martedì 26 ottobre 2010

Notizie dal comprensorio del 26.10.2010. Comuni di: Botricello,Soveria Simeri, Cerva.

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lunedì 25 ottobre 2010

Sant' Onofrio la prefettura vieta una manifestazione organizzata in memoria del boss locale Antonio Bonavota detto "Ninu u conti" morto nel 1995

Non si è svolta la manifestazione che era stata organizzata per ieri a Sant'Onofrio in memoria del boss della 'ndrangheta Antonino Bonavota, detto ''Ninu u conti", morto nel 1995.


 L'iniziativa è stata attuata, così come era stato preannunciato dalla Gazzetta del Sud, in rispetto del divieto imposto dalla Commissione prefettizia che regge il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il divieto era stato sancito anche su conforme parere del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ed in considerazione anche del mancato rilascio da parte del Comune della preventiva autorizzazione. La festa in memoria di Antonino Bonavota, presunto capo dell'omonima cosca, era stata promossa dal figlio del boss, Nicola, e la sua organizzazione era stata anche pubblicizzata con un'automobile munita di altoparlante. Nicola Bonavota ha riferito di avere sognato nei giorni scorsi il padre e che era stato lui a chiedergli di organizzare la festa. Le forze dell'ordine hanno anche rimosso i manifesti che Nicola Bonavota, assolto di recente nel processo scaturito dall'operazione antimafia Uova del drago, aveva affisso in paese per pubblicizzare l'accoglimento da parte del Tar del ricorso che aveva presentato contro la decisione del Comune di chiudere il suo bar. Sant'Onofrio è lo stesso centro in cui il prefetto ed il vescovo di Vibo Valentia a Pasqua avevano vietato la celebrazione del rito dell'Affruntata dopo che si scoprirono le ingerenze di affiliati alle cosche locali della 'ndrangheta nell'organizzazione del rito religioso, con minacce rivolte al priore responsabile della celebrazione. Per tutta la giornata di ieri a Sant'Onofrio c'é stato un presidio di carabinieri e poliziotti per controllare che venisse rispettato il divieto alla celebrazione della festa in memoria di Antonino Bonavota imposto dalla Commissione prefettizia.

sabato 23 ottobre 2010

I juri a ra Madonna da conicella (seconda parte)



Ogni mattina si alzava per prima e dopo aver sistemato un po’ la casa, portava puntualmente alcune caprette a pascolare.  Non erano sue ma di una vicina di casa, anziana, che in cambio le dava un po’ di latte e alcune volte qualche pezzo di formaggio.  Concetta aveva sempre un viso solare,allegro, a vederla sembrava la più ricca del mondo. Le caprette le portava quasi ogni giorno “ari serri”  e al ritorno mai una vota si era dimenticata di raccogliere un bel mazzo di fiori di campo da sistemare “ara conicella” da Madonna “da varanna”. Erano sempre fiori bellissimi, profumati, e ogni volta che sistemava i fiori, tra le sue preghiere ne rivolgeva una in modo particolare per suo padre affinché non si ubriacasse più e potesse ritornare quel buono e bravo padre che era prima della morte della moglie. Concetta di solito, una volta rientrata al paese nel pomeriggio faceva altri piccoli e umili lavoretti nel cercare di arrotondare qualche soldino,mentre puntualmente suo padre la sera rientrava a casa sempre ubriaco fracido; ma lei con il sorriso gli preparava qualcosa da mangiare gli sistemava il letto per la notte e solo dopo che suo padre dormiva si metteva anche lei a letto stanchissima si addormenta subito sognando spesso sua madre che la spronava ad avere pazienza a non scoraggiarsi e soprattutto di stare vicino al suo papà perché solo lei l’avrebbe potuto aiutare nel uscire dal brutto vizio del vino.
Così il giorno dopo ,puntualmente si ricominciava daccapo: la povera Concetta che portava le caprette a pascolare e suo padre che ormai viveva (per modo di dire) solo ed esclusivamente per ubriacarsi. Nessuno lo chiamava più a giornata a lavorare nei campi e pensare che era uno tra i più valenti e bravi nel suo mestiere. Ma Concetta non si disperava, cercava sempre di trovare qualche bella parola per il suo papà cucinandogli sempre quel  poco che riusciva a racimolare e confidando nel suo cuore che un giorno le cose sarebbero cambiate  e che.........

venerdì 22 ottobre 2010

Catanzaro: Installati nel quartiere Janò i strumenti che segnalano eventuali movimenti del terreno anche sulla provinciale 25 che collega il capoluogo a molti centri presilani tra cui Sellia.

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I juri a ra Madonna da conicella (Prima parte)

Eccoci al primo capitolo dei tre del racconto del mese d'ottobre. Ambientato subito dopo la prima guerra mondiale narra di una povera ragazzina di una Sellia affamata in ogni senso,una miseria generalizzata, i ricchi erano veramente pochi mentre i poveri vivevano alla giornata cercando in ogni modo di portare qualcosa da mangiare a casa. Sembra che tutto questo non possa essere mai esistito paraganato alla società attuale in cui viviamo del tutto e subito,dell'usa e getta,eppure sino a circa 30 anni fa si dava il giusto valore ad ogni cosa apprezzando quel poco che si aveva. Per quanto riguarda gli eventuali commenti ( sempre ben accetti) vi invito ad inserirli al terzo ed ultimo capitolo con le vostre eventuali pareri sul racconto. Buona lettura


Concetta era una ragazzina cresciuta in fretta, povera, molto povera. Come purtroppo lo erano in molti in quei tempi, la mattina di buon ora portava a pascolare le caprette che non erano sue, ma di una signora vedova vicina di casa che in cambio di un po' di latte e ogni tanto un po' di formaggio, le faceva pascolare nei campi vicino Sellia. Aveva meno di 14 anni ma il viso segnato di molti disagi, da molta fame, da molta sofferenza sembrava che ne avesse molti di più.Viveva con suo padre che ormai non lavorava più, e il suo unico pensiero era ubriacarsi sin dalla mattina. Sua mamma era morta dopo aver partorito il suo ultimo fratellino che ora aveva circa un anno, il quale assieme alle 2 sorelline vivevano dalla nonna. La piccola Concetta essendo la più...........

giovedì 21 ottobre 2010

Notizie dal comprensoriro del 21.10.2010

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