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lunedì 21 giugno 2010

In viaggio da Sellia verso la Sila (quarta parte)

Riprendiamo il cammino speditamente, dovevamo essere in Sila prima che facesse buio, non avevamo mangiato niente, ed io dopo aver svuotato per la paura anche la parte più remota dell’intestino avevo ancora più fame di prima, ma non potevamo fermarci, la notte era vicina e ogni cosa diveniva più rischiosa soprattutto “cu nu cotrarellu e decianni appressu”, i due asini erano stanchi, camminavano sempre più piano, ed io ero stanchissimo malgrado ero sempre seduto "subbra u ciuccio" di Zio,ero stanco ,si stanchissimo ed avevo fame ma nè papà, nè tanto meno zio (che camminava sempre avanti), ed io forse anche per la fame lo vedevo e non lo vedevo ,ascoltavano le mie lamentele. "Siamo arrivati!" esclamò zio, no, non potevo crederci, eravamo arrivati,ma dove? Non vedevo nessun paese, certo, i pini da un po’ avevano dato il posto ad un immensa spianata,ma il paese? le luci delle case? Io vedevo solo buio, buio pesto; ma nel buio che si faceva sempre più fitto, sbucò dietro ad una piccola salita un casolare enorme, dei cani iniziarono ad abbaiare forte ma appena annusarono zio si calmarono subito, da dentro il casolare uscirono due,tre cinque….forse dieci persone tanto che pensai che un intero paese abitava nel grandissimo casolare. Si salutarono con tutti in modo confidenziale mi fecero scendere dall’asino,mettendomi addosso un grande mantello, faceva freddo, un freddo invernale,appena fui dentro sentii un delizioso profumino che la mia completamente svuotata pancina fece un rumore forte, secco, tipo l’eco dentro una caverna, mangiai tutto velocemente, erano delle patate bollite schiacciate con verdure di campo, non avevo mai mangiato delle patate in vita mia o almeno non così buone. Papà e zio erano seduti vicino ad un enorme camino acceso con molte altri anziani intorno,mi misero a letto dicendomi che domani saremmo partiti all’alba per il viaggio di ritorno a Sellia. Non avevo neppure dormito 5 minuti che zio mi sussurrava di alzarmi perché dovevamo ripartire,ma come obiettai "se mi sono appena addormentato?" "dormi dalle 9 di ieri sera ora sono le 5.30 su alzati ometto". Fuori era ancora buio, vedevo papà che stava controllando il nuovo carico che sistemava accuratamente sui 2 asinelli, patate tante piccole rosse patate che aveva abilmente barattato con i ficu tosti portati da Sellia sino in Sila.
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