La Direzione marittima calabrese delle Capitanerie di porto,
coordinata dal capitano di vascello Vincenzo De Luca, ha presentato a
Palazzo Campanella il primo documento che fotografa, dopo due anni di
studio, lo stato delle coste e del mare di Calabria.
“Un grande lavoro
sinergico - ha sottolineato De Luca - che pone in evidenza criticità e
propone soluzioni”. Il presidente del Consiglio regionale, Francesco
Talarico, nel suo indirizzo di saluto, ha sottolineato “l’importanza del
documento della Guardia costiera, da cui è possibile trarre utili
indicazioni per costruire azioni di governo e politiche di sviluppo del
territorio. La nostra Regione ha posto al centro della sua azione in
questi mesi la balneabilità del mare e il recupero del territorio
costiero come elementi cardine per lo sviluppo turistico, e quindi,
dell’economia e dei servizi”. “Credo che questo incontro di lavoro - ha
proseguito il presidente del Consiglio regionale - sarà un’ottima
premessa per irrobustire i rapporti interistituzionali. Sappiamo quanta
importanza abbiano le Capitanerie di porto, soprattutto a livello
locale, per la attenta vigilanza e per i compiti che esse svolgono in
tutto il settore marittimo. Soprattutto in una regione come la Calabria,
con i suoi ottocento e più chilometri di coste, il compito delle
Capitanerie di porto e della Guardia costiera, rivolto alla vigilanza,
al controllo e alla difesa dell’ambiente marino, assieme a tutte le
operazioni svolte per garantire la sicurezza nella navigazione, si
rivela essenziale per tutelare le risorse naturali e consentire lo
sviluppo di attività produttive che si svolgono sulle fasce costiere”.
“Due anni di ricerche e di confronto di dati su 821 chilometri di coste,
sull’ambiente marino, sulle attività dei 117 comuni costieri della
Calabria, condensate in seimila pagine, sedicimila fotografie - ha detto
il comandante De Luca - che costituiscono una raccolta statistica di
notevole spessore. Sono stati censiti 288 relitti, e, allo stato
attuale, non vi è traccia di presenza di navi affondate con sostanze
pericolose. Peraltro, in collaborazione con l’Arpacal, abbiamo
effettuato prove sottocosta senza riscontrare radioattività”. Il
presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, ha sottolineato
positivamente “l’esito della ricerca, il confronto ed il riscontro delle
azioni messe in campo tra istituzioni con diversa responsabilità, ma
con l’unico obiettivo di salvaguardare il mare e le coste della
Calabria”. Scopelliti, inoltre, ha anticipato alcuni
indirizzi di programmazione della Giunta regionale, come “la
proposta di potenziare l’offerta di portualità a fini turistici e
sviluppare la crocieristica. La politica - ha detto - ha l’onere della
responsabilità di pianificare le azioni utili per il futuro sviluppo.
Noi lo stiamo facendo per Gioia Tauro, lavorando assiduamente con il
ministro Matteoli, avendo consapevolezza che in questa fase storica
molto dipende dalle nostre capacità e dalle risorse che sapremo mettere
in campo”. Il presidente della Giunta ha anche affrontato il tema della
balneabilità alla luce degli episodi avvenuti durante l’estate. “Abbiamo
controllato costantemente i punti critici - ha detto - ed i controlli
eseguiti ci permettono di dire che il nostro mare é fruibile nel 92% dei
casi. Questo non significa non tenere contro delle criticità emerse
dalla filiera della depurazione, come a Paola, lo scorso 12 luglio,
quando i dati ci fecero capire che il depuratore lì non funzionava. Ed
allora abbiamo anche scoperto che taluni gestori, per risparmiare
energia elettrica, di notte chiudevano l’impianto e scaricavano tutto in
mare.
Abbiamo constatato anche la presenza di schiuma ed i controlli ci
hanno detto che si trattava di mucillagine e non di inquinamento, un
fenomeno per noi comunque nuovo che vogliamo affrontare con l’attenzione
dovuta”. “È auspicabile - ha aggiunto Scopelliti - che per speculazioni
di natura politica non si verifichino più situazioni come quella di
Cetraro, con quella devastante comunicazione secondo cui il mare di quel
centro presentava tracce di radioattività. Non era vero, ma tutto è
servito per mettere paura ai turisti, con gravissimi danni per gli
operatori”. “Nelle prossime settimane - ha concluso il presidente della
Giunta regionale - avvieremo interventi per un valore di 28 milioni di
euro in 50 dei 117 comuni costieri per contenere i danni della mancata
depurazione, un primo passo da cui contiamo di avere efficaci risposte
efficaci, anche se molto c’é ancora da fare”. Nel corso dell’incontro
sono intervenuti il comandante generale della Capitanerie di Porto,
ammiraglio Marco Brusco, ed il sottosegretario all’Ambiente, Elio
Belcastro, il quale ha dato atto del “grande lavoro svolto dalla
Capitaneria e dell’ottimo livello di sinergia emerso tra lo Stato e le
sue articolazioni ed i poteri locali”.