sabato 7 luglio 2012

IL Governo decide di chiudere 969 uffici giudiziari tra i quali i tribunali di Lamezia Terme, Paola,Castrovillari, e Rossano

Sono complessivamente 969 gli uffici soppressi nell’ambito del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie approvato dal Consiglio dei ministri. Si tratta di 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 674 giudici di pace. Il totale del personale così recuperato ammonta a 7.603 unità, di cui 2.454 giudici, pm e magistrati ordinari. La riduzione degli uffici giudiziari comporterà risparmi di spesa pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. In Calabria chiudono i tribunali di Castrovillari, Lamezia Terme, Paola e Rossano. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, voluta dal Governo, non cambia dunque le previsioni e conferma la chiusura dei quattro presidi calabresi. La conferma arriva dalla documentazione pubblicata sul sito internet del ministero della Giustizia, nella quale si evidenzia che tra i 37 tribunali soppressi in tutta Italia ci sono anche quattro sedi della regione. Lamezia Terme sarà, quindi, accorpata a Catanzaro, mentre Castrovillari, Paola e Rossano con Cosenza. “La decisione di tagliare ben quattro sedi giudiziarie in Calabria, annunciata dal Ministro della Giustizia Severino, è insensata e irresponsabile. Si tratta – dice il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico - di una vera e propria fuga dello Stato da territori già soffocati da fenomeni pericolosissimi di criminalità organizzata che limitano da tempo le libertà democratiche dei cittadini. Servirebbe una intensificazione dell’azione delle istituzioni – continua Talarico - sostenendo il lavoro che spesso in solitudine svolgono magistrati e forze dell’ordine impegnate sul campo e invece si risponde con tagli irragionevoli che comporteranno, come naturale conseguenza, una forte deflagrazione sociale indebolendo la già difficile azione di lotta alla mafia. Per noi – conclude Talarico - le sedi giudiziarie che si vogliono tagliare sono “ insopprimibili “ e lo spiegheremo chiaramente nel corso di un Consiglio regionale straordinario e d’urgenza che sarà aperto alle istituzioni locali ed agli ordini professionali interessati e che convocherò per la prossima settimana. Sarà tutta la Calabria, nelle sue componenti istituzionali, sociali e civili, ad alzare la voce contro una decisione ingiusta, burocratica e insensibile di fronte alle insidie pericolose della criminalità organizzata”. Io non mi arrendo. Questo è il momento della lotta e della iniziativa. La proposta di decreto del Governo è profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Lamezia terme, Gianni Speranza. “Bisogna utilizzare - aggiunge - tutti i margini che ci sono, anche nel testo del decreto, affinché nei passaggi successivi su Lamezia si decida positivamente. Già nelle settimane passate ho scritto alle commissioni parlamentari di Camera e Senato che dovranno dare un parere sul testo del Governo per essere ascoltati come comunità di Lamezia. Riproporrò con forza questa richiesta insieme ai Parlamentari. “Un procuratore della Repubblica non ama parlare in termini di giusto o sbagliato rispetto all’operato del Governo, perché....
sta qui per applicarle, le leggi e non per criticarle. Ma chiaramente, diciamo che, dalla prospettiva della gente, ci si aspettava una tipologia d’impegno diverso, rispetto a questo territorio, proprio in relazione alle problematiche di cui è purtroppo fornito”. Sono le parole del procuratore di Paola, Bruno Giordano, che ha partecipato alla giornata di protesta organizzata da avvocati e dipendenti del tribunale della città tirrenica, che è a rischio chiusura a causa dei tagli previsti dal Governo. “La gente ha il diritto di protestare, nei termini in cui lo faccia civilmente”, ha detto Giordano. “Il rischio, percepito da tutti, - spiega - è che si allontani la giustizia dal cittadino, con le conseguenze, in un territorio ad alta densità criminale, che sono facilmente intuibili. Se bisogna prendere la macchina per fare due ore di strada per arrivare alla sede giudiziaria più vicina, questa è una remora ulteriore nel rapporto tra il cittadino e la giustizia”. La manifestazione ha registrato la presenza di cittadini, avvocati e dipendenti del tribunale di Paola. Tanti i sindaci che hanno preso la parola e che hanno proposto azioni di protesta, anche eclatanti.

1 commento:

  1. ma i chiudanu tutti accussiii ni facimu giustizia comu volimu nui

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