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venerdì 17 gennaio 2020

Record dei comuni sciolti per mafia durante il 2019 emanati 545 decreti.


Il 2019 si è appena concluso e si possono dunque tirare le somme circa l’applicazione dello scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata: nel corso di quest’anno sono stati 21 gli enti locali interessati; 26, invece, i decreti di proroga di precedenti scioglimenti. Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge che disciplina tale istituto, è la settima volta che viene superata la soglia dei 20 scioglimenti. Considerando anche le proroghe, si ottiene la cifra più rilevante di questi 29 anni. Nel complesso sono stati emanati 545 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 205 di proroga; su 340 decreti di scioglimento, 23 sono stati annullati dai giudici amministrativi.
Gli enti la cui gestione amministrativa, durante il 2019, è stata affidata ad una commissione straordinaria sono quelli di: Careri (Reggio Calabria; sciolto una prima volta nel 2012), Pachino (Siracusa), San Cataldo (Caltanissetta), Mistretta (Messina), Palizzi (Reggio Calabria), Stilo (Reggio Calabria), Arzano (Napoli; al terzo scioglimento, dopo quelli del 2008 e del 2015), San Cipirello (Palermo), Sinopoli (Reggio Calabria; già sciolto nel 1997), Torretta (Palermo; sottoposto a scioglimento nel 2005; archiviato nel 2014), Misterbianco (Catania; già tra i primi enti sciolti nel 1991), Cerignola (Foggia), Manfredonia (Foggia), Orta di Atella (Caserta; al secondo scioglimento, dopo quello del 2008), Africo (Reggio Calabria; giunto al terzo provvedimento dissolutorio, dopo quelli del 2003, successivamente annullato, e del 2014), Carmiano (Lecce), Mezzojuso (Palermo), San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), Scanzano Jonico (Matera), dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria (sciolta anche nel 2008) e dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Si tratta di Amministrazioni tutte collocate nel Meridione del Paese; per la precisione: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata. Dopo le recenti modifiche alla normativa, introdotte dal “decreto sicurezza”, come pure a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 195 del 2019, ci si attendono ulteriori interventi correttivi nel prosieguo della legislatura: a tal proposito, merita senz’altro una segnalazione l’avvio, in seno alla I Commissione Affari costituzionali della Camera, della discussione relativa a tre progetti di legge di iniziativa parlamentare (gli Atti Camera n. 474, n. 1512 e n. 1630). Lo scorso 4 dicembre, peraltro, anche Avviso Pubblico è stata audita nell’ambito del ciclo di audizioni disposto dai commissari (video integrale dell’audizione). Sul sito di Avviso Pubblico è presente un’apposita sezione dedicata a questo tema, con mappe interattive, grafici, tabelle e statistiche. La sezione comprende anche.............

giovedì 16 gennaio 2020

Sellia importante finanziamento di 1 milione di euro per il costone sotto il castello

La notizia è stata diffusa proprio dal primo cittadino, che ricorda come questo nuovo finanziamento ministeriale si aggiunge a quello, da 2,4 milioni, stanziato un anno fa per il consolidamento della parte nuova del paese.
Un altro importante obiettivo è stato centrato per l’amministrazione comunale di Sellia guidata dal sindaco Davide Zicchinella. Il Ministero dell’Interno ha disposto in favore del Comune un finanziamento pari un milione di euro per un altro intervento in tema di difesa del territorio dal rischio idrogeologico, finanziamento che sarà destinato alla messa in sicurezza dell’area del castello bizantino, uno dei siti più suggestivi del borgo presilano. Nel dettaglio, il progetto per il quale il Comune di Sellia ha ricevuto questo nuovo finanziamento riguarda la sistemazione del costone sul quale sorge il castello bizantino, con una storia millenaria alle spalle da salvaguardare. «E’ importante – prosegue Zicchinella - il recupero di questa area del castello, anche perché si trova in un posto molto bello, sulla sommità del comune, che ospita già il Parco Avventura e ed è attraversato dal passaggio della teleferica». La messa in sicurezza dell’area del castello inoltre sarà l’occasione, per l’amministrazione comunale, di mettere in campo altri interessanti progetti relativi proprio al sito bizantino: «La nostra intenzione – spiega il sindaco - è quella di intervenire in modo specifico anche sulla sistemazione dello stesso castello utilizzando risorse aggiuntive utilizzare. Vogliamo poi rendere fruibile il castello con opere leggere: la nostra idea, da concordare con la Sovrintendenza, è realizzare, alle spalle del castello dove c’è un’area libera, un grande anfiteatro che alle spalle ha il massiccio della Sila Piccola e davanti un braccio di mare che da dal Golfo di Squillace a Isola Capo Rizzuto. Intanto – prosegue Zicchinella - esprimiamo grande soddisfazione, perché il recupero del costone su cui sorge il castello e poi anche dello stesso castello è un obiettivo che perseguivamo da anni, è uno di quei punti programmatici che ancora dovevamo realizzare ma che suggellano dieci anni di successi amministrativi».In generale, il sindaco parla di «grandi risultati per l’amministrazione comunale, se si considera che in due annualità Sellia ha avuto finanziamenti per complessivi 3,4 milioni per interventi contro il.........

mercoledì 15 gennaio 2020

Catanzaro; Sesso, soldi e gioielli in cambio di interventi sulle sentenze del tribunale. Arrestati un magistrato e due avvocati


Un magistrato in servizio alla Corte d'Appello di Catanzaro, e due avvocati, uno del foro di Catanzaro e l'altro di Locri sono stati arrestati dalla Guardia di finanza su disposizione della Dda di Salerno per corruzione in atti giudiziari.

Un magistrato in servizio alla Corte d'Appello di Catanzaro, Marco Petrini, e due avvocati, uno del foro di Catanzaro e l'altro di Locri sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza su disposizione della Dda di Salerno per corruzione in atti giudiziari. L'accusa parla di "azioni corruttive per far riottenere il vitalizio a un ex politico calabrese"  e per "agevolare futuri avvocati per il superamento del concorso".
Sempre secondo le ipotesi degli inquirenti: "Un medico in pensione stipendiava il giudice per garantirsi le sue funzioni". I destinatari dei provvedimenti sono otto, sette dei quali con custodia cautelare in carcere e uno ai domiciliari. Le indagini, avviate nel 2018 e coordinate dalla Dda di Salerno, hanno permesso di ricostruire "una sistematica attività corruttiva" nei confronti del magistrato. Nell'abitazione del giudice sono stati trovati seimila euro in una busta.

Denaro contante, oggetti preziosi, altri beni e utilità tra le quali anche prestazioni sessuali. Era quanto gli indagati nell'inchiesta della Dda di Salerno promettevano e consegnavano al magistrato, presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro nonché presidente della Commissione provinciale tributaria del capoluogo calabrese, in cambio del suo intervento "per ottenere, in processi penali, civili e in cause tributarie - è detto in un comunicato - sentenze o comunque provvedimenti favorevoli a terze persone  concorrenti nel reato corruttivo. In taluni casi i provvedimenti favorevoli richiesti al magistrato e da quest'ultimo promessi e/o assicurati erano diretti a vanificare, mediante assoluzioni o consistenti riduzioni di pena, sentenze di condanna pronunciate in primo grado dai tribunali del distretto, provvedimenti di misure di prevenzione, già definite in..........

martedì 14 gennaio 2020

Elezioni regionali Attenzione ai sondaggi farlocchi. Tansi querela la Rai, ‘Porta a Porta’ e Bruno Vespa


Lo aveva annunciato e alla fine l’ha fatto. Il candidato alla presidenza della Regione, Carlo Tansi, ha dato mandato all’avvocato Nicola Mondelli, per conto del candidato alla presidenza della Regione, Carlo Tansi, per denunciare e diffidare la Rai, Radio Televisione Italiana, la trasmissione “Porta a Porta” ed il suo conduttore Bruno Vespa, nonché la Noto Sondaggi per i fatti che ora si illustrano. In data 08 gennaio 2020, durante la trasmissione serale su Rai 1 denominata “Porta a Porta” condotta da Bruno Vespa, sono stati resi noti i sondaggi realizzati da Antonio Noto della “Noto Sondaggi”. Da questi si evincerebbe che il candidato di centrodestra alla Presidenza della Regione Calabria Jole Santelli risulta prima con una forbice tra il 50 e il 54 %, il candidato Presidente del centrosinistra Pippo Callipo si attesta tra il 32 % ed il 36 %, Francesco Aiello, il candidato a Presidente del M5S è tra il 8 % ed il 12 %, altri si attestano al 3% – 5 %. Il nominativo del quarto candidato, Carlo Tansi, sebbene abbia ufficializzato la sua candidatura sin dal mese di agosto 2019, veniva totalmente omesso. I tre nominati dalla Noto Sondaggi hanno sciolto la riserva relativa alla loro candidatura successivamente all’11.12.2019, data in cui l’Istituto Noto dice di aver rilevato la prima “campionatura”.Pertanto, come ha potuto la Noto Sondaggi realizzare il sondaggio dell’11.12.2019? Chi lo ha fatto? Chi è il committente? Quando è stato fatto? Chi è stato campionato? Come sono stati contattati gli intervistati? Come sono state formulate le domande? Qual è l’ordine in cui sono state poste le domande? Tale sondaggio (falso, non veritiero e contrario alle disposizioni di legge e regolamento), è stato surrettiziamente effettuato, ingenerando nell’opinione pubblica calabrese la falsa convinzione che votare un candidato (libero da partiti) come Carlo Tansi sia inutile perché neppure presente nei sondaggi o, se presente con la dicitura “ALTRI”, con percentuali irrisorie che portano a concentrare il voto degli indecisi verso le maggiori coalizioni. Ciò è’ gravemente lesivo dei diritti fondamentali dei candidati e degli stessi elettori. Per questo motivo si ...............

lunedì 13 gennaio 2020

“Ussia infame, uomo morto” Minacce di morte al sindaco che fece rimuovere la statua regalata dal boss della Ndrangheta.


Una frase intimidatoria e inquietante, contro il sindaco di Guardavalle, Giuseppe Ussia recentemente al centro della vicenda legata alla presenza, davanti al Municipio di Guardavalle, di quella statua raffigurante Sant’Agazio, patrono di Guardavalle, donata dalla famiglia Gallace e fatta rimuovere. Su un muro in una zona montana lungo la provinciale 143 sarebbe stata scritta la frase, già cancellata, e rivolta al sindaco Ussia. Non è escluso che quelle minacce sul muro, siano legate alla vicenda della rimozione della statua del santo patrono di Guardavalle Sant’Agazio donata dalla famiglia Gallace e che era finita nel mirino della trasmissione Striscia la Notizia.
“Ussia infame, uomo morto”. Questa la scritta apparsa, nelle scorse ore, su un muro di contenimento lungo la strada provinciale 143 nel centro di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.
La minaccia, corredata anche da una croce, è rivolta al sindaco Giuseppe Ussia. Si tratta di un episodio grave del quale si stanno interessando le forze dell’ordine.

Come si ricorderà Guardavalle e il sindaco Ussia, nelle scorse settimane, sono stati al centro di roventi polemiche suscitate a seguito di un servizio televisivo di “Striscia la notizia” riguardo la presenza della statua di un santo posizionata davanti l’ingresso del comune e donata da una famiglia sospettata di ‘ndrangheta. La statua, in seguito, venne rimossa.
Al momento, ovviamente, non è dato sapere se le minacce di morte e la rimozione della statua abbiano un qualche collegamento di certo, comunque, l’ultimo eclatante episodio di cronaca aumenta il clima di tensione che vive la comunità.
A seguire l'articolo di oggi tratto dalla Gazzetta del Sud

sabato 11 gennaio 2020

“Fai silenzio ca parrasti assai” Importante appuntamento a Sersale dove il magistrato Marisa Manzini ha presentato un libro sul potere della parola sulla ndrangheta

Nel pomeriggio di venerdì 10 gennaio, nella sala consiliare del Comune di Sersale, si è tenuto un incontro per discutere di cultura della legalità 

organizzato dall’associazione “Universo Minori”, presieduta dalla dottoressa Rita Maria Tulelli, in sinergia con l’amministrazione comunale di Sersale, guidata dal sindaco Salvatore Torchia. Il convegno ha visto la partecipazione di illustri cultori dell’essere conforme alle prescrizioni della legge, in particolare, oltre al magistrato Manzini, erano presenti l’onorevole Angela Napoli, già membro della Commissione Parlamentare Antimafia e presidente dell’associazione “Risveglio Ideale”, la giurista Rita Maria Tulelli, presidente dell’associazione “Universo Minori” e autrice del libro “L’’invisibile mondo di Carlotta”, il sindaco della città di Sersale Salvatore Torchia, il monsignore Giuseppe Silvestre, presbitero e vicario episcopale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro – Squillace, teologo e cultore di diritto ecclesiastico e canonico, nonché docente dell’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” e dell’Università “Magna Græcia” di Catanzaro. Prevista la partecipazione all’evento anche dell’avvocato Maria Claudia Conidi del Foro di Catanzaro e autrice del libro “Un mondo invisibile” che ha espresso il suo pensiero per mezzo di un messaggio audio. Il dibattito si è sviluppato partendo dalle pagine del testo scritto dal magistrato Marisa Manzini, la quale riveste il ruolo di Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Cosenza e di consulente della Commissione Parlamentare Antimafia. Il libro, intitolato “Fai silenzio ca parrasti assai. Il potere delle parole contro la ‘ndrangheta”, fa leva su un episodio vissuto in prima persona dallo stesso magistrato durante un’udienza, ovvero dalle minacce ricevute dal capo mafia Pantaleone Mancuso, afferente alla potente omonima cosca mafiosa, che le intima di smetterla di parlare, questo il punto di partenza dal quale poter poi analizzare in profondità le caratteristiche della ‘ndrangheta che affonda la propria forza nell’omertà, nella capacità di impedire che si parli della crudeltà e della prepotenza che la contraddistinguono.Il silenzio, a volte determinato dalla paura, altra volta dall’indifferenza, ne ha consentito diffusione e consolidamento anche al di fuori dei confini nazionali. È la forza della parola, il coraggio di denunciare, scrive il magistrato Manzini, che potrà distruggerla. I proventi del libro saranno devoluti all'organizzazione non lucrativa di utilità sociale “Feriti e vittime della criminalità e del dovere” (Fer. Vi. Cr. e Do.).Dal dibattito si............