Albi: 294 mila euro per accoglienza diffusa
Sellia:305 mila euro per il Borgo Avventura
Sorbo San Basile: 297 mila euro per centro sportivo polivalente
È stato sottoscritto ieri mattina a
Catanzaro l’accordo di programmazione negoziata
informa una nota
dell’ufficio stampa della Giunta - l’assessore regionale al bilancio e
alla programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini e il
partenariato di progetto del Pisl “Il paese che non c’è”, rappresentato
dal sindaco Giuseppe Pitaro del comune capofila Torre di Ruggiero. Per
contrastare lo spopolamento dei piccoli centri situati in provincia di
Catanzaro, la Regione ha messo a disposizione 6.746.280 euro i fondi
europei per un totale di 32 operazioni ammesse a finanziamento.
Attraverso questa firma tutti i soggetti
che compongono il partenariato di progetto hanno assunto congiuntamente
precisi obblighi rispetto all’utilizzo delle risorse e alla
realizzazione di interventi che favoriscano l’azione di contrasto allo
spopolamento.
A essere coinvolti nel Pisl sono 22 comuni con meno di 1500 abitanti.
“In queste zone – ha sottolineato
l’assessore Mancini - l’aspetto maggiormente negativo riguarda, infatti,
l’abbandono delle aree produttive agricole e il decremento del numero
delle imprese attive sul territorio, soprattutto quelle al livello micro
e familiare che componevano la fitta struttura economica del
territorio. Il Pisl ‘Il Paese che non c’è’ vuole attuare un’iniziativa
dai caratteri fortemente sociali, per avviare la realizzazione di un
vero e proprio ‘distretto delle diversità’. Un’iniziativa
particolarmente meritoria – ha ribadito l’esponente regionale – che fa
onore a chi l’ha proposta. Saranno realizzati programmi di accoglienza
di cittadini solitamente e ingiustamente emarginati o con abilità
diverse: famiglie con difficoltà, anziani, immigrati.
Questo Pisl ha una ammirevole
peculiarità: quella di avere come obiettivo la costruzione di iniziative
che sviluppino azioni educative, sociali, formative e politiche per
diffondere una cultura della diversità, della solidarietà, del rispetto
dei diritti umani e dello sviluppo autosostenibile, fornendo anche
occasioni di svago, apprendimento, lavoro. L’obiettivo – ha precisato
infine l’assessore Mancini - è anche quello di poter coinvolgere gli
abitanti in esperienze sportive, ludiche e sociali e del tempo libero;
inserirle in sistemi del lavoro legati alla ruralità, alla
trasformazione dei prodotti agricoli tipici delle aree interessate.
Tra i progetti che saranno realizzati
anche quelli legati alla sostenibilità ambientale e all’assistenza
sociale e sanitaria. Un progetto che ha la volontà di rendere queste
persone parte attiva dell’iniziativa: gli anziani, ad esempio,
troverebbero nei servizi loro offerti assistenza per bisogni e
difficoltà, ma soprattutto potrebbero assumere un ruolo importante verso
i più giovani, trasferendo loro conoscenze sui luoghi e saperi,
esperienze e capacità del fare”.
A firmare il partenariato al progetto
“Il paese che non c’è” sono stati i rappresentanti dei Comuni di: Albi,
Amato, Andali, Argusto, Belcastro, Cenadi, Centrache, Gagliato, Jacurso,
Marcedusa, Martirano, Martirano Lombardo, Comune di Miglierina,
Montauro, Motta Santa Lucia, Olivadi, Petrizzi, San Floro, San Sostene,
Sellia, Sorbo San Basile, Torre di Ruggiero. Tra gli altri partner: Gal
Serre Calabresi, Gal Monti Reventino, Gal Valle del Crocchio, Wwf Italia
ong onlus, Confindustria Catanzaro, Associazione Borghi Autentici
d’Italia, Accademia di Gagliato, Fondazione Cima, Università degli Studi
Mediterranea di Reggio, Dip. Pau (Patrimonio architettonico e
urbanistico), Comunità Montana Fossa del Lupo, Comunità Montana Monti
Reventino, Consorzio per la tutela e la promozione delle piante
officinali e loro derivati in Calabria, Associazione Misericordia di
Belcastro, Slow Food Soverato-Versante Ionico, Foac, Fondazione
Architetti, Catatanzaro, Ass. Ra.Gi. onlus, Amministrazione Provinciale
di Catanzaro, Consorzio Mare Nostrum onlus. Ora le procedure dovranno
essere portate avanti dalle amministrazioni locali nei tempi richiesti
dalla Ue: entro il 31 dicembre di quest’anno si dovrà dare vita agli
impegni giuridicamente vincolanti ed entro il 31 dicembre del 2015
dovranno essere spese tutte le risorse.