Nonostante il numero contenuto e gestibile di contagi da Covid-19 sul territorio regionale (poco più di 1000), è complicata e piena d’ombre la situazione delle residenze sanitarie per anziani calabresi. Oltre 150 casi di Coronavirus, circa 30 decessi accertati (circa la metà di tutto il dato calabrese) e una gestione da parte della Regione che ha spinto alcuni consiglieri regionali di opposizione a chiedere un’ispezione ministeriale. Ma, ovviamente, anche la magistratura vuole vederci chiaro.
Le indagini
Nel mirino dei pubblici ministeri, in particolare, sono finite la "Domus Aurea" di Chiaravalle Centrale, in provincia di Catanzaro, e, più recentemente, "Villa Torano" di Torano Castello, in provincia di Cosenza. Le due strutture sono indicate come due pericolosi focolai da Covid-19, che hanno spinto la governatrice Jole Santelli a dichiarare la “zona rossa” in entrambi i centri. In entrambi i casi, le analisi mediche hanno attestato la positività al Covid-19 sia degli ospiti sia degli operatori delle strutture. Drammatica, soprattutto, la situazione della Rsa di Chiaravalle Centrale, nella quale sono stati registrati oltre 70 casi di contagio e 22 vittime tra gli anziani degenti. A indagare è la Procura della Repubblica di Catanzaro, retta da Nicola Gratteri, che ha aperto un’inchiesta incaricando il Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri di acquisire le cartelle cliniche degli ospiti della casa di cura ma anche documenti amministrativi. Come nei casi più tristemente noti della Lombardia, l’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare le cause del contagio di massa, ma anche le eventuali omissioni, da parte dei vari soggetti competenti, nei protocolli e nelle procedure stabilite sia per la gestione dell'emergenza epidemiologia sia per la gestione e per il trasferimento dei pazienti e degli operatori risultati positivi al Coronavirus. Ma è facile e prevedibile che il focus del Nas possa allargarsi anche alla documentazione relativa all'accreditamento della Rsa con il servizio sanitario regionale.
Centro chiuso ma aumentano le vittime
Oltre 20 i contagi – tra pazienti e personale – nella casa di riposo per anziani “Santa Maria” di Bocchigliero, piccolo comune in provincia di Cosenza, altro centro chiuso nella ormai lunghissima collezione messa in fila dalla governatrice Santelli. Una linea dura che, però, non ha impedito l’aumentare delle vittime: tre i nonni deceduti e ospiti nella struttura del paese che si aggrappa alle pendici della Sila Greca. Una situazione drammatica che ha spinto il gruppo regionale “Io resto in Calabria”, riferibile all’imprenditore Pippo Callipo, candidato del centrosinistra sconfitto nell’ultima tornata elettorale, a chiedere un’ispezione ministeriale e alla presidente Santelli di riferire nell’aula del Consiglio Regionale su quanto fin qui accertato. A scatenare i sospetti dei consiglieri di opposizione, l’ultimo caso in ordine temporale, quello di ..........
“Villa Torano”, nel Cosentino: “Abbiamo chiesto perché, e su disposizione di chi, la Protezione civile regionale abbia consegnato direttamente al titolare della Rsa "Villa Torano", che ha dichiarato di essere socio di una persona direttamente riconducibile a un big del centrodestra calabrese, un rilevante quantitativo di tamponi bypassando completamente l'Asp di Cosenza che, come dispone un'ordinanza della stessa presidente della Regione, doveva invece occuparsi di fornire il materiale necessario ai test per la ricerca del Covid-19”.I numeri che non tornano
A “Villa Torano”, infatti, la situazione non è affatto chiara e in piena evoluzione. Al momento, si sono registrati oltre 50 contagi. Con pasticci nei pasticci, dato che anche sul dato definitivo sono fioccati numeri, rettifiche e polemiche: l’Asp di Cosenza, infatti, ha disposto ulteriori verifiche e la ripetizione dei tamponi, dopo aver accertato l'irregolare procedura seguita nelle prime analisi. In questo caso è la Procura di Cosenza, coordinata da Mario Spagnuolo, a guidare l’indagine del Nas dei carabinieri, che ha già acquisito tutta la documentazione necessaria e utile ai fini di un'indagine che punta ad accertare le cause del contagio e le eventuali omissioni, da parte dei vari soggetti competenti, nella gestione dell'emergenza e dell'intera situazione. Nelle ultime ore, la morte di un 88enne ricoverato all’ospedale di Cosenza ha appesantito ulteriormente bilancio e situazione, dato che l’anziano sarebbe venuto in contatto con una persona che si prendeva cura di lui e parente di un collaboratore della struttura di Torano risultato a sua volta positivo.
I Nas in azione
Ma anche in provincia di Reggio Calabria la situazione delle Rsa sembra danzare su un sottile filo. Il focolaio nella comunità alloggio per anziani “Raggio di sole” è tra i motivi principali che hanno spinto la Regione a “chiudere” Melito Porto Salvo, centro dell’area grecanica a una quarantina di chilometri dal capoluogo Reggio Calabria: 10 i positivi su 13 ospiti presenti nella struttura, mentre. tra il personale, 6 unità su 10 sono risultate positive. E proprio nelle ultime ore, anche la Procura reggina, guidata da Giovanni Bombardieri, ha delegato al Nas dei carabinieri una serie di accertamenti che sono sfociati nel sequestro di una casa di cura a Reggio Calabria, con la denuncia del legale rappresentante per reati connessi a irregolarità nell'assistenza degli anziani e alla mancanza dei titoli autorizzativi. Ma non solo, i militari dell’Arma hanno proposto provvedimenti di sospensione di 5 strutture sprovviste della documentazione prevista e non censite dalle autorità amministrative nonché diffidato 13 analoghe attività al ripristino dei requisiti strutturali organizzativi e funzionali.
Sul piede di guerra
Insomma, nonostante i proclami e le chiusure, la situazione in Calabria è esplosiva, sia sotto il profilo medico-sanitario, che sotto il profilo politico. Sulla situazione delle Rsa calabresi, infatti, oltre al gruppo “Io resto in Calabria”, sono sul piede di guerra la parlamentare del Partito Democratico, Enza Bruno Bossio, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare, e i deputati del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni e Alessandro Melicchio. Affinché quella dei nonni calabresi non resti una strage silenziosa.
di
notizietiscali.it
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