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mercoledì 19 dicembre 2012

Foderaro autolinee l'azienda chiude

Si inasprisce la vertenza dei traporti che vede coinvolti i pullman delle autolinee Foderaro che va avanti dal 2 dicembre. Gli autisti si sono incatenati ieri mattina davanti al tribunale di Lamezia, assistiti dalla sindacalista Cisal Mungari, e hanno annunciato che metteranno in atto lo sciopero della fame. Non accettano la decisione dell'azienda che ha annunciato una serie di licenziamenti esecutivi dal primo gennaio.
Dall'altra parte, intanto, il braccio di ferro ha visto ieri Battista Foderaro il titolare dell'omonima azienda di trasporti, indire una conferenza stampa per spiegare gli ultimi accadimenti che l'hanno vista protagonista: «Nel giro di due tre giorni, il tempo di concludere le procedure e l'azienda chiude», ha annunciato, scrivendo quindi un altro capitolo della vicenda che va avanti dallo scorso 2 dicembre, quando i 24 autisti hanno deciso di bloccare le corse.
A complicare la situazione c'è  il periodo di franchigia iniziato ieri e che dura sino al 7 gennaio, periodo per cui gli scioperi non sono autorizzati per legge. Domenica scorsa la polstrada ha disposto il fermo di alcuni autobus sostitutivi ingaggiati dall'azienda per dare il servizio a quei passeggeri che avevano già prenotato il biglietto: «Ci siamo preoccupati di garantire il viaggio  a gente che veniva per il periodo natalizio - afferma Foderaro -. La costituzione prevede la libertà di movimento. Noi lo abbiamo fatto per atto doveroso. I colleghi noleggiati si sono visti sequestrare l'autobus, mentre facevano un servizio per nostro conto. La polizia stradale li ha fermati dicendo che il servizio era abusivo. Ma non è così perché noi abbiamo fittato l'autobus pagando regolarmente».  E a nulla è servita...
nemmeno la precettazione disposta dal prefetto: Foderaro ha spiegato che per le tratte interregionali la commissione di garanzia degli scioperi non ha mai regolamentato i servizi minimi essenziali, perché non si era mai verificato un caso, pertanto è previsto che le parti (sindacato e azienda) si possono incontrare per stabilire tali servizi. E la situazione, quindi resta sempre più ingarbugliata.

articolo tratto
 dal Quotidiano della Calabria

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