Nella ricorrenza della vittoria nella prima guerra mondiale in quel
lontano 1918, L'Italia celebra la Giornata dell'unità nazionale e delle
Forze Armate . Ci si chiede, anche vista la scarsa partecipazione della
gente ai momenti ufficiali, se abbia ancora senso celebrare la la
vittoria della Grande Guerra. Eppure una riaffermazione dei valori
dell'indennità nazionale non debbono essere pensati come anacronistici o
antitetici al concetto di comunità europea o di internalizzazione .
L'unità nazionale è il momento di partenza di ogni processo di
collaborazione internazionale . Le Forze Armate italiane oggi sono
impegnate su più fronti nel mondo in missioni umanitarie e per creare le
condizioni di un recupero della democrazia . E proprio questi due sono i
momenti che il 4 novembre di oggi vuole sottolineare . Una buona
educazione civica a partire dalle scuole e ciò che serve per
salvaguardare questi valori che, come dicevamo, non sono antietici ai
beni più ampi concetti della mondializzazione delle relazioni, al di là
dei confini nazionali . L'unità europea, in questo momento molto
appannata, si realizzerà come sommatoria di nazioni che abbiano una
identità forte e un concetto sano dell'apporto da dare alla costruzione
di una casa comune . Non si ottiene azzerando le identità, ma trovando
la loro collaborazione . Esite poi un altro concetto da ricordare : per
l'unità d'Italia prima e per la sua liberazione poi sacrificando la loro
vita milioni di italiani, giovani soprattutto . Meritano il nostro
rispetto, sempre convinti che una società senza memoria è una società
senza futuro . In occasione del 4 novembre non dobbiamo poi fare niente
di straordinario : fermarci un attimo, e riflettere, ricordando chi,
sacrificando la propria vita, ci consente ogni giorno di viveri liberi e
di esprimerci liberamente .
Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò nel primo conflitto mondiale, una lunga
guerra cominciata il 3 agosto 1914 con la Germania che dichiarò guerra
alla Francia e invase il Belgio. Una guerra logorante che terminò il 4
novembre 1918 e spinse Papa Benedetto XV a definirla “tragedia
dell’umana demenza”. Il bollettino del Comando Supremo delle forze
italiane, del 31 ottobre 1918, dava l’annuncio: “Sul Grappa, sotto
l’impeto delle truppe della IV Armata, la fronte nemica è crollata. Non è
possibile valutare il numero dei prigionieri che scendono a torme dalla
montagna. L’artiglieria nemica è colà catturata”. Armando Diaz, nel
Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, così concludeva: “I resti
di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in
disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa
sicurezza”.
Alla fine furono ben 650.000 i caduti, 947.00 i feriti e
600.000 i prigionieri e dispersi. “Un bilancio - è la constatazione del
Sindaco Riccardi - che indica chiaramente come in qualsiasi guerra non
ci sono vincitori e nemmeno vinti. La guerra non è un rimedio, bensì un
male che dobbiamo riuscire a tenere lontano con i nostri atteggiamento
quotidiani”. L’idea di onorare una salma sconosciuta è merito del Generale
Giulio Douhet. Dopo l’approvazione della legge, il Ministero della
Guerra diede incarico ad una commissione che esplorò tutti i luoghi nei
quali si era combattuto: fra le numerosissime salme raccolte una sola
sarebbe stata tumulata al Vittoriano di Roma. La scelta fu fatta da una....
donna, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva disertato
dall’esercito austriaco per arruolarsi nelle file italiane, cadendo in
combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. Il 4
novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto
sull’Altare della Patria. Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia d’oro
con questa motivazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una
millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese,
prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo
senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria”.
in questo periodo storico particolare penso che sia molto importante la festa del 4 novembre ma devono essere le istituzioni nel coinvolgere la popolazione cercando di far sentire in noi l'amore verso la patria
RispondiEliminaGianni MI
una buona domenica a tutti............
RispondiEliminaMaria
un eterno riposo a tutti i caduti in guerra di tutte le guerre
RispondiEliminaRicordo quando mio nonno raccontava il Pasubio e Caporetto, i suoi occhi erano sempre lucidi, ma non riusciva a piangere
RispondiEliminaFranco Alpino
Il ricordo di mio nonno quando ricordava il Pasubio e Caporetto, aveva gli occhi lucidi ma non riusciva a piangere
RispondiEliminaDevo fare un discorso sul 4 novembre ed ho 15 anni che mi consigliate?
RispondiEliminaCome ha detto Gianni di M. lo stato dovrebbe fare il modo che questa ricorezza venga ricordata da tutti noi.
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