino le spazzole dei tergicristalli e il lavaggista. Altre ricevute su cui la magistratura ha messo l'ingrandimento riguardano il pagamento di tasse all'Agenzia delle Entrate. Tasse che gli investigatori non riescono a spiegarsi in termini di attività politica. E poi incontri conviviali, per 20-25 persone e ancora ospitate di amici in diversi alberghi. Una marea di spese che ora i consiglieri regionali e tesorieri saranno chiamati a spiegare agli inquirenti che nelle prossime settimane inizieranno a interrogarli. Nell'inchiesta sono coinvolti politici di entrambi gli schieramenti (al momento due di centrosinistra e 8 di centrodestra), alcuni di loro già transitati in Giunta o in Parlamento.
Guardia di Finanza della città dello Stretto hanno trovato di tutto nei conti dei politici. Qualcuno s'è fatto pagare il singolo caffè da 70 centesimi, ma oltre gli scontrini del bar da pochi spicci, tra le fatture rimborsate tra il 2010 e il 2012 spuntano iPhone, iPad, ricariche del telefono, bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della berlina e i pieni di carburante. Persino le tasse da versare all'Agenzia delle Entrate figuarano come rimborsi delle attività politico-istituzionali. Da settimane gli inquirenti spulciano i conti dei gruppi e non c'è giorno in cui non salti fuori qualche fattura "sospetta". Nelle ultime ore l'inchiesta condotta dal pm della Procura di Reggio Calabria, Matteo Centini, è arrivata ad un primo giro di boa. I magistrati, come anticipato dal