Il risultato è che i ragazzi del posto, ovviamente, vanno dal “prete che assolve tutti” perché a lui possono raccontare qualsiasi cosa. “Confessarsi – dice un ragazzino a OggiTreviso– per noi della parrocchia è un’esperienza troppo divertente. Di fronte al prete possiamo raccontare tutto ciò che vogliamo. Con la certezza che lui non sente niente di quello che diciamo. Si siede con noi e si appresta ad ascoltarci, ma dopo qualche secondo il suo apparecchio acustico fischia, così lui se lo toglie dalle orecchie e inizia a sistemarlo con le mani. Noi continuiamo a parlare e, alla fine, quando il parroco si rimette l’apparecchio, lo rassicuriamo di aver riferito ogni peccato. Lui ci assolve, ci dà la mano e via. La confessione è andata.”
Ma è tempo di crisi. Anche per le vocazioni.Da diverso tempo, in diverse regioni del mondo, i cosiddetti “preti dissidenti” chiedono a papa Benedetto XVI di per rimuovere il bando sul sacerdozio femminile e sui preti sposati, in modo da ovviare alla carenza di vocazioni.
Ma pare che il pontefice non ci …senta. Il papa insiste a salvaguardare il voto di castità, nonostante i preti siano sempre meno. Siano sempre più anziani. Sempre più insufficienti a portare la parola di Dio nelle chiese e nelle comunità cattoliche. E allora, succede anche questo. Che i fedeli riscoprano la confessione, come un mezzo per parlare più che altro a se stessi.
bella notizia peccato che si trova a treviso altrimenti era l'oocasione buona che mi confessavo
RispondiEliminafinalmente dopo 30 anni mi confesso
RispondiEliminadovrò andare sino a treviso ma almeno mi confesso
Mattia
cosi dovrebbero essere tutti i cosidetti preti
RispondiEliminaSacerdote dignitoso sono sempre meno ... ho visto un sacco di scandali concernenti il loro comportamento
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