mercoledì 26 gennaio 2011

La vita quotidiana di una comune famiglia Calabrese nelle campagne di Sellia verso il 1920. Quarta parte

La mattina presto dopo la Santa Messa dell’aurora la quale era sempre gremita, ognuno si dedicava alle proprie mansioni, ovviamente la maggior parte essendo contadini andava nei vari terreni.  Cosi si vedevano  intere famiglie con l’asinello, la capretta in cammino verso una nuova, dura giornata nei campi, il cammino poteva durare anche più di un ora  e soprattutto  il ritorno ( sempre in salita) dopo aver zappato un intera giornata diveniva un colpo di grazia che sfinivano i poveri contadini, ma anche sfiniti facevano il loro ritorno a casa cantando,cantando tante canzoni popolari, cosi come avevano fatto al mattino. Anche in questo chi stava stabilmente in campagna era avvantaggiato, evitando  il faticoso viaggio di andata e ritorno che spesso avveniva anche sotto la pioggia o il sole cocente. Un grosso handicap per chi viveva stabilmente nelle campagne era la quasi assenza di vita sociale,ogni giorno era uguale,facendo sempre le stesse cose, spesso soprattutto d’inverno quando le giornate erano corte e il freddo  faceva da padrone, quando erano le 6 di sera si andava a letto. Chi abitava nelle campagne non frequentava neppure le prime classi della scuola elementare che  all’inizio del secolo scorso era divenuta almeno sulla carta obbligatoria. Ma come passavano le lunghe serate invernali le tante famiglie che vivevano stabilmente nei vari terreni?  In località Bosco per esempio una famiglia aveva aperto un piccola "putica du vinu" con tanto di spaccio per i prodotti più necessari che servivano ai vari contadini, senza cosi risalire a Sellia. Sfruttando la centralità del proprio terreno e la comodità per raggiungerlo aveva adibito alcune stanze della propria turra  a putica.
Caratteristica campagna di Sellia

La sera d'inverno faceva buio presto così molti contadini si ritrovavano in questo locale consumando qualche luppino,frutta secca ecc... accompagnata da un bicchiere di  buon vino. L'idea risultò buona tanto che anche in località "Maronacu" un altro contadino, che possedeva un grande casolare situato ad un lato della via principale pensò bene di aprire anche una piccola osteria dove venivano serviti  piatti poveri della nostra cucina.
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte