Stamattina in molti si aspettavano strade deserte in giro solo qualcuno con il cane, negozi chiusi, bandiere dai balconi con musica e magari un nuovo slogan da coniare per questo nuovo lock- down Nulla di tutto questo Catanzaro stamattina si presentava viva e causa anche una giornata di sole quasi estivo erano tante le persone per strada molti i bar regolarmente aperti con il sevizio (prendi e consuma fuori) pochi i negozi chiusi oltre alle attività di abbigliamento e scarpe per adulti molti erano aperti. Questa prima mattinata da zona rossa almeno a Catanzaro sembrava una giornata quasi normale certo tutti con la mascherina ma tutti in giro allegramente o quasi.
Ieri pomeriggio nel corso della consueta conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia e sugli indicatori che hanno portato all’ordinanza del 4 novembre, nella sede del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha chiarito le motivazioni che hanno portato il governo a dichiarare la Calabria “zona rossa”.Ha ribadito che la regione “ha un’incidenza di casi inferiore ma un Rt molto alto”, e per questo è classificata in rischio alto. Ha quindi approfondito i parametri affermando che “l’indice Rt in Calabria è piuttosto elevato (1,84) con un intervallo di incidenza inferiore di 1,56. Questo vuol dire che è certamente oltre 1,5 e ci porta a pensare che c’è un rapido aumento della trasmissione in atto, che potrebbe diventare critica nel prossimo futuro. L’indice Rt stima la tendenza, è un indicatore molto precoce capace di anticipare l’aumento di incidenza dei casi”.Poi l’accenno alle condizioni delle strutture sanitarie “la Calabria regala menti illustri al mondo della scienza e della medicina ma certamente ha una certa importanza il deficit nelle strutture sanitarie, che bisognerà rafforzare. La percentuale di probabilità di occupazione di terapie intensive e aree mediche è superiore al 50%. Il dato di resilienza del sistema, unitamente all’indice Rt, spiega l’inserimento in zona rossa. Esistono poi un paio di “alert”: la numerosità del personale e l’autovalutazione”. Per Rezza “la situazione ora non è critica” ma.......