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martedì 23 febbraio 2010

IL MORZEDDHU (OPPURE...MORSEDDU,MURSEDDU,MORZELLO,MORSELLO).


Il morzeddhu (anche detto murseddu, morseddu, morsello o morzello), è un tipico piatto di trippa di Catanzaro. La leggenda vuole che sia stato inventato durante il periodo natalizio da una donna dalle mille risorse che, rimasta sola dopo aver perso il marito, e lavorando per tirare avanti la famiglia come addetta alla pulizia del cortile del macello, non avendo niente da mangiare per le feste, preparò una zuppa di "carne" utilizzando le frattaglie che altrimenti sarebbero state destinate alla discarica della Fiumarella. In realtà le origini del morzeddhu sono da ricercarsi nella zona compressorio Catanzarese o adirittura ad un'antica ricetta di origine ebraica, se non saracena, che aveva diuneddi (interiora di vitello) fra i suoi ingredienti principali. Il termine "morzeddhu", che deriva dal latino morsicellus (piccolo morso), si ritrova nella lingua francese (morsel, "bocconcino"), in quella spagnola (al muerzo, "pranzo") ed anche - senza andare troppo lontano - nel termine "ammorsellato" (che è un manicaretto di carne sminuzzata e uova sbattute). Tradizionalmente il morzeddhu si serve dentro la pitta, un tipico pane a forma di ciambella schiacciata con poca mollica, di circa quaranta centimetri di diametro, che si trova solo a Catanzaro. Il centro storico del capoluogo era pieno di morzeddhari che nelle loro caratteristiche putiche (osterie) alle dieci e mezzo di mattina cominciavano a vendere questa pietanza agli operai ed ai manovali,ed alle persone che si recavano in città dai vari paesi della provincia.I Selliesei quando prendevano il pullman per andare a Catanzaro per disbrigare varie faccende non si facevano mai mancare "nu bellu morzellu intra a pitta ccu nu biccheri e vinu russu". La pitta viene tagliata prima a metà in due mezzelune e quindi ciascuna parte viene aperta ed imbottita di trippa al sugo. "T'a dde sculara gargi gargi" come si dice nel dialetto locale, è quello che succede poi al primo morso, quando il sugo fuoriesce immancabilmente dal panino.

Ecco la preparazione del morzeddhu inviata tramite email da Caterina
Per la preparazione di questa specialità portare ad ebollizione abbondante acqua e scottarvi la trippa per qualche secondo - anche a piccole porzioni - raschiandola per rimuovere tutte le impurità. In acqua pulita, bollente, cuocere ancora la trippa per quindici/venti minuti e poi scolarla, lasciarla raffreddare e tagliarla a listerelle. Nel frattempo portare ad ebollizione la salsa di pomodoro leggermente allungata con acqua e olio, e salare quanto necessario. Appena il sugo comincia a sobbollire aggiungervi la trippa e lasciarla cuocere a fuoco lento almeno venti minuti controllando la cottura ed aggiungendo ogni tanto un po' d'acqua bollente. A metà cottura aggiungere i rametti di origano ed il peperoncino rosso, possibilmente di Soverato, quello che di solito spicca sui balconi delle abitazioni calabresi. Servire molto calda e nella pitta accompagnando con un bicchiere di vino rosso locale.

8 commenti:

  1. Esistono ancora le "putiche" che praparano il morzellu la mattina presto a Catanzaro?

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  2. Ancora qualche putica si trova, anzi ultimamente il morzeddu viene rivalutato anche dai giovani con sagre ecc.. dedicate a questo prelibato piatto

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  3. Bravissime queste cuoche di selliaracconta, mettete sempre la fotografia con la ricetta perchè sono favolosi!

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  4. uN PIATTO BUONISSIMO,UNO SPUNTINO IDEALE PER I NOSTRI GENITORI QUANDO ANDAVANO A CATANZARO

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  5. Anche se l'ora è tardi "maviti fattu venira a gulia du morzellu" non lo gusto da più di un anno.

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  6. Una cosa che non deve assolutamente mancare è il colore rosso.Rosso come il sugo,come il peperoncino,come il vino.Tutte e tre rigorosamente rossi.

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  7. Foto molto allettante ti fà venira a gulia

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  8. la ricetta di caterina è a mio parere imprecisa,almeno nel procedimento dopo la pulitura.Cio non toglie che "u morzeddhu" è buonissimo.Lina

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