mercoledì 28 ottobre 2015

E io pago!!!! Mancano 2 giorni alla chiusura dell'Expo ma la sede di promozione della regione a Milano è ancora chiusa mentre si paga il fitto di ben 96 mila euro all'anno.

Oliverio aveva assicurato l'apertura dei locali milanesi in occasione dell'Esposizione universale. Ma le serrande sono rimaste sempre abbassate. Mentre la Regione continua a pagare un affitto record

    La sede chiusa di via Broletto

La sede chiusa di via Broletto

Doveva essere la «vetrina» della Calabria durante l'Expo. 
Orbene: mancano solo 4 giorni alla chiusura dell'Esposizione universale ma la sede della Regione a Milano, dopo sei mesi, rimane chiusa (vedi foto), senza che siano nemmeno stati avviati i lavori di riqualificazione dei locali. Eppure il governatore Mario Oliverio aveva garantito che i locali a due passi dal Duomo sarebbero stati riaperti in tempo record, proprio per sfruttare le irripetibili opportunità offerte dall'Expo: «Nei sei mesi di manifestazione la nostra presenza sarà continuativa poiché pensiamo, tra l'altro, di recuperare la nostra sede di Milano, in via Broletto, rimasta chiusa fino a ora, e farne una vetrina nel cuore di Milano, per il nostro patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico». Era l'8 maggio. Pochi giorni più tardi, il 20, è l'allora vicepresidente della giunta, Vincenzo Ciconte, a rilanciare il progetto, usando le stesse identiche parole di Oliverio: «Per garantire una presenza continuativa durante il periodo interessato dalle attività di Expo 2015, si sta procedendo a recuperare la sede di Milano, in Via Broletto, rimasta chiusa fino a ora, per farne una vetrina nel cuore di Milano, per il nostro patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico. Si farà con il concorso attivo degli operatori, dei produttori, della rete che opera sul nostro territorio». Ciconte rispondeva così a un'interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere regionale Giuseppe Graziano, che voleva conoscere le azioni messe in campo dalla giunta per valorizzare (anzi, per una buona volta usare) la sede nel cuore della città della Madonnina.

RIQUALIFICAZIONE? L'ex vicegovernatore (poi sostituito da Antonio Viscomi in occasione del rimpasto dell'esecutivo seguito allo scandalo Rimborsopoli) ostentava tranquillità, non senza assicurare che «si sono già attivate e sono in fase di esecuzione, attività tecniche per procedere con la riqualificazione e funzionalizzazione dei locali con alcuni interventi migliorativi per permetterne un'immediata fruizione». Di immediato non si è poi visto nulla: l'Expo è finito e le serrande della Calabria sono rimaste abbassate. La sede era abbandonata prima e tale è rimasta malgrado il fenomenale traino dell'Esposizione, che a Milano ha richiamato milioni di visitatori. Ciconte aveva avuto modo di conoscere i locali di via Broletto: «Li ho visti in questo periodo in cui siamo andati all'inaugurazione dell'Expo e stiamo cercando di mettere in moto tutti i meccanismi utili per far di quella sede una vetrina della nostra regione». Propositi a cui non è seguito alcun atto concreto.

L'AFFITTO Sarebbe già di per sé grave non aver "inaugurato" una sede di proprietà; ma il fatto è che quell'immobile è pure in affitto. E il canone di locazione è da capogiro: 8mila euro al mese, per un totale di 96mila euro all'anno (il contratto scade a fine 2017). Soldi spesi per una filiale off limits, nonostante fosse stata inizialmente destinata «allo svolgimento di attività di promozione e valorizzazione del territorio regionale volte a rafforzare i legami con la terra d'origine dei calabresi residenti fuori regione».

FLOP Il primo ufficio di rappresentanza meneghino è stato aperto nel 1973 dall'allora presidente della giunta Antonio Guarasci e dall'assessore al Turismo Giuseppe Nicolò. Negli anni altri governatori hanno provato a rendere produttiva la sede. Nel 2008 Agazio Loiero butta la spugna e la chiude per mancanza di fondi, ma...
non definitivamente. Riapre nel febbraio 2010, e stavolta l'intenzione è di farla cogestire dal Coser (Consorzio servizi regionali) e dalla Feiacc (Federazione italiana associazioni e circoli calabresi). Poi alla Regione arriva Peppe Scopelliti e si inizia a pensare in grande. Nel giugno 2013 viene inaugurato in pompa magna lo "Spazio Calabria", con tanto di hostess e degustazione di dolcetti tipici calabresi. L'operazione, però, è ancora una volta un fiasco totale. Da allora sono stati sborsati più di 200mila euro per un servizio di fatto inesistente. Fino al flop finale di Oliverio, avvenuto in occasione del primo Expo italiano dopo quello di Torino del 1911. Magari tra altri 100 anni la sede di via Broletto sarà finalmente pronta.

Fonte: Corriere della Calabria

 Pietro Bellantoni

6 commenti:

  1. erano intenti a pensare e inaugurare quanto promesso in campagna elettorale ai loro amici sindaci.

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  2. La colpa è nostra perchè siamo noi che votiamo questi individui mediocremente scarsi

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  3. sarà ricordato come il peggir presidente che la calabria abbia mai avuto di gran lunga peggio di scopelliti

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  4. oliverio è l'antitesi della vecchia politica quella politica clientelare a curare il proprio orticello nel caso specifico per il presidente esiste solo cosenza e il cosentino

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  5. Rappresenta la peggio calabria , che vota da sempre gli stessi partiti da destra a sinistra , che poi sono la stessa cosa , fanno solo finta di essere diversi per prendere le poltrone a vicenda.
    Svegliamoci solo i 5 stelle possono ribaltare questo sistema di potere.

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    1. Hai perfettamente ragione, ci vogliono persone nuove, politici non mestieranti che vanno solo ad occupare le poltrone per se stessi, per il loro tornaconto e se ne fregano di noi poveri cittadini onesti che fatichiamo ad andare avanti.Calabresi la colpa è solo nostra se non scegliamo gente per bene!!!!!!!!!!!!!!!!!

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