mercoledì 18 aprile 2012

Taverna guarda al futuro con l’approvazione dopo 15 anni del piano strutturale che prende il posto del vecchio piano regolatore.



A Taverna dopo 15 anni viene approvato il nuovo piano strutturale che prenderà il posto del vecchio piano regolatore.
Alla fine dopo ben tre amministrazioni differenti il comune di taverna si dota dell’importante piano strutturale. Uno strumento urbanistico che la cittadina presilana attendeva da oltre 15 anni. Durante un confronto vibrante tra maggioranza ed opposizione Il sindaco Eugenio Canino spiega come grazie a questo piano che inserisce dei precisi paletti il vario tessuto geografico e sociale dell’intero territorio subirà una mutazione sostanziale il tutto darà nuova linfa a strategici settori come l’edilizia e quello artigianale che sono veramente in forte crisi. Un lavoro in sinergia con la cittadinanza e il contributo della minoranza si è arrivati ad un risultato storico. Coadiuvati dal responsabile del settore tecnico Marco Borello si è molto lavorato per salvaguardare il centro storico ed incentivando l’edilizia nel vasto territorio evitando pero la lottizzazione selvaggia soprattutto nel territorio della Sila. Il comune di Taverna vero scrigno di bellezze naturaliste e paesaggistiche per non dimenticare quello artistici, grazie al tecnico Attilio Mazzei  si valuteranno sempre con la massima attenzione i cambiamenti che questo piano comporterà. Il nuovo piano che sostituisce il vecchio piano regolatore ha l’ambizione di puntare molto sulla salvaguardia del territorio ma facendo coincidere anche  una giusta crescita urbanistica,un piano “in movimento” che di volta in volta si integra con le esigenze del territorio. Di parere opposto le considerazioni del capogruppo di minoranza (PD) Sebastiano Tarantino che vede in questo nuovo strumento un forte rischio di spopolamento del centro storico, con macroscopici errori come la zona industriale (Pip); in modo semplice (conclude) si toglie la cementificazione dalla Sila spostandola a valle. Anche per Gregorio Ferrari (membro di minoranza) il rischio di una cementificazione selvaggia è dietro l’angolo, andando a colpire un territorio già duramente compromesso. Decisa la replica conclusiva del sindaco che rimarca gli innumerevoli incontri preliminari  fatti proprio per avere una veduta comune sul piano,personalmente mi auspicavo che anche voi votavate il piano nato per il popolo tavernese che hanno condiviso durante tutti questi anni i vari passaggi, dunque.....
venire accusati di pressapochismo  diventa una mancanza di stile, ribadisco il piano certamente non nasce per le comodità di noi amministratori ma per il futuro di questa bella cittadina. Durante la votazione la mozione e stata approvata a maggioranza.

4 commenti:

  1. da taverna grazie per le notizie che inserite sul nostro paese senza questo sito non conosceremmo molte notizie
    Giovanni da Taverna

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  2. E' tanto uno strumento importante per la popolazione e per il territorio che non tiene conto dello stesso smenbramento territoriale che si vuole attuare.
    1)Proprietari di terreni che sono stati inseriti forzatamente in quelli edificabili, coscienti dei molti pericoli di dissesto idrogeologico non vogliono che il loro terreno sia edificabile, anche perchè non vogliono rinfrancare inutilmente le casse Comunali.
    2)Terreni precedentemente inseriti nel piano PIP all'improvviso diventano tutt'altro inserendo anche porzionidi terreni di riporto.
    3) Quasi 12 ettari di terreno che un tempo erano considerati, con perizia geologica,rischio R4 oggi sono edificabili.
    Purtroppo paghiamo la sciaguratezza di chi ha amministrato fine anni 80 inizio e fine 90, per non aver portato a compimento il piano di zona con finanziamenti di 3,5 miliardi di lire.
    VERGOGNA.

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  3. certo si poteva fare di più ma alla fine penso che sia un buon strumento urbanistico che mette dei precisi paletti dopo tantissimi anni dove ognuno ha fatto quello che voleva. Questa è stata una vera VERGONA!

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  4. la sila sta morendo grazie ai nostri amministratori miopi in qualsiasi parte del mondo un patrimonio naturale come la sila sarebbe portato alle stelle da noi invece alle stalle

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