domenica 12 dicembre 2010

Baccalà soffritto alla Calabrese

Il baccala: piatto principe del periodo natalizio, sopratutto nel cenone della vigilia  di natale, dove veniva preparato in mille modi diversi. Alimento povero che diveniva una vera prelibatezza cucinato in pastella, con il sugo, al forno ecc.. Ecco una ricetta molto semplice ma tanto genuina

  • 500 g di baccalà
  • Olio d'oliva
  • 1 cipolla
  • 3 coste di sedano
  • 1 scatola di pomodori pelati
  • 1 1/2 cucchiai di pinoli
  • 1 cucchiaio di uvetta sultanina
  • 100 g di olive nere sgocciolate
  • sala qb
  • pane tostato
  •                                                                     Preparazione Soffriggere il sedano e la cipolla tagliati grossolanamente; aggiungere i pomodori e cuocere per 15 minuti a calore moderato. Unire il baccalà a pezzi e proseguire la cottura a fuoco dolce. Dopo 20 minuti completare con pinoli, uvetta e olive. Servire con fette di pane tostato.
    (Ricetta inviata da lux )

sabato 11 dicembre 2010

Catanzaro: la discarica di Alli diventa la pattumiera della Calabria. Decine di camion in fila per scaricare i rifiuti provenienti da Lamezia e Vibo.

Una  fila di camion e numerosi operatori ecologici in attesa del lro turno. È questa la scena che è stata sotto gli occhi di chi, ieri mattina, intorno alle ore 9, ha percorso la strada che porta alla discarica di Alli. Autocompattatori bianchi (alcuni maleodoranti visto il loro carico) in fila per scaricare i rifiuti nella discarica e, nell'attesa, gli autisti che parlavano tra di loro per passare il tempo.
La scena si ripeterà nei prossimi giorni dopo la decisione del commissario per l'emergenza di dirottare i rifiuti di Lamezia Terme e Vibo Valentia nella discarica di Alli. La decisione è stata presa a causa del blocco dell'impianto di selezione di Lamezia Terme determinato dal sequestro della discarica di Pianopoli, sito in cui, dopo la fase di selezione, i rifiuti venivano scaricati. Fino a lunedì 13 secondo il commissario si potrà scaricare ad Alli. Poi dovrebbe riaprire la discarica di Carratello, a Pianopoli, dove i lavori imposti dalla magistratura sono finiti. L'impianto è a norma. Ma sarà la Procura a decidere sulla riapertura. Nel frattempo, gli autocompattatori arrivano da ogni dove: Maierato, Filadelfia, Lamezia Terme. E c'è pure un mezzo che porta il marchio della "Sicilia Verde" di Mazzara del Vallo. Tutti in fila in attesa che i colleghi della Aimeri smaltissero il superlavoro arrivato come un fulmine a ciel sereno già dal pomeriggio di giovedì.
E pensare che quando la discarica è stata inaugurata, parte dei rifiuti, appositamente selezionati, dovevano essere utilizzati per produrre Cdr (combustibile derivato dai rifiuti). Così facendo il sito si sarebbe utilizzato per un tempo maggiore. Nulla di tutto ciò. Già tre anni fa l'allora commissario Salvatore Montanaro aveva evidenziato nel nuovo piano regionale dei rifiuti pubblicato sul Burc, che che la discarica di Alli non era in grado di produrre combustibile di qualità sufficiente ad essere trattato nel termovalorizzatore di Gioia Tauro, l'unico previsto nell'intera regione. Ma non basta. Il sito di Alli, sempre secondo quanto ha reso noto Monatanaro tre anni fa, presentava già allora una capacità residua di circa 300.000 mc, a fronte di un volume complessivamente autorizzato di 1.000.000 mc. «Il sito – si leggeva nel piano dei rifiuti– è suscettibile di ampliamento».

venerdì 10 dicembre 2010

Dizionario dialettale Selliese ( lettera P )

Siamo arrivati alla lettera P vocabolo molto ricco di parole - P come" Portabella"era la via principale d'accesso a Sellia il nome già dice molto doveva essere una bella porta d'ingresso quella in cui arrivavano i pericoli dalle varie invasioni Saraceni,Francesi,Spagnoli ecc.. perché era la porta che difendeva l'entrata a sud. P come Pergulaci il timpone di pergulaci di pietra calcarea il quale correva il rischio di scomparire per sempre, ma in merito abbiamo ricevuto direttamente sul blog delle rassicurazioni. da parte del sindaco di  Sellia. Vi raccomando aiutateci come sempre nell'inserimento di nuovi vocaboli  per arricchire e rendere il nostro dizionario il più completo possibile.


PACCHIA s.f. Divertimento
PACCHIANA s.f. Contadina
PACCHIANU ag. rozzo contadino
PACCIARA verbo Fare il pazzo
PACCIORDU s.m. Pazzerello
PACCIU(A) sost. Pazzo
PACI.f. pace
PACENZA s.f. Pazienza
PAGGHIA s.f. Paglia
PAGGHIARU s.m. Capanna
PAGGHIETTA s.f. Cappello di paglia
PAGGHIUNA s.m. Materasso (può significare, anche scherzo)
PAGURA s.f. Paura
PAGURATA. spaventarsi di qualcuno.
PAGURUSU  ag.pauroso
PAISA s.m. Paese
PALATA bastonata
PALAZZINARU. abitante della parte nuova di Sellia
PALAZZINI. Nome della parte nuova di Sellia costr.dopo all'alluvione
PALAZZU m. palazzo
PALELLA s.f. Parte dell’albero del fico d’india
PALLARA. località di Sellia "timpa e pallara "

PALU s.m. Palo
PULLULIARA. inizia a nevicare piano piano
PALUMMA(U) sost. Colomba
PALLUNARU m. uomo bugiardo
PALLUMARU .colombaia
PALUMMU .m.colombo
PALUMMELLA.f.piccola colomba
PAMPINA s.f. Foglia
PANACOTTU. pappa per bambini
PANARU s.m. Paniere

Notizie dal comprensorio di Catanzaro del l 10.12 2010


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giovedì 9 dicembre 2010

I funghi della Sila, una risorsa da rivalutare con oltre 3000 varieta'.

Si stima che sull'Altopiano silano siano presenti più di 3.000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Il clima temperato delle stagioni estiva ed autunnale, la presenza dei laghi che creano una certa umidità e gli immensi boschi di pino, faggio e castagno, favoriscono la crescita dei funghi tanto che, la Calabria, viene considerata come la prima regione italiana nella esportazione dei porcini.
Ultimamente sono nate molte aziende di trasformazione, in genere a conduzione familiare, che commercializzano i porcini secchi e sott'olio e altre specie fungine come i rositi (Lactarius deliziosus). La domanda di funghi silani è, comunque, così alta che alcune aziende sono costrette ad importare funghi porcini da altri paesi del mondo come Sud Africa, Tunisia e Slovenia.
Veniamo, adesso, a descrivere le specie fungine più note e più diffuse in Sila citando tra virgolette la loro denominazione dialettale.
Il porcino è il fungo più ricercato in Sila. Viene consumato essiccato o sott'olio. E' presente sull' Altopiano nelle sue tre specie: Boletus edulis, Boletus aereus e Boletus pinophilus. Il Boletus aereus si trova principalmente nei boschi di castagno e di quercia e si presenta con un cappello di colore marrone ed una polpa profumata di colore bianco. Il Boletus pinophilus differisce dal precedente per il colore rosso granata del suo cappello. E' sicuramente il migliore delle tre specie di porcino e cresce nelle pinete e nelle faggete.
Il Lactarius deliciosus, detto volgarmente "rosito" per il suo colore rosa-arancione, è uno dei funghi più noti e ricercati in Sila. Diffusissimo, cresce esclusivamente nei boschi di conifere. Classificato "buon commestibile" si può consumare fresco o conservato sott'olio.
Il Suillus luteus chiamato "vavuso" per la "bava" viscida che ricopre la cuticola del suo cappello è della famiglia dei porcini anche se non raggiunge il livello qualitativo delle tre specie di Boletus già viste. Diffusissimo in Sila, si trova ovunque dopo le piogge autunnali. E' classificato "buon commestibile" anche se spesso non viene raccolto da chi cerca le specie più prelibate. Si consuma fresco o sott'olio dopo aver tolto la cuticola che dà il colore marrone scuro al cappello e la parte spugnosa sottostante.

Brano tradizionale dei briganti della Sila Calabrese "Brigante se more"

 Brigante se more....
(Antica canzone Calabrese)

Amu pusatu chitarre e tamburi
'ppe chista musica c'adda cangià
simu briganti e facimu paura
e ccu a scuppetta vulimu cantà

tutti i paisi d'a Basilicata
si su scetati e mo vonnu luttà
pure a Calabria mo s'è arrevotata
e stu nemicu facimu tremà
ehi ehi ah ah ah ah

e mo cantamu sta nova canzune
tutta la gente si ll'adda mparà
nun ce ne fotte d'u re d'i burbuni
sta terra nostra nun s'adda tucca
sta terra è nostra e nun s'adda tucca

chi ha vistu u lupu s'è misu paura
nun sape bbuono qual è a verità
lu veru lupu è chi magna e creature
è 'o piemontese c'avimm caccià

Fimmine belle rapiti lu core
Si nu brigante vuliti sarvà
Nun ci circati scurdatevi u nome
Chi ci fa guerra nun tena pietà

State a sentiri sta vecchia canzune
Ca è viva e sincera e bugie un vi dà
E mo sentiti stu gridu cu raggia
C'avimmu intru 'u core e ni porta cchiù 'i llà
E mo sentiti stu gridu cu raggia
C'avimmu intru 'u core e ni spinge cchiù 'i llà

Uomo se nasce e brigante se mora
Ma finu all'ultimu avimm'è lutta
E si murimu jettate nu fiore
E na bestemmia 'ppe sta libertà
 Testo in Italiano
Abbiamo posato chitarre e tamburi
per questa musica che deve cambiare
siamo briganti e facciamo paura
e con il fucile vogliamo cantare

Tutti i paesi della Basilicata
si sono svegliati ed ora vogliono lottare
anche la Calabria ora si è ribellata
e questo nemico faremo tremare

Ed ora cantiamo questa nuova canzone
tutta la gente la deve imparare
non ci importa del re dei Borboni
questa terra nostra non si deve toccare
questa terra è nostra e non si deve toccare

Chi ha visto il lupo ha avuto paura
non sa bene qual è la verità
il vero lupo che mangia i bambini
è il piemontese, che dobbiamo cacciare

Belle donne aprite il vostro cuore
se un Brigante volete salvare
non cercateci e scordatevi il nome
chi ci fa guerra non ha pietà

Ascoltate questa vecchia canzone
che è viva e sincera e bugie non dirà
ed ora ascoltate questo grido di rabbia
che abbiamo nel cuore e ci porta più in là
ed ora ascoltate questo grido di rabbia
che abbiamo nel cuore e ci spinge più in là

Uomini si nasce e Briganti si muore
ma fino alla fine dobbiamo lottare
e se moriremo lanciate un fiore
ed una bestemmia per questa libertà