A volte può capitare che alcuni sms ci vengano a costare il doppio
rispetto al testo. Ovvero ne mandiamo uno al prezzo di due. Questo
accade perchè su alcuni modelli di cellulare, come ad esempio l’iPhone,
quando scriviamo la lettera “E” maiuscola accentata, l’sms da 160
caratteri all’improvviso si trasforma in uno di 70. Lo stesso capita se
scriviamo la parola “però”. Praticamente l’accento ci occupa lo spazio
di un messaggio, riducendoci i caratteri disponibili e facendo sì che il
testo diventi lungo, anche se effettivamente non lo è. Questo succede
perché il telefono deve attingere ad un vocabolario speciale con una
codifica più pesante per ogni carattere, come spiega Marco Calvo
amministratore della società E-text.
La notizia ha fato preoccupare non poco quasi tutti gli italiani.
Almeno la percentuale, altissima, che manda sms, ormai divenuti parte
del nostro modo di comunicare. Esistono però valide alternative e modi
per mandare sms gratis, ed è proprio lì che il futuro sembra
indirizzarsi. Molto presto infatti i “cari” messaggini potrebbero essere
soppiantanti dalle applicazioni gratuite di messaggistica. Due delle
più utilizzate sono “WhatsApp” e “Viber”, che permettono a chi attiva il
traffico dati sul telefonino di sostituire le chiamate e i messaggi a
pagamento. Il meccanismo è semplicissimo: chi le possiede può comunicare
gratuitamente con gli altri possessori. Una sorta di chat per cellulari
in pieno stile Messenger o Skype. E’ ovvio che occorre una connessione
internet sul cellulare, ma i costi sono certamente inferiori al mandare
sms con prezzi raddoppiati, per giunta senza saperlo.
Sui nuovi iPhone inoltre è già presente l’applicazione “iMessage” che
offre lo stesso servizio di messaggistica gratuita tra gli utenti del
melafonino. Tutte queste nuove applicazioni stanno di fatto soppiantando
il tradizionale sms. Non per la questione degli accenti “galeotti” o
delle parole e battute controllate, ma semplicemente perchè oltre ad
essere gratis ed illimitate nel traffico di sms, sono anche decisamente
più pratiche e più rapide, comunicando di fatto in tempo reale.
Un fenomeno divenuto ormai talmente vasto che alcune compagnie
telefoniche del nord Europa hanno assistito passivamente ad un crollo
degli sms nel periodo natalizio che ha toccato punte del 22% in
Finlandia e del 14% in Giappone. Negli Stati Uniti il crollo è previsto
alla fine del 2012 e un anno più tardi per l’Italia. Non più sms ma
messaggini in rete con una perdita economica per le maggiori compagnie
telefoniche che già nel 2011 è stata di 14 miliardi di dollari, una
cifra destinata ad aumentare velocemente.
C’è poi una vecchia questione ancora aperta, quella del wifi e della
banda larga. Che c’entra? Semplice, un altro modo per usare messaggi e
telefonate gratis è proprio quello di appoggiarsi alle reti senza fili
gratuite, diffuse all’estero in molti posti pubblici, praticamente
ovunque in città, ma non ancora in Italia, dove le aree sono molto poche
e latitano, senza però aumentare.