martedì 8 gennaio 2019

Storia del Beato Paolo di Cropani CZ. Un Taumaturgo poco conosciuto ma che ha compiuto molti miracoli in Calabria



Il B. Paolo degli Ambrosi, di buona famiglia di Cropani, nacque il mercoledì 24 gennaio del 1432. Fu educato dai genitori nella pratica delle virtù cristiane e nella formazione culturale, sicché divenne ben presto un modello di vita santa per tutti gli adolescenti suoi contemporanei, i quali lo additavano con l'appellativo di Angelo. Era particolarmente dedito alla preghiera e alle pratiche di pietà in vigore nel suo paese. Il 20 marzo del 1450, a 18 anni, entrò nel convento del Terz'Ordine Regolare, dedicato al SS. Salvatore, nella sua città natale, dove fece il suo noviziato, in spirito di umiltà, di obbedienza e fervente orazione, praticando per di più una mortificazione, piuttosto accentuata. Nel 1458 accettò per ubbidienza di essere ordinato sacerdote. Benché avesse inclinazione alla penitenza e alla contemplazione, nondimeno si rese utile ai fratelli, che numerosi accorrevano a lui per consiglio e per conforto. Si adoperava in modo particolare a confortare le anime afflitte e a riconciliare le famiglie, che tanto spesso erano in conflitto tra loro in quei tempi. Si afferma che avesse da Dio il dono di scrutare i cuori, per cui conosceva in anticipo i bisogni e i desideri di quelli che venivano a lui prima che glieli manifestassero. Preposto al governo del suo convento a più riprese, si adoperò a farvi fiorire la disciplina regolare e l'osservanza, più con l'esempio che con la parola. Nella primavera del 1488 partecipò al Capitolo Generale dell'Ordine, tenuto a Montebello in Lombardia. Di ritorno fece una sosta a Roma. Quì, celebrando una mattina la S. Messa nella chiesa di S. Maria della Consolazione, si notò che al Memento dei morti sostò in silenzio e raccoglimento molto più a lungo di quanto fosse solito fare, con grande ammirazione dei presenti, che non sapevano rendersene ragione. Dopo la celebrazione della Messa egli confidò al Provinciale che durante la celebrazione del S. Sacrificio, il Signore gli aveva rivelato la morte di suo padre e che egli aveva in spirito assistito ai suoi funerali. Al ritorno dal Capitolo di Montebello, egli visitò la Santa Casa di Loreto e i santuari della Verna e di Assisi, attingendo alla fonte il vero spirito di S. Francesco. Durante questo viaggio egli predisse prossima la sua fine. Ritornato a Cropani, egli si ritirò nell'eremo di Scavigna a breve distanza dalla sua città, dove si diede tutto alla preghiera, alla contemplazione e alla penitenza. Quì fu assalito da una persistente febbre, che lo tormentava da diversi giorni. Chiese che gli fossero somministrati i Sacramenti e che si recitassero dai confratelli le preghiere dei moribondi. Li esortò ad essere fedeli all'osservanza regolare e camminare sulle orme del Santo Fondatore in spirito di povertà e di amore. Atteggiando quindi le labbra ad un dolce sorriso, come se fosse ricreato da una visione di Angeli, se ne volò serenamente al cielo il 24 gennaio del 1489, a 57 anni di età, di cui 39 di religione come Terziario Regolare. Gli furono tributati solenni funerali col concorso dei Religiosi, del Clero e di una immensa folla. Non pochi prodigi accompagnarono le sue esequie; per cui il popolo lo
acclamò subito Santo e incominciò a venerarlo e a ricorrere alla sua intercessione per implorare da Dio grazie e favori. Sintomatico il fatto che un suo concittadino, conosciuto come Francesco l'orbo, per essere cieco di un occhio, ne scrisse la vita a pochissimi anni, una diecina, dalla sua scomparsa. Si tratta di un poema in vernacolo calabrese, andato purtroppo perduto. Alla sua scomparsa il corpo fu conteso tra Cropani e Belcastro, che lo voleva nella propria Cattedrale. Le ragioni di Cropani prevalsero: perciò il clero e il popolo corsero a Scavigna per rilevare le sue spoglie mortali. Quivi giunti, si accorsero che la cassa da morto, fatta apprestare in tutta fretta e senza aver preso le dovute misure, non era adatta ad accogliere il suo corpo. Si racconta che essi fecero ricorso con fiducia all'intercessione del Beato, il quale esaudì le loro preghiere e rese la cassa adatta alle proporzioni del suo corpo. A Cropani nuova contesa tra il Capitolo della Matrice e i Religiosi del Convento del SS. Salvatore per la custodia del sacro deposito. Ma prevalsero le .......
ragioni dei Terziari Regolari, i quali accolsero nella loro chiesa la preziosa reliquia. A questa chiesa accorse la folla per venerarvi i1 corpo del Beato, che restò esposto e visibile per diversi giorni per soddisfare la devozione popolare, che accorreva numerosa a venerarlo. L'indiscrezione dei fedeli, desiderosi delle sue reliquie, non faceva altro che tagliuzzare la sua tonaca, asportandone dei lembi; sicché dovette essere rifatta più volte finché il corpo del Beato non venne seppellito in una delle cappelle della chiesa conventuale (sotto l'altare maggiore). Tra i diversi prodigi, operati mentre egli era ancora esposto alla pubblica venerazione, di cui ci è stata tramandata la memoria dai suoi biografi.

Riceviamo e pubblichiamo

                                                        Sellia racconta il Comprensorio



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