Sul riconoscimento dell’UNESCO
al Parco Nazionale della Sila, conseguito pochi giorni fa nel corso
del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB, interviene
in proposito il promotore
delle iniziative della candidatura del Parco presso i Comuni delle province di Catanzaro e Crotone,
Pietro Raimondo: “Sono felice ed
orgoglioso del risultato conseguito dal Parco Nazionale della Sila che, oggi, con
il suo straordinario serbatoio di biodiversità floristico e faunistico, può
fregiarsi del titolo di decima Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di
eccellenza dell’UNESCO. Un primo obiettivo raggiunto grazie alla partecipazione
di tutti gli attori interessati, dimostrazione che questa Calabria,
quando vuole, grazie all’unione e alla condivisione degli obiettivi da
conseguire, può meritare le giuste attenzioni e i dovuti riconoscimenti. Tengo a
rivolgere con gioioso affetto i miei complimenti a quanti hanno coordinato
questa azione: alla professoressa Sonia Ferrari, per il ruolo che ha
mirabilmente condotto in questi anni alla presidenza del Parco, e al direttore
dello stesso Ente, Michele Laudati, innanzitutto. Poi, ma con uguale
importanza, a tutti i 113 soggetti partner che hanno preso parte a questa
azione di promozione”. Il
promotore Pietro Raimondo, però, abituato a volgere sempre in avanti la sua
azione politica e programmatica, forte di questo primo importante risultato
ottenuto, invita la comunità calabrese, insieme a quanti hanno a cuore la
tutela di questo grande patrimonio, a continuare il lavoro di promozione e di
sottoscrizione per far sì che il Parco venga iscritto anche nella “World Heritage List”. “È importante che tutta la società
civile comprenda i benefici che conseguono all’ingresso di un territorio come
quello del Parco della Sila nella lista Unesco – prosegue Raimondo –,
sposando l’iniziativa della candidatura ed esprimendo su di essa un forte
consenso. Ottenere questo ulteriore riconoscimento sarebbe come avere un
“marchio di qualità”, il cui valore risiede nelle enormi ricadute sul tessuto
economico e sociale del territorio, in particolare sul piano turistico. Si
tratta, per il territorio, dell’iniziativa di maggior successo in termini di
visibilità a livello internazionale, in grado di accrescere sensibilmente il
turismo e, di conseguenza, la ricchezza e il prodotto interno di tutta la comunità
ospitante. Il riconoscimento del Parco Nazionale della Sila come sito Unesco
muterebbe la cornice di riferimento, ampliando il posizionamento dal
sistema nazionale di aree protette a piattaforma di rilevanza mondiale,
così da divenire un grande volano di sviluppo per il tessuto socio-economico
dell’intera area. Vantaggi legati alla possibilità di accedere a finanziamenti nazionali, internazionali,
comunitari e a fondi privati, nonché nell’implementazione di politiche territoriali inerenti il turismo, la ricerca
e la conservazione. È importante quanto doveroso – conclude Raimondo – poter contare
sulla partecipazione attiva e il coinvolgimento diretto dell’opinione pubblica, in particolare della comunità interessata,
oltre che di stakeholders e di opinion leaders. Per raggiungere questo
obiettivo, bisogna ricordarsi che un sito patrimonio dell’Unesco implica un ........