lunedì 12 marzo 2012

Inchiesta sugli esami venduti all'università Magna Graecia di Catanzaro chiesto un rinvio a giudizio per ben 97 indagati


E' arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per i 97 indagati coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti casi di esami venduti all'Universita' "Magna Graecia".
 Nel corso delle indagini, rispetto a cui a vario titolo, compaiono le accuse di corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, falso per indurre in errore l'Ateneo, soppressione e distruzione di atti - mentre solo per pochissimi indagati e' ipotizzato il reato di associazione a delinquere -, diverse lauree sono state sottoposte a sequestro, cosi' come alcuni indagati sono stati raggiunti da un provvedimento interdittivo dell'esercizio della professione forense, nel corso delle varie tranche che via via sono venute alla ribalta, fino alla notifica dell'avviso di conclusione indagini ai 97 indagati emesso lo scorso luglio. Adesso, i sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, titolari dell'inchiesta condotta dai militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, hanno chiesto il processo per 97 indagati, tra cui 4 impiegati dell'Ateneo catanzarese, 2 docenti, e 91 persone coinvolte in qualita' di studenti, alcuni dei quali hanno conseguito gia' il titolo accademico che pero', come detto, e' finito sotto sequestro, e il giudice dell'udienza preliminare decidera' se e per chi accogliere tale richiesta.
Il caso della presunta compravendita di esami universitari scoppio' nel novembre del 2007, e travolse prima la facolta' di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all'unica segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di quell'anno. Marcello, in esecuzione di un'ordinanza cautelare, il 14 novembre 2007 fini' agli arresti domiciliari con l'accusa di avere letteralmente venduto i singoli esami a circa 300 euro ciascuno, alterando poi le copie a ricalco dei verbali d'esame che, una volta falsificate con i risultati voluti, lui stesso avrebbe inserito nei fascicoli degli studenti cui aveva accesso quale funzionario responsabile della segreteria. Ad accrescere il materiale di indagini, fatto da molte intercettazioni, da vasta documentazione e dai verbali dei numerosi studenti ed ex studenti sentiti nel corso dei mesi, giunsero anche le confessioni di due studenti indagati i quali, nel rendere la loro versione, aggiunsero vari altri dettagli da approfondire. Nell'ambito di quel primo filone d'indagine i pm incassarono tre patteggiamenti e una condanna a carico delle prime quattro persone finite nei guai. In seguito altre 16 persone furono raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo avviso era per il solito Marcello), quando i carabinieri eseguirono contestualmente il sequestro delle prime due lauree, quelle di due indagati gia' iscritti quali praticanti presso il Consiglio dell'ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro. Pochi giorni dopo, nell'ambito del medesimo vasto filone investigativo, il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta...
della Procura, emise un provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento dell'attivita' forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo capitolo dell'inchiesta, con un'informazione di garanzia notificata ad altre 52 persone (ed anche in questo caso un cinquantatreesimo avviso e' per Marcello). Fra loro molti avvocati iscritti ai vari Ordini calabresi (due a quello di Catanzaro), ma anche a qualcuno del nord Italia; 25 praticanti, sempre iscritti in vari Ordini; e 13 non ancora iscritti ad alcun Ordine forense. Appena un mese dopo il Consiglio dell'ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro decise la sospensione cautelare degli iscritti coinvolti nell'inchiesta.