Ustrumbu è il titolo della mostra che si inaugurerà il giorno 11 gennaio alle ore 17:30, nelle gallerie del complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro, con il contributo del Comune di Catanzaro, Assessorato alla Cultura retto dal Vice Sindaco Antonio Argirò. La manifestazione si concluderà con la rappresentazione teatrale prevista per il 22 gennaio alle 18,00 presso l'Auditorium Casalinuovo di Catanzaro. L'esposizione, che rappresenta un invito e una risposta dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro alla città, è nata dall'idea di promuovere sul territorio un intervento basato sulla collaborazione tra professori e allievi della stessa istituzione. Questo progetto, sotteso dalla volontà di confrontare l'esperienza consolidata dei docenti con la fresca creatività degli studenti, costituisce il prosieguo dei tre eventi presentati lo scorso anno nella Galleria del bi-sogno, uno spazio promosso e fondato dall'Accademia catanzarese allo scopo di favorire questo tipo di cooperazione. The show must go on: fuori e dentro la galleria le iniziative culturali continuano, stimolando nelle varie generazioni di artisti attivi in Calabria energie propulsive e prolifiche. ''Emozionare' è la parola d'ordine degli artisti presenti nella mostra USTRUMBU: una manifestazione dal titolo ludico e coinvolgente che raggruppa, sotto il segno comune della lotta sociale e della creatività, Paola Ascone, Fiormario Cilvini, Mariagrazia Costa, Angelo Antonio Falmi, Rosaria Iazzetta, Maria Teresa Sorbara, Laura Stancanelli. La storia è quella di Cyranò, un giovane idealista dal soprannome letterario dovuto al suo naso rosso e grosso. Cyranò è un ragazzo libero e attivo che sostiene il progresso, la giustizia, l'impegno civile, l'intraprendenza. La sua vita scorre parallela a quella di due celebri sognatori, il gabbiano Jonathan Livingston (protagonista dell'omonimo racconto di Richard Bach) ed Enrico Mattei, lo storico Presidente dell'ENI morto in circostanze sospette e misteriose.
Dopo una serie di eventi che vedono la partecipazione incrociata dei vari personaggi, il nostro eroe giungerà alla conclusione che soltanto la morte può restituire all'uomo la sua piena libertà: al pari del gabbiano Jonathan Livingston e dello stesso Mattei. La morte è quindi intesa come transito verso la perfezione e come realizzazione di quegli ideali che nella vita terrena possono rappresentare soltanto obiettivi astratti e illusorie aspirazioni.