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venerdì 15 settembre 2023

Fatte sparire altre 460 bare nel cimitero degli orrori coinvolti oltre 70 persone tra sindaci, medici legali, dipendenti pubblici e anche un parroco. Gli indagati avrebbero proceduto per anni ad estumulazioni non autorizzate

 Gestione in esclusiva degli affari cimiteriali del Comune oltre 460 le salme di cui si sono perse le tracce dopo che sono state tolte illegalmente dal cimitero



Avrebbero proceduto per anni a estumulazioni non autorizzate nel cimitero di Cittanova (Reggio Calabria), distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti per far posto a nuove sepolture. Con questa accusa i Carabinieri hanno arrestato 16 persone nelle province di Reggio, Milano e Vicenza in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti. Avrebbero proceduto per anni a estumulazioni non autorizzate nel cimitero di Cittanova in provincia di Reggio Calabria, distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti per far posto a nuove sepolture. Con questa accusa i carabinieri hanno arrestato 16 persone nelle province di Reggio, Milano e Vicenza in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti. Tra gli arrestati l’ex custode del cimitero, oggi in pensione, e tre imprenditori locali amministratori di due imprese di onoranze funebri. Complessivamente sono 70 gli indagati. Sequestrata un’area del cimitero. Ci sono 5 medici legali, tre agenti della polizia locale e un sacerdote tra gli arrestati dell’operazione, denominata «Aeternum», che stamani ha portato all’arresto di 16 accusate di una gestione «parallela» ed illecita del........ 

cimitero di Cittanova con l’estumulazione illegale di salme per fare posto a nuove sepolture. Uno dei medici posti ai domiciliari è l’attuale sindaco di Oppido Mamertina. L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Reparto operativo e del Gruppo di Gioia Tauro, ruota attorno alla figura di Salvatore Ligato detto «Franco», di 68 anni, l’ex custode, oggi in pensione, del cimitero di Cittanova per il quale il gip Francesco Petrone ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti. In carcere sono stati portati anche tre imprenditori locali, amministratori di due imprese di onoranze funebri. In quel frangente, gli operai della ditta, per massimizzare il numero dei loculi liberati e rendere più economici e rapidi i lavori, avevano eseguito le dissepolture con un uno scavatore, senza alcuna attenzione alla rottura dei feretri ed alla necessità di estrarre a mano i resti mortali. Il materiale di risulta, mischiato a resti umani, veniva poi risotterrato poco distante. Gli agenti della polizia locale e il tecnico comunale, pur essendo tutti stati pienamente consapevoli delle modalità d’azione degli operai perché presenti sul posto, non intervenivano per bloccare le operazioni o, quantomeno, per imporre agli operai una diversa prassi di esecuzione delle operazioni che fosse conforme alla normativa richiamata, lasciando l’impresa libera di proseguire i lavori come più gradito.

A fronte dei gravi indizi di reità e sulla base dell’ipotesi d’accusa avanzata dall’ufficio della Procura, il Tribunale di Palmi – Ufficio GIP ha emesso ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dei quattro capi promotori dell’associazione mentre, nei riguardi di ulteriori 12 indagati, le esigenze cautelari sono state assicurate dall’applicazione degli arresti domiciliari.

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