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lunedì 19 novembre 2018

Catanzaro Ripristinare la legalità all'ASP dove c’è un direttore generale in pensione sostituito dal suo direttore amministrativo, decaduto.



«IL commissario per il rientro dal disavanzo sanitario regionale e il governatore della Calabria devono intervenire subito a proposito dell’illegittima assegnazione a Giuseppe Fico dell’incarico di direttore generale facente funzioni dell’Asp di Crotone». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che a riguardo ha trasmesso una nota al commissario Massimo Scura, al governatore Mario Oliverio e per conoscenza al ministro della Salute, Giulia Grillo, nonché alla Procura di Crotone e alla Procura della Corte dei conti, cui ha chiesto l’avvio delle indagini del caso. «Allo stato, Fico – spiega il parlamentare 5stelle – non può ricoprire quel ruolo, in quanto decaduto per le recenti dimissioni del direttore generale dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, che gliel’ha conferito. Inascoltato, lo scorso 8 novembre avevo posto il problema in una mia nota, raccomandando il rispetto delle regole, in un contesto, quello della sanità calabrese, in cui ognuno fa come gli pare, al punto che sembra di trovarsi nell’ordinamento del villaggio dei Puffi e non in una regione in cui valgono le norme nazionali». «Questo ennesimo abuso a cielo aperto – attacca il deputato 5stelle – conferma che in Calabria esiste un diritto creativo, incontrastato quanto pericoloso per il messaggio che passa, cioè che il potere pubblico può scavalcare le regole come e quando vuole. La situazione è gravissima e riguarda anche l’Asp di Reggio Calabria, in cui restano al loro posto i direttori sanitario e amministrativo benché il loro dante causa, il direttore generale Giacomino Brancati, sia stato rimosso da un pezzo. Stessa musica all’Asp di Catanzaro, che peraltro al più presto va sottoposta a verifica circa eventuali infiltrazioni. Lì c’è un direttore generale in pensione sostituito dal suo direttore amministrativo, decaduto, Giuseppe Giuliano». «Il ripristino della legalità – conclude Sapia – è è essenziale e urgente perché altrimenti cresce la sfiducia dei calabresi verso il Servizio sanitario regionale, da sempre vittima di  ...........

sabato 17 novembre 2018

Botricello: arrestati coppia di fidanzati beccati dai carabinieri di Sellia Marina mentre tentavano di rubare in una scuola.

Avevano deciso di approfittare del buio, del calar della mezzanotte. 

Si erano divisi i compiti: la ragazza avrebbe fatto il “palo” e il fidanzato sarebbe entrato in azione nell’istituto comprensivo “Ilaria Alpi” di Botricello, per rubare attrezzatura varia da rivendere nel mercato nero.
La segnalazione di un cittadino al 112 gli ha però fatto saltare i piani e due fidanzati, M.A., 36enne crotonese, eM.N., 35enne, sono stati arrestati nel bel mezzo di una fuga dai Carabinieri di Sellia Marina.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia giunti nei pressi dell’edificio scolastico dove, dopo aver sentito un fischio, hanno notato un giovane scappare dalla struttura: la fuga è durata solo pochi metri,momento in cui il giovane, unitamente alla propria ragazza, sono stati fermati.
Il giovane, con volto travisato da passamontagna, è stato trovato con tracce di sangue alle mani, procurate dalla rottura del cacciavite che pochi minuti prima aveva utilizzato nel tentativo di divellere, invano, il portone d’ingresso, dove evidenti erano le tracce ematiche rimaste impresse.
Ad esito del giudizio di convalida davanti al G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, M.A. è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Crotone, mentre la compagna M.N. è stata sottoposta all’obbligo di........

venerdì 16 novembre 2018

Silenzio assordante ! Sulla nuova SS 106 4 corsie con spartitraffico che prevede il collegamento tra lo svincolo di Simeri Crichi , CZ, a quello di località Passovecchio a Crotone.

             “Un “silenzio assordante”                        
è quello che si avverte dal 9 maggio scorso, giorno in cui, nel quartiere della Cittadella Regionale, è stato presentato dai massimi vertici dell’Anas e dal Presidente della Regione Calabria la proposta divariante al Megalotto 6 e 9 della S.S. 106 Jonica, riguardante il collegamento efficace e veloce tra la città capoluogo della Provincia di Crotone e la città capoluogo di Regione”. - È quanto afferma in una nota stampa, Giuseppe Renato Carcea, responsabile Affari Generali e Relazioni Istituzionali della Provincia di Crotone -

“E questo - si legge - dopo la minuziosa e preziosa opera di tessitura istituzionale avviata, a Febbraio dello scorso anno, dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, coinvolgendo le Amministrazioni dei Comuni e delle Provincie di Crotone e Catanzaro nel sottoporre, ai propri Consigli, l’adesione alla proposta di nuova S.S. 106 a 4 corsie con spartitraffico che prevede il collegamento tra lo svincolo di Simeri Crichi (CZ) a quello di località Passovecchio a Crotone portando la distanza tra le due città capoluogo a soli 55 Km, percorribili in 30 minuti, con limite di velocità consentito di 110 Km/h.
Un tracciato che attraversa complessivamente 5 comuni della provincia di Crotone (Crotone, Cutro, San Mauro Marchesato, Roccabernarda e Mesoraca) ed altrettanti della provincia di Catanzaro (Catanzaro, Simeri, Cropani, Belcastro e Marcedusa) e che quindi sarà maggiormente accessibile anche dai cittadini dei Comuni pedemontani”.
“Ad oggi, - si legge ancora nella nota - le 2 Amministrazioni Provinciali e ben 38 Amministrazioni Comunali, comprese quelle delle due città capoluogo, hanno aderito con propria delibera di Consiglio a questa nuova, grande opera che assume, se ..............

giovedì 15 novembre 2018

Sellia Marina; ignoti lasciano 2 taniche di benzina davanti le serrande di 2 locali Chiara la matrice intimidatoria

Foto d'archivio
Non si ferma l’ondata intimidatoria che colpisce il capoluogo e l’hinterland. Questa volta a essere presi di mira sono stati due bar di Sellia Marina. Due taniche da 5 litri sono state lasciate da ignoti presso gli esercizi pubblici  "Bar 106" in località La petrizia e "Happy hour" in via Frischia di Sellia Marina.
È ovviamente chiara la matrice intimidatoria. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Sellia Marina , al comando del capitano Alberico De Francesco. 
Nota stampa del circolo locale del PD
“Vigliacchi non c’è altro modo per definire coloro che hanno attuato il grave atto intimidatorio nei confronti delle attività commerciali Happy hour e Bar 106, lasciando delle taniche incendiarie in prossimità delle due attività. Chi ha agito nell’ombra e in maniera così vile ha già fallito il suo obbiettivo". Il Partito Democratico di Sellia Marina in una nota stampa "esprime solidarietà e vicinanza ai proprietari delle attività coinvolte e ai suoi collaboratori, colpiti e turbati da questo deplorevole atto intimidatorio. Auspichiamo che le .........

mercoledì 14 novembre 2018

Sersale terrificante incidente mortale sulla strada che porta a Cropani 2 ragazzi morti, miracolosamente salva la ragazza

È di due morti e un ferito il bilancio dell’incidente stradale avvenuto la notte scorsa sulla provinciale che collega Sersale a Cropani, in località Ertogrande.

Le vittime, Carmine Sinatore, di 31 anni, e Tommaso Iaquinta, di 24, entrambi residenti a Sellia Marrina, e B.L., ragazza di 30 anni, viaggiavano a bordo di una Nissan Micra che, per cause in corso di accertamento, ha sbattuto contro i gabbioni di sostegno laterali alla strada.
Il conducente dell’autovettura è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, mentre l’altro ragazzo è stato estratto dalle lamiere contorte dell’auto. Secondo le testimonianze, i tre giovani stavano rientrando da una festa di compleanno svolta a Sersale.
Sul posto sono arrivati i .....

lunedì 12 novembre 2018

Catanzaro; operazione “Quinta Bolgia” Arrestati anche il parlamentare Galati e 2 dirigenti dell'ASP Il monopolio della ndrangheta tra ambulanze e pompe funebri (Con video)

Ventiquattro persone finite in arresto, dodici delle quali in carcere e altrettante ai domiciliari. Tra quest’ultime anche l’ex parlamentare di Forza Italia, Pino Galati. Sequestrati beni, inoltre, del valore di circa 10 milioni di euro. Questo il bilancio dell’operazione denominata “Quinta Bolgia”, condotta stamani - tra Catanzaro e Lamezia Terme- dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo con il supporto dello Scico di Roma, e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia.Tra i destinatari del provvedimento cautelare vi sono presunti appartenenti a una cosca di ’ndrangheta ma anche amministratori pubbliciAi domiciliari è finito, ad esempio, Luigi Muraca, 50 anni, ex consigliere comunale di Lamezia Terme, così come risultano indagati due ex direttori generali dell’Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso e Giuseppe Perri(quest’ultimo posto ai domiciliari).


Pare proprio non ci sia alcun settore economico che non intercetti i sempre famelici appetiti della ‘ndrangheta. Come quelli, ad esempio, che interessano anche la vita e la salute delle persone. Come quelli, in questo caso, che passano dalla gestione delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, il 118 per intenderci, o delle onoranze funebri, o ancora della fornitura di materiale sanitario e del trasporto del sangue.
Tra i coinvolti spiccano, ancora una volta, nomi eccellenti: ad esempio l’ex deputato del centrodestra Pino Galati(finito ai domiciliari), così l’ex consigliere comunale di Lamezia Terme, Luigi Muraca (50 anni), o gli ex direttori generali dell’Asp del capoluogo, Gerardo Mancuso e Giuseppe Perri, il primo solo indagato ed il secondo ai domiciliari.
Un vero e proprio terremoto giudiziario in un’indagine che coglie due ambiti forse non così distanti nella nostra regione: criminalità organizzata e pubblica amministrazione.
I DUE FILONI D’INDAGINE
All’operazione di oggi si arriva al culmine di due diverse investigazioni, strettamente collegate. Il primo filone - condotto dal Gico del nucleo Pef di Catanzaro - riguarda l’individuazione, la ricostruzione e la disarticolazione di due sottogruppi” di ‘ndrangheta attivi a Lamezia Terme e riconducibili alla coscaconfederata degli “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”.
Tali contesti sarebbero stati individuati in relazione a due gruppi imprenditoriali considerati ‘ndranghetisticie che avrebbe operato anche avvalendosi del potere intimidatorio dovuto alla notoria appartenenza alla criminalità dei propri presunti compartecipi.
Così facendo, nel corso degli anni, si sarebbero assicurati un assoluto monopolio” in un mercato redditizio, quelle autoambulanze sostitutive, delle onoranze funebri, della fornitura del materiale sanitario, del trasporto sangue e di altro ancora.
Per gli inquirenti il primo di questi sarebbe il “gruppo Putrino”, che dal 2009 avrebbe acquisito una posizione di dominio in questo mercato, aggiudicandosi la gara di appalto relativa alla gestione del servizio sostitutivo delle ambulanze del “118” bandita dall’Asp di Catanzaro.
I RAPPORTI “PRIVILEGIATI” CON GLI EX DG DELL’ASP
Dal 2010 al 2017, lo stesso gruppo imprenditoriale avrebbe poi continuato a operare senza che fosse stata istruita una gara formale, grazie a diverse e ripetute proroghe, ritenute illegittime, in alcuni casi addirittura tacite, ottenute – si ritiene - “in considerazione dei privilegiati rapporti tra i vertici del gruppo criminale” e numerosi appartenenti ai vertici dell’Asp del capoluogo allora in servizio.
Tra questi Giuseppe Perri, ex commissario straordinario e poi direttore generale sino all’agosto 2018; e Giuseppe Pugliese, già direttore amministrativo sino all’ottobre 2017.
Rapporti che, sempre secondo la tesi degli inquirenti, vi sarebbero stati anche con i dirigenti ancora in servizio, come Eliseo Ciccone, già responsabile del Suem “118” ed ora destinato ad altro incarico, nei cui confronti vengono contestati alcuni episodi di abuso d’ufficio.
Stesse condotte, con l’aggravante della finalità mafiosa, vengono contestate anche a due esponenti storicidella politica lametina, che avrebbero rappresentato “l’anello di congiunzione” tra il contesto ‘ndranghetistico e la dirigenza Asp coinvolta.
Il primo è Giuseppe Galati, più volte parlamentare e componente, con incarichi di assoluto rilievo, di tre compagini di governo delle passate legislature. Il secondo è invece Luigi Muraca, ex membro del Consiglio comunale di Lamezia sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2017.
I DUE SOTTOGRUPPI ‘NDRANGHESTICI
Sempre nell’anno scorso, il gruppo Putrino fu colpito da un provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Catanzaro che comprometteva la prosecuzione del servizio pubblico affidatogli.
Gli investigatori sostengono che in quel momento storico si sarebbe introdotto il secondo sottogruppo di ‘ndrangheta, il “Gruppo Rocca” che forte della concorrenza illecita con cui sarebbe stato conquistato il mercato insieme a Putrino e danneggiando gli altri operatori economici del settore che sarebbero stati posti fuori dal mercato illegalmente, avrebbe iniziato ad operare nel servizio pubblico come capofila di una associazione temporanea di scopo.
LA SOTTOMISSIONE DEI MEDICI DEL PRONTO SOCCORSO
Le indagini, che hanno beneficiato di puntuali verifiche anche delle dichiarazioni rese da numerosicollaboratori di giustizia, tratteggerebbero una situazione che gli investigatori definiscono senza mezzi termini “di assoluto allarme sociale presso l’ospedale di Lamezia Terme dove, specie all’interno del reparto di pronto soccorso, i presunti accoliti dei due gruppi avrebbero imposto un controllo totale occupando addirittura “manu militari” gli spazi, ma anche instaurando un regime di sottomissione del personale medico e paramedico che vi operava.
In questo senso, le attività investigative svolte dalla Guardia di finanza avrebbero fatto emergere che i dipendenti dei due gruppi imprenditoriali avrebbero avuto anche la disponibilità delle chiavi di alcuni reparti dello stesso nosocomio, così come la possibilità di consultare i computer dell’Asp dove attingere dati sensibili sui degenti; ma anche l’ingresso nel deposito farmaci dedicato alle urgenze del pronto soccorso, “situazione questa - sostengono gli inquirenti - ben nota alla dirigenza dell’azienda sanitaria.
In questo filone d’indagine sono stati sottoposti a misura cautelare 19 persone nei cui confronti vengono contestate a vario titolo l’associazione di stampo mafiosodelitti contro la pubblica amministrazione, l’industria ed il commercio anche in forma aggravata.
Si è poi proceduto al sequestro preventivo - ai sensi della normativa antimafia e della responsabilità “parapenale” - delle società ed enti dell’intero complesso aziendale delle sei società riconducibili ai due sottogruppi, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Tra questi spiccano le aziende che operano tanto nel servizio sostitutivo delle ambulanze pubbliche che delle onoranze funebri, comprese due “case funerarie”.
IL SECONDO FILONE: IL SERVIZIO “SU CHIAMATA”
Il secondo filone dell’indagine - condotto dal Gruppo tutela spesa pubblica delle fiamme gialle - riguarda invece delle presunte condotte illecite nell’affidamento e nella gestione del “servizio autombulanze occasionale e su chiamata” gestito sempre dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
La vicenda si colloca temporalmente in .......