Il razzismo è una realtà della nostra società, basta sfogliare i giornali o ascoltare un telegiornale che lo si può cogliere con mano. Alla luce dei recenti fatti di cronaca, l’Italia è attraversata da profondi quanto inquietanti segnali di odi razziali e xenofobi.
Nulla toglie che la barbarie da chiunque venga perpretata sia aberrante ma bisogna saper distinguere il sentimento di deprecazione dell’azione dall’odio alimentato verso gli autori di delitti unicamente per la loro appartenenza all’una o all’altra razza.
Infatti gli episodi inaccettabili di violenza a danni delle donne, che si ripetono quotidianamente rappresentano un allarme sociale da non sottovalutare ma al tempo stesso assistiamo all’innesco di un pericolosissimo meccanismo che identifica gli extracomunitari come coloro che “per natura” sono dediti esclusivamente alla commissione di atrocità di ogni genere.
È pur vero che gli extracomunitari siano più volte i protagonisti di fatti criminosi ma non dobbiamo commettere l’errore di identificare un intero popolo con questi ultimi e per questo odiarlo, facendo sì che la responsabilità personale venga sostituita da una responsabilità razziale.
Questo purtroppo è ciò che si avverte nell’aria.
Questa recrudescenza è coincisa con la commemorazione della Shoah.
Proprio questo ci dovrebbe far riflettere : non dobbiamo dimenticare mai che sei milioni di ebrei sono stati sterminati solo per odio razziale, non dobbiamo dimenticare che sei milioni di innocenti sono stati privati della loro dignità ancor prima della loro vita perché appartenevano ad una razza invisa al Terzo Reich; non dobbiamo dimenticare che tanti bambini innocenti hanno varcato la soglia del sonno eterno per questioni di razza. Mai più accada un simile orrore!
Bisogna tenere sempre alta l’attenzione verso ogni forma di razzismo, perché la storia ci insegna che nulla è impossibile all’uomo!