E' arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per i 97 indagati
coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su
presunti casi di esami venduti all'Universita' "Magna Graecia".
Nel
corso delle indagini, rispetto a cui a vario titolo, compaiono le accuse
di corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in
atto pubblico, falso per indurre in errore l'Ateneo, soppressione e
distruzione di atti - mentre solo per pochissimi indagati e' ipotizzato
il reato di associazione a delinquere -, diverse lauree sono state
sottoposte a sequestro, cosi' come alcuni indagati sono stati raggiunti
da un provvedimento interdittivo dell'esercizio della professione
forense, nel corso delle varie tranche che via via sono venute alla
ribalta, fino alla notifica dell'avviso di conclusione indagini ai 97
indagati emesso lo scorso luglio. Adesso, i sostituti procuratori
Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, titolari dell'inchiesta condotta dai
militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, hanno
chiesto il processo per 97 indagati, tra cui 4 impiegati dell'Ateneo
catanzarese, 2 docenti, e 91 persone coinvolte in qualita' di studenti,
alcuni dei quali hanno conseguito gia' il titolo accademico che pero',
come detto, e' finito sotto sequestro, e il giudice dell'udienza
preliminare decidera' se e per chi accogliere tale richiesta.
Il caso della presunta compravendita di esami universitari scoppio' nel
novembre del 2007, e travolse prima la facolta' di Scienze economiche
aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all'unica
segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco
Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di
quell'anno. Marcello, in esecuzione di un'ordinanza cautelare, il 14
novembre 2007 fini' agli arresti domiciliari con l'accusa di avere
letteralmente venduto i singoli esami a circa 300 euro ciascuno,
alterando poi le copie a ricalco dei verbali d'esame che, una volta
falsificate con i risultati voluti, lui stesso avrebbe inserito nei
fascicoli degli studenti cui aveva accesso quale funzionario
responsabile della segreteria. Ad accrescere il materiale di indagini,
fatto da molte intercettazioni, da vasta documentazione e dai verbali
dei numerosi studenti ed ex studenti sentiti nel corso dei mesi,
giunsero anche le confessioni di due studenti indagati i quali, nel
rendere la loro versione, aggiunsero vari altri dettagli da
approfondire. Nell'ambito di quel primo filone d'indagine i pm
incassarono tre patteggiamenti e una condanna a carico delle prime
quattro persone finite nei guai. In seguito altre 16 persone furono
raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo
avviso era per il solito Marcello), quando i carabinieri eseguirono
contestualmente il sequestro delle prime due lauree, quelle di due
indagati gia' iscritti quali praticanti presso il Consiglio dell'ordine
distrettuale degli avvocati di Catanzaro. Pochi giorni dopo, nell'ambito
del medesimo vasto filone investigativo, il giudice per le indagini
preliminari di Catanzaro, su richiesta...
della Procura, emise un
provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento
dell'attivita' forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo
capitolo dell'inchiesta, con un'informazione di garanzia notificata ad
altre 52 persone (ed anche in questo caso un cinquantatreesimo avviso e'
per Marcello). Fra loro molti avvocati iscritti ai vari Ordini
calabresi (due a quello di Catanzaro), ma anche a qualcuno del nord
Italia; 25 praticanti, sempre iscritti in vari Ordini; e 13 non ancora
iscritti ad alcun Ordine forense. Appena un mese dopo il Consiglio
dell'ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro decise la
sospensione cautelare degli iscritti coinvolti nell'inchiesta.