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venerdì 6 novembre 2020

Ma quale zona rossa Bar aperti, molti negozi aperti, tanta gente in giro sembra una giornata normale altro che primo giorno di lock-down

 


Stamattina in molti si aspettavano strade deserte in giro solo qualcuno con il cane, negozi chiusi, bandiere dai balconi con musica e magari un nuovo slogan da coniare per questo nuovo lock- down Nulla di tutto questo Catanzaro stamattina si presentava viva e causa anche una giornata di sole quasi estivo erano tante le persone per strada molti i bar regolarmente aperti con il sevizio (prendi e consuma fuori) pochi i negozi chiusi oltre alle attività di  abbigliamento e scarpe per adulti molti erano aperti. Questa prima mattinata da zona rossa almeno a Catanzaro sembrava una giornata quasi normale certo tutti con la mascherina ma tutti in giro allegramente o quasi.

 Ieri pomeriggio nel corso della consueta conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia e sugli indicatori che hanno portato all’ordinanza del 4 novembre, nella sede del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha chiarito le motivazioni che hanno portato il governo a dichiarare la Calabria “zona rossa”.Ha ribadito che la regione “ha un’incidenza di casi inferiore ma un Rt molto alto”, e per questo è classificata in rischio alto. Ha quindi approfondito i parametri affermando che “l’indice Rt in Calabria è piuttosto elevato (1,84) con un intervallo di incidenza inferiore di 1,56. Questo vuol dire che è certamente oltre 1,5 e ci porta a pensare che c’è un rapido aumento della trasmissione in atto, che potrebbe diventare critica nel prossimo futuro. L’indice Rt stima la tendenza, è un indicatore molto precoce capace di anticipare l’aumento di incidenza dei casi”.Poi l’accenno alle condizioni delle strutture sanitarie “la Calabria regala menti illustri al mondo della scienza e della medicina ma certamente ha una certa importanza il deficit nelle strutture sanitarie, che bisognerà rafforzare. La percentuale di probabilità di occupazione di terapie intensive e aree mediche è superiore al 50%. Il dato di resilienza del sistema, unitamente all’indice Rt, spiega l’inserimento in zona rossa. Esistono poi un paio di “alert”: la numerosità del personale e l’autovalutazione”. Per Rezza “la situazione ora non è critica” ma.......

giovedì 5 novembre 2020

La Calabria in zona rossa non ci vuole stare Proteste in tutta la regione Ma la colpa è da cercare nell'immobilismo dei politici locali da noi eletti

 Si moltiplicano le proteste in Calabria dopo l’inserimento della regione tra le «zone rosse» per il nuovo Dpcm che prevede, di fatto, il lockdown per le aree più esposte al rischio Covid. In varie zone si registrano iniziative contro la decisione, alimentate soprattutto da imprenditori e commercianti.


Davanti alle sedi istituzionali più importanti si segnalano piccoli presidi con appelli e cartelli di protesta, ma nel pomeriggio si terranno vere e proprie manifestazioni. A Catanzaro è stato organizzato un sit-in che si terrà alle 13 davanti agli uffici della Regione, nel quartiere Germaneto: «Sciopero delle tasse e revoca immediata della zona rossa per difendere il diritto alla libertà e al lavoro del popolo calabrese», afferma l’imprenditore Francesco Chirillo che aggiunge: «L'inaccettabile decisione del Governo di chiuderci ancora una volta in casa per un mese, affondando quello che resta della nostra disastrata economia».

Su Facebook, invece, è nato il gruppo «No alla Calabria zona rossa» che, in poche ore, conta già più di 17mila iscritti. Attraverso il social è stata promossa una manifestazione di protesta che si terrà in serata, alle 18, in piazza Kennedy a Cosenza. «È il momento di chiedere misure economiche straordinarie immediate - hanno evidenziato i promotori - per le famiglie calabresi, altrimenti questo lockdown sarà il funerale della nostra terra. Perchè non vogliamo morire nè di Covid nè di fame».

Analoga iniziativa a Rossano, dove alle 18,30, in piazza Bernardino Lefosse, si terrà una «manifestazione pacifica e apartitica indetta da cittadini e commercianti per dire no alla scelta governativa di istituire una zona rossa in Calabria».

L’appello rivolto in particolare ai commercianti, al mondo dello sport e ai cittadini è quello di percorrere «insieme le vie principali della città per protestare e fare sentire il nostro dissenso contro questa porcata della zona rossa». Ora dopo ora, però, le iniziative si moltiplicano e sono diversi gli appelli rivolti anche allo sciopero per il pagamento di tasse e tributi.

I padri minimi del santuario di San Francesco di Paola, capitale spirituale della regione, hanno diffuso un loro documento. «La nostra terra di Calabria è stata ormai definita «zona rossa» per il dilagare del coronavirus - si legge - in questo tempo di pandemia i suoi abitanti invocano lo speciale patrocinio di San Francesco di Paola, suo celeste patrono».

Il movimento «la Calabria che vogliamo», guidato dall’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria Giuseppe Nucera, annuncia azioni legali contro il Governo: «Abbiamo dato incarico all’avvocato Francesco Palmeri - è scritto in una nota - di predisporre gli atti ....

mercoledì 4 novembre 2020

Botricello casi di positività anche nella scuola elementare domani nel campo sportivo sarà effettuato uno screening di massa

 

 Ci sono stati casi di positività al Covid a Botricello nella scuola elementare – ha annunciato il primo cittadino in un video messaggio, per questo lo stesso sindaco ha fatto sapere che domani mattina alle nove e mezza al campo sportivo di Botricello sarà effettuato uno screening di massa. I tamponi, ha sottolineato il sindaco nel video messaggio, riguarderanno solo l’elenco di  alunni e personale scolastico che risultano avere avuto contatto diretto con le persone risultate positive al Covid.


Pertanto, ha precisato il sindaco, potranno andare a eseguire i tamponi solo coloro che sono negli elenchi e che saranno chiamati, precisando che lo screening di massa riguarda solo chi ha avuto contatto con le persone risultate positive. La curva dei contagi è cresciuta esponenzialmente negli ultimi giorni, sino a ben 31 nuove persone positive. E cresce allarme nella popolazione. Nei giorni scorsi anche il sindaco del

martedì 3 novembre 2020

Catanzaro paura al presidio "Ciaccio" dopo 4 nuovi contagi tra sanitari e pazienti si valuta la chiusura del reparto di ematologia

 


Contagi nel reparto di Ematologia Del presido Ciaccio di Catanzaro tra le varie ipotesi si valuta la chiusura del piano dove sono stati contagiati diverse persone

La situazione rischia di precipitare e così, in queste ore, si sta già valutando anche l'opportunità di sospendere i ricoveri nel reparto di Ematologia dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. La diffusione del Covid è andata ben oltre le iniziali aspettative e il direttore del dipartimento di Oncoematologia, Francesco Talarico, ha riunito questa mattina lo staff medico per individuare una strategia utile al contenimento della catena di contagi, innescati la scorsa settimana dal trasferimento di un paziente nel reparto ospedaliero. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la diffusione del virus sarebbe avvenuta nei giorni successivi al trasferimento di un paziente, già sottoposto a tampone ma risultato negativo. Le successive verifiche avrebbero però confermato l'esatto contrario. Una positività che ha continuato a covare nel reparto fino a questa mattina, quando sono giunti i risultati di una ulteriore tranche di tamponi effettuati sui pazienti e sul personale medico e infermieristico Gli operatori rimasti sono in corsia completamente bardati, come se fosse il reparto di Malattie Infettive. Per arginare il contagio, la direzione del presidio potrebbe decidere di sospendere l'attività. Intanto sono stati avviati i tamponi sugli operatori a rischio contagio, tra cui .....

gli addetti alle pulizie già convocati dall'Asp.

A Sersale enorme successo per la 1° edizione di Porte d'Artista. Sotto la direzione del maestro Massimo Sirelli il centro storico si è magicamente trasformato in un museo all'aperto.

 Grande successo per la 1° edizione di Porte d’Artista Sersale, il primo sentiero di arte e cultura sui portoni dipinti del centro storico di Sersale (CZ)



Sotto la direzione artistica di Massimo Sirelli, artista calabrese di fama internazionale, nome di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, si è conclude tra gli elogi dei partecipanti e dei visitatori che grazie al “nuovo percorso” hanno potuto scoprire le piccole vie e le più antiche “rughe” di uno dei centri storici più autentici della presila catanzarese. L’evento, tenutosi nei mesi di luglio e agosto, si è posto l’obiettivo di trasformare le 14 porte, prive di valore storico e architettonico, costituite da materiale povero, fuori contesto e per la maggiorate dei casi in disuso, in delle autentiche opere d’arte grazie all’intervento pittorico dei migliori artisti locali. Un museo a cielo aperto per artisti affermati e giovani esordienti tra cui ben 4 donne: Antonio Bianco con “Lascia qui la tua anima”, Bislak con “Distanziamento verticale”, Leonardo Cannistrà con “Il pettirosso”, Mike Crispino con “Monte Crozze”, Doctor M con “Gufo tribale”, Immacolata Manno con “Il riscatto di Arocha”, Claudio Morne con “Figghiuma”, Paola Morpheus con “Mucchio di foglie”, Brunella Pisani con “Gran gatè”, Tiskio con “Hip hop tribale”, Serena Torchia con “A cicropa”, Urto con “Eirene”, Zeus_oczb con “Acqua e cipolla”. Il progetto proseguirà con l’inserimento delle porte in una mappa distribuita nel paese e nel CIT, il Centro di Accoglienza Turistica della Riserva Regionale delle Valli Cupe, invitando così tutti i turisti a visitare il “Sentiero delle Porte 2020”. Sirelli aggiunge “il mio sogno è quello nel 2021-2022, di poter realizzare in ogni paese della presila un .......

Sentiero Porte d’Artista, che metta in comunione tutti i paesi e che insieme si realizzi il Cammino di PAS”.



lunedì 2 novembre 2020

Coronavirus, Ben 50 contagiati tra medici, infermieri, e operatori sanitari Numeri alti in Calabria che travolge chi quotidianamente si mette al servizio dei cittadini

 Tempi bui. In Calabria 50 tra medici, infermieri e operatori sanitari di supporto hanno contratto il covid



Si tratta di numeri mai raggiunti nella prima fase primaverile della pandemia. Il contagio riguarda personale sanitario in servizio a Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Cosenza, Lamezia Terme, Castrovillari, Polistena, Cetraro, Locri e Drapia (Vibo Valentia) impiegato nei reparti ospedalieri più disparati: dalla Rianimazione all’Ortopedia; dalla Nefrologia alla Medicina generale, dalla Pediatria al Pronto soccorso passando poi, in alcuni casi, per la medicina territoriale. Un medico del 118 cetrarese è addirittura ricoverato in terapia intensiva all’Annunziata di Cosenza. I camici bianchi e verdi riprendono il loro ruolo di “eroi” a ragion veduta, nonostante le contumelie spesso diffuse sul web da i cosiddetti complottisti e dai negazionisti. L’allarme è molto alto nella nostra regione indicata dall’Istituto Superiore di Sanità come tra le più esposte ad una possibile «diffusione incontrollata del coronavirus» e quindi classificata a «rischio elevato». Roberto Pititto, segretario calabrese del Sindacato medici italiani, in servizio a Cetraro, appare preoccupato: "Il rischio nella nostra professione è una condizione conclamata: cioè chi fa il medico sa bene di andare incontro ad una serie di possibili inconvenienti. Ora, però, tutto è accentuato ed i rischi aumentano in modo esponenziale per una serie di ragioni. La prima è sotto gli occhi di tutti: tra la esecuzione di un tampone e la successiva processazione passa troppo tempo, a volte quattro giorni. Dunque, v’è la possibilità concreta che, in quel lasso di tempo, il positivo possa infettare. La lentezza nella processazione è dettata dalla mancanza di un numero adeguato di ......