mercoledì 15 gennaio 2025

11 arresti alla Magna Graecia di Catanzaro tra i quali l'ex rettore De Sarro (che ha ucciso il futuro dell'università). Associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.



 AL centro delle indagini una serie di verifiche "pilotate" da parte di......

veterinari dell’Asp nei laboratori dell’università catanzarese dove viene svolta ricerca sugli animali, per evitare di segnalare le criticità presenti che avrebbe comportato la revoca dei finanziamenti statali.

Animali maltrattati e uccisi, laboratori scientifici in precarie condizioni con la conseguenza della falsa attendibilità delle ricerche espletate. Associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali. Il blitz della Guardia di finanza è scattato stamattina all’Università Magna Graecia e all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Sono 12 i soggetti raggiunti da un’ordinanza di misura cautelare e tra questi ci sono anche alcuni vertici dell’ateneo e dell’Asp del capoluogo calabrese. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Catanzaro: 11 indagati sono finiti agli arresti domiciliari mentre un altro soggetto è stato interdetto per 12 mesi dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’Azienda sanitaria. Tra gli arrestati c’è l’ex rettore Giovambattista De Sarro. Le ispezioni pilotate – Il giudice per le indagini preliminari ha disposto, pure, il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (i cosiddetti stabulari) dell’università, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca. A due indagati, infine, sono stati sequestrati oltre 23mila euro, somma che gli inquirenti ritengono sia il provento di una truffa aggravata ai danni dello Stato. A parte le misure cautelari, la Guardia di finanza ha notificato 21 avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta che, per la Procura di Catanzaro, ha accertato l’esistenza di un collaudato sistema illecito che consentiva agli indagati di “pilotare” le visite ispettive svolte dall’Asp presso i laboratori scientifici dell’ateneo universitario condizionandone i relativi esiti. In questo modo, l’università si sarebbe assicurata l’espletamento delle onerose attività progettuali autorizzate dal ministero della Salute. I finanziamenti Per gli investigatori, in sostanza, l’indagine ha dimostrato un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi sussistenti tra i due enti pubblici: l’Asp di Catanzaro quale controllore e l’università Magna Grecia quale ente controllato. Dagli atti dell’inchiesta, infatti, è emerso che i vari responsabili di progetto, di volta in volta nominati, hanno fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici: circa 2 milioni di euro che sarebbero serviti alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’Asp preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori. Criticità che, se i controlli fossero stati eseguiti correttamente, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei fondi erogati per lo svolgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative. Secondo la Procura di Catanzaro, alla base del sodalizio c’erano i rapporti corruttivi tra alcuni indagati. Reati che avrebbero riguardato anche la redazione delle graduatorie finali di un concorso presso l’università Magna Graecia. All’esito delle procedure concorsuali, infatti, veniva dichiarata vincitrice la figlia di uno degli indagati, dirigente dell’Asp di Catanzaro.

Il veterinario corrotto Ma non solo, per gli investigatori, il prezzo della corruzione sarebbe da rintracciare nelle cospicue somme di denaro che un veterinario dell’Asp di Catanzaro ha ricevuto in virtù dei numerosi incarichi di docenza illecitamente ottenuti presso l’ateneo in cambio del sistematico esito positivo delle visite ispettive dallo stesso svolte presso i laboratori scientifici della Magna Graecia.

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