
Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità una
mozione che impegna la giunta a «farsi carico degli studi» di Denise
Cosco, la figlia di Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia crotonese
rapita a Milano e poi sciolta nell'acido nel 2009. A presentare il
documento è stato il consigliere regionale di Sel Giulio Cavalli, alla
vigilia della 17esima giornata nazionale in ricordo delle vittime della
mafia. La mozione impegna il presidente della Regione Lombardia Roberto
Formigoni e la giunta «ad adoperarsi con tutti gli strumenti a
disposizione affinché sia assicurato il diritto allo studio a Denise»,
che attualmente vive in una località protetta, finanziando una borsa di
studio per la ragazza, parte civile nel processo dove figura fra gli
imputati anche il padre, legato alla 'ndrangheta, accusato dell'omicidio
di Lea Garofalo. «L'aspetto simbolico è importantissimo, perché
l'istituzione si fa carico del lutto ha commentato Cavalli in..
questo
paese gli eroi hanno il diritto di non sentirsi soli e di provare a
rifarsi una vita normale. Auspichiamo che venga creato un fondo dedicato
ai testimoni di giustizia».