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martedì 3 novembre 2015

Salvatore Caruso il nonno Calabrese con i suoi 110 anni ci spiega il segreto della longevità. Di recente si è messo in auto e ha fatto 800 chilometri fino a Perugia per assistere alla laurea del nipote.

Dal cuore dell’Aspromonte 

al centro dell’Italia. Nonno Salvatore Caruso non finisce mai di stupire per la sua straordinaria vitalità. 110 anni il 2 novembre, 800 chilometri in auto, da Molochio a Perugia, per essere presente alla laurea del nipote che porta il suo nome. «Non potevo mancare». 

Il nipote: «Che gran regalo mi ha fatto!» Salvatore ha conseguito la Laurea Magistrale in Biotecnologie Agrarie e Ambientali ed è orgoglioso «per avere avuto il nonno ultracentenario accanto in un giorno così importante». Un privilegio raro, probabilmente senza precedenti. «Che fortuna avere questo nonno. Così affettuoso. Così forte. Così generoso». Felice anche la fidanzata di Salvatore, Alda Attinà che sempre a Perugia si è laureata in Scienza della Nutrizione Umana. La foto -ricordo è un racconto d’amore. Il sorriso splendido dei neolaureati che guardano felici al futuro e al centro il nonno-quercia, uscito indenne da cento tempeste: dalla terribile epidemia della “spagnola” alle due grandi guerre. Una presenza rassicurante. Nonno-nipoti, più di 80 anni di differenza, generazioni solo anagraficamente lontane, perchè unite fortemente dall’interesse per lo studio. Più cultura, più libertà.
I tragici eventi del primo Novecento e la morte del padre avevano impedito al nonno di seguire gli studi regolarmente . Salvatore ed Alda hanno concretizzato quello che l’ultracentenario sognava di poter fare quando era giovane. E per questo si è fatto forza e ha raggiunto con il figlio Ottavio, la nuora Grazia e il nipote Giovanni la lontana Umbria. «Eccoci». E ha commosso tutti. Oggi il nonnino della Calabria spegnerà 110 candeline. «Un bel traguardo» dice. «Spero di vivere ancora a lungo», aggiunge. Felice ed emozionato quando ha ricevuto le prime cartoline di auguri da Torino e da Firenze. Le tiene in mano, le gira e le rigira, legge e rilegge «Al nonno d’Italia». «Guai a toccargliele», ci dice il figlio Ottavio che come ogni anno sta preparando la festa con la moglie Grazia ed i figli Salvatore e Giovanni. Nonno Salvatore è uno dei pochi casi di “lunga vita in buona salute” che la comunità scientifica mondiale da anni sta studiando con molta attenzione. Studiosi di fama hanno cercato di capire il segreto della sua longevità . Tra questi spicca il professore Valter Longo , 48enne biogerontologo , figlio di emigranti di Molochio (lo stesso paese di nonno Salvatore) che in questo campo è un’autorità mondiale. Guida l’Istituto per la Longevità dell’università di Los Angeles e dirige il programma di Longevità e Cancro all’ Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano, dove i ricercatori sono impegnati nella “sfida della senilità”.
Il professore Longo continua a mantenere la cattedra americana.«Faccio avanti e indietro, sono un cervello senza frontiere in cerca di problemi da risolvere», spiega in una intervista al Corriere della Sera. Da Genova agli Stati Uniti, attratto dal jazz. «Sì, proprio così. A 16 anni ho attraversato l’Oceano, per imparare a suonare jazz. Ho ultimato le scuole secondarie a Chicago e poi mi sono laureato in biochima all’ Universita del Texas. Ho ottenuto il PhD da UCLA (Los Angeles) dove ho fatto anche un master in Patologia. Quindi il post-dottorato in neurobiology alla University of Southern California. Qui sono adesso professore di Gerontologia e Scienze Biologiche nonchè Direttore dell'Istituto di Longevità, uno dei principali centri di ricerca sull’ invecchiamento al mondo. Negli anni Sessanta c’era già il primo centro di ricerca dedicato alla frontiera più affascinante della medicina. Per studiare il caso di Salvatore Caruso, il professore Longo ha lavorato anche in collaborazione con Giuseppe Passarino dell’Universita della Calabria e Mario Mirisola dell’Universita di Palermo.
Ogni anno ritorna a Molochio, dove ci sono i parenti .«Ho visto Salvatore ad agosto. Mi è sembrato abbastanza in forma, considerati i suoi 110 anni». Come sempre il nonnino continua a guardare senza occhiali la tv e non si perde un telegiornale .«Bisogna essere informati». Segue le trasmissioni che si occupano dei fatti di cronaca insoluti. «Fin dall’inizio ha detto che Melania era stata uccisa dal marito”, ricorda la nuora Grazia Franco. Consulta senza problemi l’orologio da polso e con il telecomando sceglie i programmi . Qualche problema invece con l’udito. bMa usa le cuffie, così non disturba chi sta nella stanza. Legge quotidiani e settimanali: ha tutta la collezione di Cronaca Vera, fin dal primo numero. Ha scritto libri e ama la musica. Suona la chitarra, canta le celebri melodie di un tempo, accompagnato spesso dal nipote Giovanni.
«Ci divertiamo, il nonno è simpaticissimo. Durante una delle tante “visite di studio” si è messo a cantare con il professore Longo nelle vesti di chitarrista». A giugno 2015 sono stati pubblicati dalla rivista scientifica americana Cell Metabolism i risultati della ricerca condotta proprio dal gruppo diretto dal professore Longo su una dieta che ci farebbe vivere più a lungo. «Il digiuno migliora la salute, combatte l’invecchiamento e, in prospettiva, allunga la vita. L’affermazione non è più soltanto una battuta dei nostri nonni o di qualche saggio dalla vita ascetica ma il frutto di una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Cell Metabolism», ha scritto il Corriere della Sera, che ha intervistato il professore Longo. «Periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti - ha detto-, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione, stimolando il rinnovamento delle cellule staminali». E poi: «Ho capito come possiamo invecchiare meglio studiando i lieviti e non mi stupirei se fra 50 anni la vita media fosse intorno ai cento anni. I 120 anni sono la meta possibile, raggiungibile. Già ora il numero dei centenari sta crescendo con grande velocità». Dai lieviti le indagini sono continuate sui topi e infine sull’uomo. «Per sei mesi abbiamo sottoposto i volontari a periodi di digiuno di quattro giorni rendendoci conto che il sistema immunitario si libera delle cellule inutili, non necessarie, mentre è spinto a rimettere in azione in modo naturale, come accadeva nei momenti della nascita e della crescita, le cellule staminali capaci di assicurare la rigenerazione».
Lo scienziato ritiene che «potenzialmente questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, precursori di cellule cancerogene». Dallo studio pilota sugli esseri umani “«è emersa la diminuzione dei fattori di rischio associati a invecchiamento, diabete, malattie cardiache e cancro». Il ricercatore sottolinea: «Si tratta del primo intervento alimentare anti-invecchiamento e per migliorare la salute dimostrato clinicamente». Al professore Longo abbiamo chiesto quali indicazioni ha avuto dal “caso” di Salvatore Caruso. Ci ha risposto che «questo studio conferma nuovamente che il tipo di dieta mantenuto per la maggior parte della vita da Salvatore Caruso ha effetti protettivi su fattori di rischio delle principali malattie». Tempo fa il professore Longo ci aveva spiegato: «Forse nonno Salvatore il segreto di lunga vita lo sapeva già prima di noi. Ho fatto il giro del mondo per trovare i segreti dell'invecchiamento per poi scoprire che il segreto era nel paesino dove passavo le mie estati da bambino. Forse sto esagerando ma è sorprendente come la dieta dei nonni calabresi si allinea agli studi molecolari, genetici e di nutrizione che facciamo da 20 anni. A Molochio molti abitanti hanno mantenuto l’abitudine a consumare pasti con un basso contenuto di proteine, privilegiando una dieta a base vegetale». Per questo aveva consigliato di «adottare la dieta che Salvatore e i molochiesi o molochiari (come si dice lì) hanno seguito per la maggior parte della vita: basso apporto di proteine, e la dieta a base di fagiolini verdi, olive e pane integrale . Quando poi vanno a vivere con i figli, perché diventati troppo vecchi per poter stare da soli, debbono essere aumentate le proteine principalmente da fonti vegetali».
E a proposito di Salvatore Caruso, National Geographic nell’inchiesta mondiale sulla “Longevità al di là dei 100”, ha scritto: «Quando a Caruso è stato chiesto cosa abbia fatto per essere così longevo, ha risposto ........

lunedì 2 novembre 2015

Torna il sole sulla Calabria si inizia con la conta dei danni soprattutto nel catanzarese e nel reggino ma non sempre è colpa della natura. Ieri una scossa di terremoto ha avuto come epicentro la presila nei comuni di Albi, Taverna, Sorbo, Magisano, Sellia.




Da stamane ha smesso di piovere in Calabria    e, dopo due giorni di pioggia intensa, resta uno scenario di devastazione. Nel reggino ci sono problemi a strade e linee ferroviarie. Si teme per eventuali frani che potrebbero provocare ingenti danni. I vigili del fuoco ed il personale della protezione civile stanno lavorando per far fronte alle situazioni di emergenza. Nei comuni colpiti dal maltempo si contano i danni che, secondo una prima stima, sono ingenti.
'ondata di maltempo abbattutasi da diversi giorni sulla zona centro-meridionale della regione. E' lungo la costa jonica reggina che si segnalano i maggiori danni. La situazione meteo tende a un leggero miglioramento, ma i Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro. Il comune di Ferruzzano, dopo l'esondazione dell'omonimo torrente, è isolato così come alcune frazioni di Bruzzano, rimaste tagliate fuori a causa di frane e allagamenti che hanno causato l'interruzione delle principali vie di collegamento. I pompieri stanno lavorando per evacuare le persone rimaste bloccate. La strada statale 106 jonica è stata chiusa momentaneamente al traffico, questa notte, in quattro diversi tratti, sempre nel Reggino, a causa di alcune frane prodotte dalle forti precipitazioni. In entrambe le direzioni, dal chilometro 50 al chilometro 65, e' chiuso il tratto compreso tra Palizzi Marina e Brancaleone Marina. Il secondo tratto interessato va dal chilometro 65,8 al 67,20 in localita' Marinella di Ferruzzano. Stessa situazione dal chilometro 83 al 92 tra Bovalino e Ardore.  Centinaia, quind, gli interventi dei vigili del fuoco. Situazione critica anche ad Ardore, S. Ilario, Bovalino, Bianco e Santa Lucia. In appoggio al personale di Reggio Calabria, anche quello di Cosenza, Catanzaro, Napoli, Avellino, Taranto e Potenza. Numerosi gli interventi per la messa in sicurezza delle case a Vibo Valentia, con lo sgombero precauzionale di una famiglia per l'inagibilità della propria abitazione. 150 in totale gli interventi effettuato nella provincia, 110 quelli nel territorio di Catanzaro. A causa dei danni provocati dal maltempo, la circolazione ferroviaria è stata interrotta anche fra Roccella Jonica e Monasterace, nel Reggino, sulla linea Catanzaro 

ieri 1° novembre Due scosse di terremoto hanno interessato, nella notte appena trascorsa, la provincia di Catanzaro. In entrambi i casi il sisma è stato di magnitudo 2 con ipocentro (ovvero la profondità) di soli 6 chilometriGli strumenti dell’Ingv (l’Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia) hanno registrato la prima scossa poco prima della mezzanotte, alle23:49 di sabato, seguita poche ore dopo dalla seconda, segnalata alle 4:14 di domenica mattina.
I comuni più vicini all’epicentro, più o meno entro i quatto chilometri di distanza, sono Albi, Taverna, Sorbo San Basile,  Sellia, Magisano e Fossato Serralta. Non si segnalano fortunatamente danni a cose o persone.
Selliaracconta il Compresorio

giovedì 29 ottobre 2015

Allerta meteo. Scuole chiuse a Catanzaro domani 30 ottobre e sabato 31 si ritorna a scuola martedi 3 novembre


Ancora intenso maltempo domani al sud, con la Protezione Civile che ha emesso un avviso di criticita’ rossa su Basilicata, Calabria e Puglia. Il sistema perturbato di origine atlantica che ieri ha raggiunto il nostro Paese, infatti, continuera’ a determinare nelle prossime ore condizioni di intenso maltempo sulle regioni meridionali. Da domani, inoltre, si assistera’ ad una generale intensificazione della ventilazione sulle aree ioniche. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni coinvolte ha emesso, quindi, un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso ieri per Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticita’ idrogeologiche e idrauliche. L’avviso prevede dal primo pomeriggio di domani, venerdi’ 30 ottobre, venti forti o di burrasca dai quadranti orientali, con rinforzi di burrasca forte sulla Calabria, in successiva estensione a Basilicata e Puglia, specialmente sui settori ionici. Si segnalano, inoltre, possibili mareggiate lungo le coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e’ stata valutata per domani criticita’ rossa sui settori ionici di Calabria, Puglia e buona parte della Basilicata. Criticita’ arancione, inoltre, su Basilicata settentrionale, Campania meridionale, Calabria tirrenica e restanti aree della Puglia, oltreche’ sulla.......

Ennesimo incidente mortale sulla 106 "la strada della morte" Ciclista 47 enne del Catanzarese viene travolto da una fiat bravo sull'accaduto indagano i carabinieri di Sellia Marina.




Viaggiava sulla sua bicicletta quando è stato investito da un’auto: è morta così l’ennesima vittima delle strade calabresi. Si tratta di un 47enne di BotricelloAntonio Mercurio, travolto ieri pomeriggio da una Fiat Bravo, mentre percorreva una strada interna della cittadina sulla fascia ionica catanzarese. Alla guida della vettura un 42enne,R.R. La vittima era rimasta ferita gravemente ed era stata trasferita d’urgenza in ospedale: purtroppo, però, non ce l’ha fatta ed è deceduta durante il ricovero.   Mercurio è stato subito soccorso e trasportato da un’ambulanza del 118 nell’ospedale di Catanzaro dove, però, è morto dopo il ricovero. Da chiarire le cause dell’incidente, anche perché la strada dove è avvenuto l’impatto non permette di procedere ad alta velocità. Per questo sono stati avviati gli accertamenti da parte dei carabinieri della Stazione di Botricello e della Compagnia di Sellia Marina, considerato anche che.......

mercoledì 28 ottobre 2015

E io pago!!!! Mancano 2 giorni alla chiusura dell'Expo ma la sede di promozione della regione a Milano è ancora chiusa mentre si paga il fitto di ben 96 mila euro all'anno.

Oliverio aveva assicurato l'apertura dei locali milanesi in occasione dell'Esposizione universale. Ma le serrande sono rimaste sempre abbassate. Mentre la Regione continua a pagare un affitto record

    La sede chiusa di via Broletto

La sede chiusa di via Broletto

Doveva essere la «vetrina» della Calabria durante l'Expo. 
Orbene: mancano solo 4 giorni alla chiusura dell'Esposizione universale ma la sede della Regione a Milano, dopo sei mesi, rimane chiusa (vedi foto), senza che siano nemmeno stati avviati i lavori di riqualificazione dei locali. Eppure il governatore Mario Oliverio aveva garantito che i locali a due passi dal Duomo sarebbero stati riaperti in tempo record, proprio per sfruttare le irripetibili opportunità offerte dall'Expo: «Nei sei mesi di manifestazione la nostra presenza sarà continuativa poiché pensiamo, tra l'altro, di recuperare la nostra sede di Milano, in via Broletto, rimasta chiusa fino a ora, e farne una vetrina nel cuore di Milano, per il nostro patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico». Era l'8 maggio. Pochi giorni più tardi, il 20, è l'allora vicepresidente della giunta, Vincenzo Ciconte, a rilanciare il progetto, usando le stesse identiche parole di Oliverio: «Per garantire una presenza continuativa durante il periodo interessato dalle attività di Expo 2015, si sta procedendo a recuperare la sede di Milano, in Via Broletto, rimasta chiusa fino a ora, per farne una vetrina nel cuore di Milano, per il nostro patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico. Si farà con il concorso attivo degli operatori, dei produttori, della rete che opera sul nostro territorio». Ciconte rispondeva così a un'interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere regionale Giuseppe Graziano, che voleva conoscere le azioni messe in campo dalla giunta per valorizzare (anzi, per una buona volta usare) la sede nel cuore della città della Madonnina.

RIQUALIFICAZIONE? L'ex vicegovernatore (poi sostituito da Antonio Viscomi in occasione del rimpasto dell'esecutivo seguito allo scandalo Rimborsopoli) ostentava tranquillità, non senza assicurare che «si sono già attivate e sono in fase di esecuzione, attività tecniche per procedere con la riqualificazione e funzionalizzazione dei locali con alcuni interventi migliorativi per permetterne un'immediata fruizione». Di immediato non si è poi visto nulla: l'Expo è finito e le serrande della Calabria sono rimaste abbassate. La sede era abbandonata prima e tale è rimasta malgrado il fenomenale traino dell'Esposizione, che a Milano ha richiamato milioni di visitatori. Ciconte aveva avuto modo di conoscere i locali di via Broletto: «Li ho visti in questo periodo in cui siamo andati all'inaugurazione dell'Expo e stiamo cercando di mettere in moto tutti i meccanismi utili per far di quella sede una vetrina della nostra regione». Propositi a cui non è seguito alcun atto concreto.

L'AFFITTO Sarebbe già di per sé grave non aver "inaugurato" una sede di proprietà; ma il fatto è che quell'immobile è pure in affitto. E il canone di locazione è da capogiro: 8mila euro al mese, per un totale di 96mila euro all'anno (il contratto scade a fine 2017). Soldi spesi per una filiale off limits, nonostante fosse stata inizialmente destinata «allo svolgimento di attività di promozione e valorizzazione del territorio regionale volte a rafforzare i legami con la terra d'origine dei calabresi residenti fuori regione».

FLOP Il primo ufficio di rappresentanza meneghino è stato aperto nel 1973 dall'allora presidente della giunta Antonio Guarasci e dall'assessore al Turismo Giuseppe Nicolò. Negli anni altri governatori hanno provato a rendere produttiva la sede. Nel 2008 Agazio Loiero butta la spugna e la chiude per mancanza di fondi, ma...

martedì 27 ottobre 2015

Allarme intossicazione da funghi.Annata ottima per i funghi nella presila ma sono aumentati i casi di ricovero per avvelenamento. Decalogo di prevenzione a cura dell'ASP di Catanzaro

E' allarme intossicazione da funghi per i numerosi casi che sono stati registrati nel corso delle ultime settimane nel nostro territorio e che, purtroppo, stanno continuando ad essere segnalati alle autorità competenti. Sono infatti almeno una quarantina le notifiche per sospetta intossicazione, alcune delle quali hanno interessato intere famiglie.

Quest’anno c’è una crescita di funghi particolarmente ricca nei boschi del nostro territorio che, oltre a rendere felici gli innumerevoli raccoglitori ed offrire occasioni importanti di studio agli esperti micologi, presenta i suoi effetti negativi per i casi di intossicazione che inevitabilmente si registrano. Puntualmente come in passato, in queste occasioni sorge sempre lo stesso interrogativo per gli operatori addetti alla prevenzione delle intossicazioni da funghi: cosa non ha funzionato e cosa si può fare per migliorare lo standard di sicurezza in merito a questo problema sanitario?
Per spiegare il fenomeno e suggerire i comportamenti da adottare per non correre rischi di avvelenamento da funghi, interviene il dott. Francesco Faragò, direttore del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, che chiarisce: “Non meno del 90% dei casi di intossicazione sono attribuibili al consumo di funghi raccolti in proprio o avuti in regalo da conoscenti, mentre una esigua quantità è in relazione alla vendita. Tutti i casi registrati quest’anno hanno avuto un esito favorevole, nel senso che si è trattato di forme appartenenti alle banali sindromi gastro-intestinali, tranne un solo caso che, invece, è stato più grave perché si è trattato di un a sindrome falloidea la cui prognosi solitamente è severa. Nel nostro caso, per fortuna, avendo la paziente consumato una quantità molto limitata di Amanita phallodes e grazie alla tempestiva identificazione e diagnosi, l’esito è stato favorevole senza postumi”.
“Per quanto riguarda la vendita dei funghi - prosegue Faragò - recentemente abbiamo avuto tre casi della stessa famiglia finiti in Ospedale per il consumo di funghi acquistati da un venditore abusivo. Ciò ripropone il problema serio della vendita illegale che, sebbene sia una consuetudine che affonda le radici in epoche antiche, oggi con le normative vigenti e con i controlli che vengono messi in atto, non trova più alcuna giustificazione. Facciamo presente che la vendita di funghi è consentita esclusivamente nei negozi di orto-frutta a posto fisso e solo quando i titolari si siano dotati di apposita autorizzazione sanitaria, di apposita abilitazione alla vendita e di certificazione di commestibilità, che viene rilasciata, di volta in volta, dall’Ispettorato micologico dopo aver visionato attentamente i funghi. Si ribadisce che la vendita di funghi da parte di ambulanti o di venditori improvvisati lungo le strade è illegale e ci si deve astenere dal comprare”.
“E’ vero - aggiunge il responsabile del SIAN - che, come prima accennato, la maggioranza delle intossicazioni sono in relazione ai funghi raccolti in proprio o ricevuti in regalo. Pertanto c’è molto lavoro da fare sul piano della educazione e sensibilizzazione, per promuovere comportamenti che siano basati sulla prudenza assoluta in merito alla raccolta ed al consumo di funghi spontanei. Ci si deve rendere conto che funghi spontanei non vanno considerati quali comuni alimenti; si tratta, invece, di alimenti molto particolari che portano in sé una grossa insidia con rischi molto elevati per la salute. Quindi, il primo pensiero che deve passare per la mente è quello di accertarsi della effettiva commestibilità. Ciò non può essere fatta da persone qualsiasi ma solo da esperti veri, dai micologi. L’Azienda Sanitaria Provinciale dispone dei Centri di controllo micologici dove sono presenti gli esperti. Inoltre, anche nei Gruppi micologici esistono le .........