martedì 22 gennaio 2013

Scilipoti dove lo metto? Ma in Calabria ovviamente! Nessuna regione lo vuole dunque Berlusconi lo candida nella nostra


Il dubbio è stato sciolto Domenico Scilipoti (l'ex dipietrista che salvò il governo Berlusconi nel dicembre 2010 votando la fiducia in Parlamento) sarà candidato al Senato in Calabria. A lui, nonostante la forte contrarietà espressa dai vertici calabresi del Pdl rappresentati da Peppe Scopelliti e Tonino Gentile, è stata assegnata la sesta posizione al Senato. Una posizione in bilico: solo in caso di vittoria del centrodestra in Calabria Scilipoti (che in realtà è quinto, considerando che il Cavaliere opterà per il seggio di un'altra regione) sarebbe eletto a Palazzo Madama. Capolista, come nel resto del Paese, sarà Silvio Berlusconi, che è convinto di riuscire a conquistare in questa regione la vittoria e il relativo premio di maggioranza pari a sei seggi senatoriali. A seguire lo stesso Gentile e l'avvocato reggino Nico D'Ascola, per il quale Scopelliti si è battuto come un leone. Al quarto posto l'assessore regionale Piero Aiello, poi un altro fedelissimo del governatore calabrese: l'assessore regionale Antonio Caridi. A chiudere la lista ci sono l'ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena (ma lui non vuole accettare la candidatura), il vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi, il consigliere regionale Fausto Orsomarso e il sindaco di San Giovanni in Fiore Antonio Barile.
Prevale il colore rosa, invece, nella lista per la Camera. Nelle prime tre posizioni ci sono donne legate politicamente al duo Scopelliti-Alfano. La truppa degli aspiranti onorevoli sarà guidata dall'attuale vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio Jole Santelli. Alle sue spalle trova posto la giovane Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino ucciso dalla mafia nel 1991. Terza piazza per la senatrice Dorina Bianchi, eletta nel 2008 col Pd, transitata per un breve periodo nell'Udc e, infine, approdata tra i berluscones. Per Pino Galati, coordinatore del movimento Cristiano Popolari e unico beneficiario delle deroghe concesse da Verdini e soci, solo la quarta piazza. Chi ci ha parlato conferma la delusione quest'ultimo per il trattamento riservatogli.
E deluso è pure Nino Foti, deputato uscente e collocato al
quinto posto. L'ex forzista vicino a Verdini e Cicchitto paga i rapporti non proprio idilliaci con i leader del Pdl calabrese. Per trovare un ex aennino bisogna scendere fino alla sesta posizione dove è stato posizionato Giovanni Dima. Per lui, che contava molto sul sostegno del sindaco di Roma Gianni Alemanno, si tratterà di una campagna elettorale da vivere col fiato sospeso. La sua riconferma non è solo legata al risultato che conseguirà il suo partito ma anche alle perfomance dei suoi avversari. Insomma, per arrivare a Montecitorio deve sperare in un crollo dei grillini e in una perfomance poco brillante del polo centrista di Mario Monti



Antonio Ricchio

3 commenti:

  1. certo che la calabria viene considerata meno che zero voglio proprio vedere quanti voti prenderà il pdl che ha ucciso la nostra regione con treni tagliati nuova 106 già finanziata tolti i lotti alleato con la lega che ci vuole dentro i forni crematori
    voglio proprio vedere quanti lo voteranno

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  2. Forse è meglio un scilipoti qualsiasi che persone candidate con la lega. Cara Sellia racconta o chiudi i commenti per tutto oppure chiudi il blog che così non serve a niene , oppure elimina l'anonimato a cominciare da te .. sig. nessuno!!!!

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  3. vergognoso che i commenti su raimondo e lega nord non siano resi pubblici
    come la definiamo questa censura o insabbiamento della verita'?

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