Il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro ha rinviato a giudizio Luigi Talotta e Amedeo Mario Mormile, nelle rispettive qualità di tecnico e sindaco del Comune di Soveria Simeri, con le accuse di falso del pubblico ufficiale in atto pubblico,
per presunte manomissioni di documenti relativi ad un'area interessata
da un intervento edilizio, a una delibera di Giunta che doveva essere
acquisita dalla Polizia giudiziaria, e ad un atto indirizzato alla
Regione Calabria attestante il presunto falso avvio nei tempi prescritti
di lavori per un progetto finanziato con bando pubblico.
Il giudice, Maria Rosaria Di Girolamo, ha mandato gli imputati al processo, che avrà inizio il 18 aprile, dove
saranno difesi dagli avvocati Nicola Loiero, per Mormile, e Antonio
Torchia, per Talotta, mentre l'avvocato Alessio Spadafora
rappresenterà alcuni imprenditori interessati all'appalto finanziato con
bando pubblico che sarebbero stati danneggiati e che si sono costituiti
parte civile. Quest'ultimo capo d'imputazione, in particolare, fa
riferimento alla nota del Comune di Soveria Simeri del 15-11-2006,
indirizzata al Dipartimento Politiche dell'ambiente della Regione
Calabria, con la quale gli imputati
avrebbero falsamente confermato
"l'avvenuto avvio nei tempi prescritti dalla convenzione stipulata con
la Regione delle attività previste dal progetto finanziato come da Bando
Pubblico (del 14 marzo 2006) con il quale si decretava la possibilita'
di assegnare dei contributi ai Comuni da attingersi al Por Calabria Asse
I. (In particolare - si legge ancora nel capo d'imputazione - mentre la
convenzione prescriveva come le attività previste dovessero essere
avviate entro e non oltre 30 giorni dalla data di sottoscrizione della
convenzione medesima, avvenuta il 27-10-2006 (pena la revoca del
finanziamento)", Talotta e Mormile avrebbero attestato "falsamente
l'avvenuto espletamento della procedura di affido in favore della
società partecipata Ambiente & Servizi, mentre alla data del
15-11-2006 la società suddetta non aveva in realtà ancora ricevuto alcun
incarico o contratto di affidamento del servizio".
(Agi)
Se il capo di imputazione è quello di aver attestato l'avvio delle attività per pervenire all'individuazione del Terzo Contraente entro i termini prescritti dalla convenzione con la Regione, a prescindere dalla possibile veridicità della dichiarazione nel caso di specie, dovrebbe essere rinviata a giudizio l'intera Regione, le Provincie, i Comuni e tutti i cittadini che partecipano a bandi pubblici per ottenere provvidenze e contributi economici.
RispondiEliminaLa Regione e lo Stato dichiaran dati inesatti (quindi falsi) alla Comunità Europea (vedi blocco dei trasferimenti), le Provincie ed i Comuni dati inesatti o volutamente omissivi (quindi falsi) alla Regione, i Cittadini dati inesatti e omissivi (anch'essi, quindi, falsi) a tutti gli Organi della Pubblica Amministrazione ai quali producono istanze per ottenere provvidenze economiche e/o contributi in conto capitale. Un particolare non secondario è rappresentato da una ovvia circostanza: entrambi, sindaco e funzionario, ove avessero realmente commesso il reato ascritto, sbagliando, pur in una realtà come quella avanti descritta, non era certo per ottenere benefici personali ma servizi o opere per la Comunità rappresentata.
Per questo ed in questo senso solidarietà al Tecnico ed all'ex Sindaco con l'augurio di poter dimostrare la propria innocenza ed estraneità
almeno l'ex sindaco si adoperava per il bene del paese cercando in ogni modo di poter contribuire alla sua crescita ora invece?
RispondiEliminaMassima soliedarietà alle due persone indagate che sicuramente saranno definitivamente prosciolte
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