Un magistrato in servizio alla Corte d'Appello di Catanzaro, e due avvocati, uno del foro di Catanzaro e l'altro di Locri sono stati arrestati dalla Guardia di finanza su disposizione della Dda di Salerno per corruzione in atti giudiziari.
Un magistrato in servizio alla Corte d'Appello di Catanzaro, Marco Petrini, e due avvocati, uno del foro di Catanzaro e l'altro di Locri sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza su disposizione della Dda di Salerno per corruzione in atti giudiziari. L'accusa parla di "azioni corruttive per far riottenere il vitalizio a un ex politico calabrese" e per "agevolare futuri avvocati per il superamento del concorso".
Sempre secondo le ipotesi degli inquirenti: "Un medico in pensione stipendiava il giudice per garantirsi le sue funzioni". I destinatari dei provvedimenti sono otto, sette dei quali con custodia cautelare in carcere e uno ai domiciliari. Le indagini, avviate nel 2018 e coordinate dalla Dda di Salerno, hanno permesso di ricostruire "una sistematica attività corruttiva" nei confronti del magistrato. Nell'abitazione del giudice sono stati trovati seimila euro in una busta.
primo grado o sequestri patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, nonché sentenze in cause civili e accertamenti tributari".
Marco Petrini è magistrato della Corte d'Appello di Catanzaro, nonché presidente della Commissione provinciale tributaria.
Insieme a Petrini sono state arrestate altre sette persone, tra cui due avvocati, uno di Lamezia Terme (Catanzaro) l'altro di Locri (Reggio Calabria), dei quali non sono state fornite le generalità.
L'accusa per tutte le persone coinvolte nell'inchiesta é corruzione in atti giudiziari.
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