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mercoledì 22 giugno 2016

Zagarise rimane senza acqua.... e noi beviamo l'acqua " Zagariball" per fare tanta Plin Plin.



Signor sindaco i suoi scritti si stanno rivelando dei veri boomerang contro la sua persona e amministrazione .
https://www.facebook.com/GiovaniperZagarise/?fref=nf

per diramare ai solo vostri amici notizie che interessano tutta la cittadinanza, io ritengo il suo comportamento poco Democratico , la legge prevede che le notizie devono essere rese pubbliche tramite Albo Pretorio e con affissioni nelle varie bacheche comunali .

Signor sindaco dimentica cosa scriveva contro la vecchia amministrazione con a capo l'ex sindaco Raimondo ....se la memoria fa brutti scherzi sulla sua giovane età cosa accadrà fra qualche anno?

Signor sindaco i cittadini hanno capito e iniziano a domandarsi se la sua campagna elettorale sta ancora continuando visto che i problemi che diceva sono aumentati, le allego un commento che secondo il mio modesto parere merita risposte;

( ..Ma vi pare possibile lasciare un'intera via senza acqua? È una settimana che la sera non si mangia e non ci si può lavare! Poi non mi spiego: perché solo da noi? Oggi l'acqua manca dalle 13.30 e ancora non è arrivata! Mah, senza parole! ) ......

Signor sindaco ecco cosa scrivete sulla pagina Facebook della Coccinella;
Coccinella Giovani Per Zagarise 16 h · Problemi carenza acqua in alcune zone del paese. A causa di un disservizio da parte di Sorical, denunciato dal Sindaco in Procura, alcune zone del paese stanno soffrendo l'assenza o la limitata disponibilita' di acqua potabile. Ringraziamo la Manuten Coop per la preziosa collaborazione e confidiamo di risolvere la problematica entro le prossime ore.
Signor sindaco a proposito di carenza idrica e con riferimento alla preziosa collaborazione della manuten coop. ci può dire quanto ci può dire quanto ci costa la loro collaborazione e da quanti parenti dei parenti degli amici é composta.?

Signor sindaco oltre a quanto guadagnano quelli della Manuten Coop i mezzi che usano di chi sono? ma i mezzi che usano i sono quelli del comune comprati con soldi pubblici e quando si rompono o per le manutenzione paga sempre il comune?

facile criticare l'operato degli altri... difficile è realizzare quanto promesso;
( ...Speriamo si possa risolvere al più presto perché senz'acqua da una settimana è difficile... soprattutto con una bimba piccola... Siamo veramente arrivati al limite! Io non so di chi sia la responsabilità o quale sia la causa... so solo che è impossibile dalle 13.30 fino alle 21.00 e forse oltre perché ancora non è arrivata, privare delle persone di un bene primario!
Almeno l'ex sindaco Pietro Raimondo aveva consigliato di organizzarsi con serbatoi autonomi e quelli della Coccinella Giovani Per Zagarise lo criticavano che spendeva soldi pubblici per manifestazioni inutili e secondo loro era più logico fare installare un " SERBATOIO AGGIUNTIVO A VALLE DI QUELLO DELLA CASSA " Parole Parole Parole Parole Parole Parole Parole Parole Parole Parole ....
Signori dell'amministrazione comunale i cittadini avete.......

lunedì 20 giugno 2016

Catanzaro -22 milioni; Cosenza -26; Crotone - 6 mentre Vibo è già in dissesto Ma perché ancora esistono le province?


La ripartizione dei tagli 2016, in vista della prossima approvazione del Decreto Enti Locali da 
parte del Governo nazionale, per come delineata nella riunione dei presidenti dell’Unione Province italiane tenuta ieri, risulterebbe insopportabile per le Province calabresi”. E’ quanto afferma il presidente dell’Upi Calabria, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno che ha preso parte all’importante riunione dei presidenti di Upi nella sede dell'Unione a Roma. “Si configura, infatti, un taglio complessivo di 54 milioni di euro – spiega ancora il presidente dell’Upi – a parte la Città Metropolitana di Reggio Calabria che non rientra nel riparto. Tutte le Province calabresi che non sarebbero più in grado di garantire servizi fondamentali, a partire da quelli legati alle funzioni attribuite all’Ente intermedio dalla riforma Delrio, come la manutenzione delle strade, e la sicurezza e fruibilità degli edifici scolastici. In sede di conferenza dei presidenti dell’Upi – rimarca il presidente Bruno - ho fatto presente in maniera decisa e determinata lo scenario drammatico che si profilerebbe nel caso cui venissero confermati questi tagli, e di come la mancanza di fondi arrecherebbe un danno enorme alle nostre comunità.  Anche il Il capogruppo Pd in Provincia, Nicola Ventura, lancia l'allarme sui prossimi tagli agli enti intermedi. Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico si pone in difesa dei diritti dei cittadini, che, se fossero confermati i tagli, sarebbero gravemente penalizzanti.
 I Consiglieri Provinciali del PD sono a fianco e a  tutela della comunità.
Le non chiare determinazioni dei percorsi per il superamento dell’istituzione Provincia, così come si è determinata sin dal 1946, che non consentono l’avvio concreto e certo dell’Area Vasta, sono di nocumento per l’assicurazione di servizi molto importanti. E’ indispensabile che le funzioni lasciate, ancora, alle Provincie, dovrà continuare a essere pienamente esercitate. Le comunità e i dipendenti delle Provincie non potranno sopportare “soppressioni” di servizi e di diritti, in attesa di scelte definitive che il Governo Centrale e la Regione sono obbligati a.................

venerdì 17 giugno 2016

Le cose belle di Catanzaro di cui pochi ne parlano.Il Quotidiano del Sole24 ore mette in luce la ricerca di eccellenza in campo chimico nell'Università Magna Graecia.

Ricerca di eccellenza in campo chimico presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. 
Una menzione d’onore per l’area diretta dal professor Stefano Alcaro che merita l’attenzione di un quotidiano nazionale della levatura del Sole24 ore”. E’ quanto si legge in una nota del gruppo consiliare alla Provincia di Catanzaro, “Insieme per la Provincia”.
I componenti del gruppo esprimono la propria soddisfazione per la particolare visibilità raggiunta dalla struttura del Dottorato di ricerca in Scienza della Vita che “corona un percorso appassionato ed impegnativo, partito con l’anno accademico 2013/2014 che ha visto concentrare in questo collegio la maggior parte dei chimici dell’Ateneo con importanti risultati nell’ambito dell’innovazione e della ricerca – affermano ancora i consiglieri provinciali -. Un riconoscimento, quello che emerge dal quotidiano di Confindustria che evidenzia ulteriormente la qualità didattica, la preparazione, l’interazione tra i gruppi di ricerca, il livello elevato della ricerca e della sperimentazione delle facoltà scientifiche di un Ateneo che ha conosciuto negli ultimi anni una meritatissima visibilità internazionale.
L’articolo in questione – conclude la nota del gruppo “Insieme per la Provincia” - mette in luce anche il percorso di internazionalizzazione del Dottorato di ricerca in Scienza della vita che aderisce al network europeo intitolato al premio Nobel Paul Ehrlich ,costituito da oltre 40 atenei di 16 paesi nel triennio 2019-2021, e gli...........

giovedì 16 giugno 2016

Il reparto degli orrori ! Donne mutilate nelle parti intime, neonati fatti morire senza pietà. Le prove erano nelle mani del Gip già dal lontano 2010

Famiglie spezzate da lutti insensati, donne mutilate nel corpo e nell’anima, neonati morti a poche ore dal parto o inchiodati nel limbo eterno della menomazione da manovre o cure incaute ed errate. È successo tutto nel 2010 nel reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti e per questo, nell’aprile 2016 quattro medici sono finiti ai domiciliari e altri sei sono stati interdetti dalla professione. Ma tutti avrebbero potuto essere fermati prima. Le intercettazioni che li inchiodavano sono state portate a conoscenza della Dda di Reggio Calabria quanto meno a metà del 2010, ma si è scelto di non approfondire perché «ciò avrebbe compromesso il buon esito delle indagini relative al P.P. 7920/10 per cui si stava operando». Il particolare emerge da una delle informative oggi depositate agli atti del fascicolo, in cui la Finanza spiega passo passo la genesi dell’indagine.
MALASANITA' IN UN’INDAGINE ANTIMAFIA Come noto, tutto è iniziato intercettando Alessandro Tripodi, nipote dell’avvocato Giorgio De Stefano, il cugino prediletto di don Paolino, da sempre considerato storico consigliori e reale eminenza grigia dell’omonimo clan. Un dato storico ma non giudiziario, che la Dda, nell’ambito di un’indagine sul re dei videopoker Gioacchino Campolo, ha tentato di corroborare con prove concrete. La ricerca è partita da un’ampia attività di intercettazione, che ha riguardato anche il dottore Tripodi, nipote di De Stefano. Ascoltandolo, scrive nel 2014 la Guardia di Finanza, già allora «sono emerse talune fattispecie penali non inerenti il proc. pen. per cui si procedeva».
DI QUESTO NON SI PARLA Ma - mettono nero su bianco - «giuste disposizioni dettate per le vie brevi dal Sost. Proc. Beatrice Ronchi, questa p.g. non ha proceduto a indicare nelle varie annotazioni, depositate nell'ambito del proc. pen. in oggetto, le condotte di seguito descritte, onde evitare una sovrapposizione di indagini nonchè eventuali divulgazioni di dati sensibili in altri proc. Pen». I finanzieri però si riservano di riascoltare e trascrivere in ogni caso le chiacchierate del dottor Tripodi e di depositare un’apposita nota «finalizzata alla descrizione di talune fattispecie penalmente rilevanti, verificatesi all'interno dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino'-Morelli». Su quel fronte però non si indagherà più per non compromettere le indagini sul filone criminalità organizzata.
INDAGINE A META' Una decisione che tuttavia – ammettono le Fiamme Gialle – ha avuto delle conseguenze , forse irreparabili, sulla possibilità di accertare quanto succedesse agli Ospedali Riuniti. Gli elementi emersi in quelle telefonate – mette nero su bianco la Gdf - «non sono stati infatti oggetto di approfondimento info-investigativo volto all'acquisizione di elementi di riscontro in grado di dimostrarne l'attendibilità in quanto, di concerto con I'A.G. inquirente, ciò avrebbe compromesso il buon esito delle indagini relative al P.P. 7920/10 per cui si stava operando». Insomma, i casi di malasanità sono passati in coda. Eppure, già allora – stando a quanto si legge nell’informativa – si delineava un quadro estremamente grave.
NEL 2010 C’ERANO GIA’ TUTTI GLI ELEMENTI Ascoltando Tripodi, già nel 2010 gli investigatori rilevano « taluni eventi di "malasanità", posto che alcuni di essi si sono conclusi con il decesso della partoriente, dei nascituri e/o dei feti, mentre per altri, con un danno definitivo e/o temporaneo alle pazienti e tutto ciò - stando al contenuto delle conversazioni - a causa di colpa, imperizia e/o negligenza e, talvolta, dolo del personale medico e paramedico che ha effettuato le varie prestazioni sanitarie». In più – affermano i militari - già all’epoca, da quelle chiacchierate era emerso chiaramente come in reparto ci fosse il vizietto di coprire gli errori commessi e raccontare solo una versione di comodo a pazienti e familiari. Decessi, menomazioni e complicanze divenivano solo una “tragica e imprevedibile fatalità” grazie ad una strutturale forma di « copertura tra medici e/o paramedici responsabili dei presunti casi di malasanità ed i colleghi, spesso di altri reparti, successivamente intervenuti sul paziente».
LA REGOLA DELL’ IMPUNITA’ Risultato, pazienti e familiari sono stati convinti di essere solo vittime di un tragico destino, mentre i medici – tutti rimasti per anni a lavorare nel medesimo reparto – non solo hanno sviluppato «un assoluto senso di impunità ai loro gravi errori», ma hanno anche fatto scuola. «Sostanzialmente – scrive infatti la Finanza - gli altri colleghi si sono "assuefatti" alla loro recidività, commentando, talvolta addirittura con tono divertito, gli interventi errati effettuati dagli stessi».
IL REPARTO DEGLI ORRORI Quello di Ginecologia e Ostetricia – spiegava in dettaglio la Finanza nella sua annotazione dell’ottobre 2010 – era un vero e proprio reparto degli orrori, caratterizzato da «un profondo stato di disorganizzazione», causato da una pessima gestione dovuta a un primario sostanzialmente assente, «scarsa professionalità e competenza di alcuni fra gli appartenenti al personale medico e paramedico», «pessimi rapporti lavorativi fra il primario, il personale medico e il personale paramedico» e «carenza organica del personale medico del reparto», che ha dato vita «ad una lotta fra fazioni, anche esterne al reparto, al fine di far assumere i soggetti ad ognuno graditi». Un mix esplosivo, dalle conseguenze estremamente gravi, come testimonia il lungo elenco di casi di malasanità per i finanzieri dovuti a colpe o imperizie dei medici ascoltati.
IL GIP NON SAPEVA Ma al gip che ha autorizzato l’intercettazione delle utenze di Tripodi tutto questo sembra non sia stato raccontato. Agli atti, risultano infatti ben nove proroghe, ma nel motivarle ai casi di malasanità non si fa mai nemmeno un accenno. Inizialmente si fa leva sul «consolidato rapporto» fra il dottore e lo zio, evidenziando anche quelle telefonate in cui i due sembrano concertare incontri di natura prettamente politica. In una delle conversazioni portate all’attenzione del gip, si legge nelle carte, « si fa chiaro riferimento ad una riunione che si terrà alle 19,30 a casa del padre di Alessandro Tripodi, ove sarà — verosimilmente -presentato, ai partecipanti, tale Pasquale "Il Professore", candidato alle recenti elezioni regionali». Era periodo di regionali e per il pm, i due «discutevano di politica, intendendola strettamente funzionale e strumentale ai loro interessi personali, con particolare riferimento al settore della sanità — ossia la locale azienda ospedaliera "Bianchi-Melacrino-Morelli", ove il Tripodi esercita la