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giovedì 26 novembre 2009

IL CASTELLO

Appresso viene un castello della  Sellia, luogo piccolo ma molto forte di sito e di fabbrica, posto in un luogo sublime, dove vi furono pietre d’oro e di argento, ammassate con terra di maniera. Nel tempo di Filippo II furono mandate persone pratiche per ridurre quelle pietre in oro puro e puro argento, ma per essere li boschi lontani, era tanta la spesa per condurre la legna
Così scrisse G. Marafioti a proposito del castello di Sellia.

E  Don Pasquale Perri ribadisce: “Adagiata sopra una rupe scoscesa, Sellia si rendeva inaccessibile da ogni parte, tranne che dal lato superiore, nel quale era difesa da un fortilizio ben munito; luogo perciò sicuro dalle aggressioni nemiche ed inespugnabile da qualunque assalto”.[2]
Il fortilizio venne edificato verso la metà del XII secolo. La sua costruzione risale, dunque, al periodo normanno ed è attribuita, da alcuni storici, a Ruggero il Normanno, padre di Guglielmo il Malo, nel 1057, da altri, invece, a Roberto il Guiscardo, nel 1060.
E’ certo, comunque, che anche il castello di Sellia faceva parte del complesso sistema difensivo della Calabria, realizzato in epoca normanna, per esigenze difensive e feudali.
Costruito sulla sommità del colle sovrastante il paese, a presidio del nucleo abitato, il castello doveva essere simile ad altre costruzioni fortificate dell’epoca: grosse muraglie a carattere difensivo, con torri alte e merlate, atte alla difesa piombata, chiudevano una corte interna. Questa struttura fortificata garantiva la sicurezza e la difesa al palazzo baronale, dove il signore dimorava ed amministrava la giustizia. Una torre quadrata di dimensioni superiori alla media, probabilmente con funzioni di mastio, era posta a protezione dei punti più vulnerabili ed aveva la duplice funzione di sorvegliare il terreno circostante e di costituire l’ultimo baluardo di difesa contro gli assalitori. Inizialmente era  nel mastio che alloggiava il feudatario. Su di esso veniva, di norma, alzato il vessillo del signore del luogo, prova tangibile della potenza feudale.
Il castello fu, quindi, residenza ordinaria dei baroni che si succedettero al dominio feudale di Sellia, fino all’epoca dell’invasione francese, quando, abolita la proprietà feudale e ristretta la proprietà dei vassalli, le famiglie di coloro che erano gli ultimi feudatari furono costretti a riparare nei paesi vicini.
Seriamente danneggiato dal devastante terremoto del 1783, il castello venne completamente distrutto e ridotto a pochi ruderi dalla terribile alluvione del 1943.
La mancanza di un intervento conservativo, purtroppo, ha fatto si che il sito si presenti, attualmente, in uno stato di degrado e di abbandono.
Dell’antico fortilizio, oggi, rimangono solo alcune parti delle possenti mura, che dominano,  imponenti, l’intera valle, a cui fa da corona la catena montuosa della Sila Piccola.
Fonte Mondimedioevali.net

6 commenti:

  1. Secondo me più di castallo dobbiamo parlare di ruderi completamente abbandonati .In qualsiasi altra parte sarebbero stati valorizzati,ma quà siamo a Sellia dove tutto viene dimenticato.

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  2. Efettivamente del castello rimane ben poco ,ma cio che fà più rabbia è che quel poco viene completamente abbandonato .Al nord ci sono posti dove i castelli sono stati ricostruiti completamente nuovi.

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  3. Non sapevo che la datazione del castello fosse così antica adirittura verso l'iniziono dell'anno mille

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  4. Sellia ha un passato che spesso neanche noi nati lì conosciamo.Grazie all'ideatore di questo blog,ottimo lavoro

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  5. Come al solito. I ficu passanu ma i mangiaficu restanu sempre i stessi

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  6. Io penso che un blog così ben strutturato non esista è un piacere leggerlo ,complimenti ma ho notato che non c'è la sezione cucina come devo fare per inserire una ricetta?

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