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Veduta di Taverna (Catanzaro) |
Ricordare con l’ impegno la giornata delle donne affrontando una
tematica sempre attuale: ”la prevenzione e la cura dei tumori alla
mammella”, avvalendosi di medici che hanno deciso di spendersi senza
riserve nella lotta al carcinoma alla mammella. Questo l’intento,
riuscitissimo, a giudicare dalla partecipazione presso le sale della
Banca di Credito Cooperativo di Taverna, dei dirigenti dell’Associazione
Calabrese Malati Oncologici, sodalizio che ormai da due anni opera con
competenza sul territorio presilano. Sotto l’egida di Avis Presila ed
in collaborazione con la LILT,la cui presidente era assente per
improrogabili impegni presi precedentemente, si è svolto il convegno
”Prevenzione del tumore alla mammella”.Presenti, Francarlo Leone,
responsabile U.O del reparto di Senologia chirurgica dell’azienda
ospedaliera Pugliese-Ciaccio, Bonaventura Lazzaro, alla guida del
reparto di cure palliative dello stesso presidio ospedaliero, Roberto
Squillace, oncologo, don Giorgio Rigoni, parroco di Petronà, Biagio
Vavalà, assessore del comune di Taverna, Filappantonio Catizone,
responsabile del polo sanitario di Taverna, Aurelia Parrottino,
diabetologa, Nuccio Fratto, medico di base, oltre ad esponenti delle
amministrazioni dei centri limitrofi. Il saluto del presidente Avis,
Antonio Frustaci, ha aperto i lavori, a seguire, la lettura di quelli
fatti pervenire dal parroco di Taverna don Maurizio Franconiere ed il
discorso introduttivo di Franco Parrottino, moderatore dell’incontro,
che ha plaudito ad iniziative volte alla miglior conoscenza di patologie
neoplastiche. Aldo Riccelli, presidente ACMO, non senza un accenno di
commozione legato alla sua vicenda personale, ha ricordato quanto sia
stato sofferto, ma al tempo stesso gratificante, decidere di mettere in
piedi un’associazione che fungesse da supporto nelle cure dei malati
oncologici “I rari momenti di sconforto, vengono immediatamente mitigati
dagli sguardi riconoscenti che cogliamo negli occhi dei pazienti, ai
quali forniamo un sostegno infinitesimale rispetto alla grande mole di
lavoro che gli oncologi del Ciaccio svolgono quotidianamente. Ho
“vissuto” per mesi a contatto con questa terribile realtà nel reparto
di cure palliative del Ciaccio, e, in nessun altro contesto ho
riscontrato l’impagabile capacità di spendersi per garantire al paziente
la condizione più dignitosa, rispetto all’ enormità della malattia, che
ho registrato nei medici e nel personale che opera in quei reparti che
per molti diventano una casa”. Biagio Vavalà, assessore comunale, ha
sottolineato il grande apporto che le varie associazioni operanti a
Taverna e nei centri limitrofi, forniscono quotidianamente alle
amministrazioni comunali, senza mai prevaricare, ma con l’unico intento
di contribuire alla crescita sociale e morale della popolazione. Socio
fondatore della sezione ACMO di Sorbo San Basile, Bonaventura Lazzaro ha
relazionato rispetto alle pratiche preventive da attuare per impedire
l’insorgenza della patologia neoplastica. “Possiamo modificare, con
stili di vita particolari, alcuni aspetti del nostro patrimonio
genetico. La diagnosi precoce è fondamentale, consente infatti, al
medico di intervenire su una condizione ancora non compromessa
totalmente”. L’oncologo ha proseguito fornendo al pubblico, in gran
parte composto da donne, una serie di indizi utili per fare una
corretta prevenzione e per individuare tempestivamente eventuali
neoplasie che potrebbero degenerare. Concludendo ha affermato. “Ancora
oggi la parola ”cancro” incute timore,nei reparti oncologici spesso
l’approccio è timoroso e diffidente. E’ necessario abbattere questi
paletti , e lo si può fare solo promuovendo la cultura dell’informazione
medica e sanitaria affidata però a chi davvero ha a cuore le sorti di
ciascun individuo”. Secondo Francarlo Leone è necessario che la
sensibilità espressa dal mondo del volontariato, si traduca poi in una
gestione più oculata e mirata da parte delle amministrazioni locali ”la
cui sensibilità,però rispetto al tumore della mammella che miete più
vittime di una guerra, è purtroppo ancora di basso livello”.
Il senologo
ha però, di contro, proseguito, spiegando come nel corso degli anni, si
sia verificata intorno a questa branca dell’oncologia, una vera e
propria rivoluzione, grazie alla presa di coscienza delle donne che
hanno finalmente capito l’importanza di interventi preventivi che sempre
più spesso risultano salvavita .Emotivamente coinvolgente l’intervento
di don Giorgio Rigoni che ha testimoniato il suo impegno nel
volontariato. Al termine, vivace dibattito con le pertinenti
interrogazioni rivolte ai relatori dalla donne in sala, ma soprattutto
dalle giovanissime allieve della scuola media di Taverna che, con i loro
circostanziati interrogativi, hanno piacevolmente stupito astanti e
relatori.