Riceviamo e pubblichiamo
Articolo e foto di Gianni Romano
Grazie alla sinergia tra l'Università degli Studi di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo in provincia di Cuneo e le Comunità del Cibo del
progetto Terra Madre di Slow Food presenti sul territorio Calabrese, è stato
possibile ricevere una delegazione di ben dieci studentesse del Master in
Promozione e Gestione del Patrimonio Gastronomico e Turistico, provenienti da
diversi paesi del mondo ( Canada, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Giappone,
India, Polonia ), che hanno scelto come parte “pratica” del loro Master di
vivere il territorio nel modo più diretto e spontaneo possibile a contatto con
i produttori e i loro prodotti, per penetrare in profondità nelle eccellenze
della cultura del cibo di Calabria. Tra gli incontri e le visite ai diversi
produttori, le studentesse hanno dimostrato particolare interesse per il Miele
di Melata di Bosco delle Serre, della relativa Comunità del Cibo di Slow Food,
capitanata da Christian Dellisanti referente della comunità e da Nazareno
Circosta, l'ormai benemerito Mastro apicultore detto “Lo Sciamano delle api”.
Circosta ha condotto la delegazione e gli altri partecipanti a piedi attraverso
i boschi delle Serre prodigandosi di rispondere alle moltissime domande delle
studentesse che l'hanno intervistato e dei presenti, riguardo la biodiversità
del Parco e il metodo di produzione del miele di melata, conducendo le ragazze
sino alle radure dove le amate api producono indisturbate il pregiato nettare.
Dopo aver visitato le arnie le ragazze sono state condotte in un tipico casale
di campagna di fronte al lago, dove Dellisanti ha deliziato il palato dei
presenti con un pranzo degustazione a base di sole eccellenze calabresi provenienti
dalle comunità di Slow Food e dalle terre circostanti la Lacina. Gli
imperdibili salumi tipici di suino e di cinghiale, conserve e sott' oli,
scilatielli freschi con pesto di finocchietto selvatico, spaghettoni con
guanciale ai pomodorini secchi.
Grande successo per una ricetta considerata povera ma gustosissima, la frittata con i “viriruni”, dei fiori della famiglia del tarassaco che raccolti prima che sboccino si prestano a diverse ricette ereditate dai pastori. Per concludere un cavallo di battaglia di Dellisanti, l'ormai noto dessert a base di ricotta fresca di pecora, miele di melata di bosco e granella di nocciole del Consorzio di tutela della Nocciola di Calabria, la Mielotta, che oltre ad essere una squisitezza, ha il pregio di esser realizzato con tutti prodotti delle comunità del cibo. Questo progetto dell'Università delle Scienze Gastronomiche rappresenta contemporaneamente un esempio e una speranza per i giovani Calabresi che vogliono operare nel settore, sottolinea Dellisanti. “Sono oltre cento i viaggi che l'Università organizza ogni anno in Italia e nel mondo e questo dato, oltre a riempirci di lusinga per aver espresso il desiderio di visitare proprio le nostre Serre e i nostri prodotti, ci dimostra che il mondo “fuori” ci considera molto di più di quanto noi crediamo nell'ambito della cultura gastronomica Italiana...” e aggiunge, “ … le studentesse documentano tutto con video, interviste e foto, che
costituiranno parte integrante dei loro Master, solo questo dovrebbe farci capire il valore di queste visite.”Un' incontro tra diverse culture e competenze del mondo dell'enogastronomia calabrese ed internazionale,che giunto alla sua seconda edizione con successo per studenti e produttori, ha l'obbiettivo di far sentire la voce delle eccellenze Calabresi nel mondo.
Grande successo per una ricetta considerata povera ma gustosissima, la frittata con i “viriruni”, dei fiori della famiglia del tarassaco che raccolti prima che sboccino si prestano a diverse ricette ereditate dai pastori. Per concludere un cavallo di battaglia di Dellisanti, l'ormai noto dessert a base di ricotta fresca di pecora, miele di melata di bosco e granella di nocciole del Consorzio di tutela della Nocciola di Calabria, la Mielotta, che oltre ad essere una squisitezza, ha il pregio di esser realizzato con tutti prodotti delle comunità del cibo. Questo progetto dell'Università delle Scienze Gastronomiche rappresenta contemporaneamente un esempio e una speranza per i giovani Calabresi che vogliono operare nel settore, sottolinea Dellisanti. “Sono oltre cento i viaggi che l'Università organizza ogni anno in Italia e nel mondo e questo dato, oltre a riempirci di lusinga per aver espresso il desiderio di visitare proprio le nostre Serre e i nostri prodotti, ci dimostra che il mondo “fuori” ci considera molto di più di quanto noi crediamo nell'ambito della cultura gastronomica Italiana...” e aggiunge, “ … le studentesse documentano tutto con video, interviste e foto, che
costituiranno parte integrante dei loro Master, solo questo dovrebbe farci capire il valore di queste visite.”Un' incontro tra diverse culture e competenze del mondo dell'enogastronomia calabrese ed internazionale,che giunto alla sua seconda edizione con successo per studenti e produttori, ha l'obbiettivo di far sentire la voce delle eccellenze Calabresi nel mondo.
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di Gianni Romano
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